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ESCLUSIVO. Oggi riapre il mercato di Piazza Minuto Pesce, ma non si potrà vendere La mancanza di alcuni documenti indispensabili da punto di vista igienico-sanitario non permetterà ai pescivendoli di operare. Il sindaco ha ceduto ancora una volta ai commercianti, regalando loro il mercato appena ristrutturato: i costi, così, peseranno sui cittadini
08 novembre 2010

MOLFETTA - Il mercato Minuto Pesce si è rivelato l’ultimo fallimento dell’amministrazione di centrodestra. Inaugurato con tanto clamore, aperto alle visite di scolaresche e cittadini, il nuovo mercato, il cui pregio è stato riconosciuto anche da “Quindici”.
Insomma, per evidente incapacità e disorganizzazione, l’amministrazione comunale arriva anche a rovinare le poche cose buone che riesce a realizzare.

Il fatto è noto: dopo l’apertura del mercato, i pescivendoli si sono rifiutati di entrare nel mercato, per non pagare il canone fissato dal Comune.
E la protesta è continuata fino ad ottenere il risultato sperato: pagare un canone di appena 40 euro mensili, 12 volte inferiore a quello richiesto dal Comune.
Intanto l’ufficio propaganda del Comune si è affrettato a comunicare che da oggi 8 novembre i commercianti e produttori del settore pesca (momentaneamente trasferiti nella sede del mercato ittico all’ingrosso) torneranno ad operare all’interno della nuovissima sede ristrutturata di Piazza Minuto Pesce in via Cifariello. Un’ordinanza del sindaco Antonio Azzollini dispone gli orari di apertura del mercato dalle ore 5.00 alle 13.00 e dalle ore 16.00 alle 20.00 nei giorni feriali.
Nel corso di queste ultime settimane si sono svolti diversi incontri con gli operatori del settore pesca allo scopo di definire le modalità di funzionamento del mercato e le pratiche amministrative per la concessione delle postazioni di vendita, dei depositi commerciali e della pescheria. Il tutto in coerenza con i criteri e le regole igienico-sanitarie stabilite nel nuovo “Piano del Commercio su Aree Pubbliche” recentemente approvato in Consiglio Comunale.
Conclusi l’iter amministrativo per la concessione dei posteggi e l’installazione di un sistema di videosorveglianza per garantire la sicurezza pubblica della piazza, «è giunto il momento – proclama un comunicato - di riaprire i cancelli al principale mercato ittico al dettaglio della città».
Perfino l’assessore al Commercio, Anna Maria Brattoli, si è affrettata a comunicare che è stato installato un «sistema di videosorveglianza che servirà a prevenire eventuali situazioni di turbativa rispetto al regolare andamento della vendita. All’interno del mercato abbiamo inoltre predisposto un servizio di guardiania con l’impiego di un custode comunale».
Ma a pagare saranno i cittadini, non i pescivendoli, che, come i fruttivendoli, hanno ottenuto quello che volevano. Insomma, ancora una prova di debolezza da parte del sindaco Antonio Azzollini, incapace di fronteggiare la protesta e sempre pronto (anche per non perdere consensi) ad accettare qualsiasi ricatto delle categorie interessate.
Ma l’apertura del mercato, pur ottenuta a condizioni vergognose, è stata una vittoria di Pirro. Infatti, “Quindici” è in grado di anticipare in esclusiva quello che succederà questa mattina: il mercato riaprirà, i commercianti torneranno all’interno della struttura, ma non potranno vendere.
Infatti, ancora una volta l’amministrazione e soprattutto i tecnici comunali non sono stati in grado di garantire precisione e funzionalità. E tutto è stato fatto alla carlona. Perché? Manca il certificato di HACCP  (Hazard Analysis Critical Control Points) che è la piattaforma principale per la legislazione internazionale e le buone prassi di produzione per tutti i settori dell'industria alimentare. L'HACCP costituisce inoltre un componente chiave di molti standard di conformità certificati ed è riconosciuto come uno degli elementi principali del commercio internazionale di prodotti alimentari. Manca anche un’altra certificazione biologica, che impedirà la vendita del pesce. Infatti, si tratta di due documenti indispensabili al commercio dei prodotti alimentari.
Come mai l’amministrazione comunale ha commesso due errori madornali: aprire il mercato senza prima consultare le categorie interessate e, una volta fatta questa operazione a posteriori, non ha predisposto i documenti necessari alla vendita? Superficialità, incompetenza, faciloneria? Lasciamo ai lettori la risposta di questo ennesimo “scandalo”, che conferma come la città sia ormai in declino.
© Riproduzione riservata
Autore: Maria Minervini
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