E' morto mons. Graziano Bellifemine, noto e apprezzato studioso
Mons. Graziano Bellifemine, molto noto in Italia e all'estero come un grande ed apprezzato studioso, è venuto a mancare improvvisamente. La sua scomparsa ha suscitato nella cittadinanza una grande commozione ed un profondo rimpianto. Come ogni anno aveva voluto far visita alla tomba di sua madre Dorotea nel giorno del suo onomastico. Quindi, si era recato alla Basilica della Madonna dei Martiri per consumare il pranzo con i frati, come faceva spesso. All'improvviso, mentre pranzava, si è accasciato al suolo. I solenni funerali sono stati celebrati in Cattedrale dal vescovo, mons. Luigi Martella, con la partecipazione di tutto il clero della Diocesi di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi. All'omelia, il presule ha messo in evidenza come don Graziano era "un uomo riservato, un sacerdote attento agli eventi della storia, un maestro di elevate doti intellettuali , di ampli interessi culturali e di riconosciuta competenza scientifica. Segno ne sono le numerose opere pubblicate, da quelle di carattere giuridico a quelle di carattere storico e letterario. L'ultima fatica editoriale è dell'anno passato, quella sull'antico Duomo di Molfetta, che ha suscitato diffusi consensi e riconoscimenti". "Intensa e proficua è stata la sua attività didattica - ha continuato il vescovo - di cui hanno beneficiato intere generazioni: canonico teologo della Cattedrale di Molfetta, direttore della Biblioteca del Pontificio Seminario Regionale Pugliese (di cui è stato anche professore di Diritto e Sociologia), professore di Paleografia greca all'Istituto di Studi Orientali dell'Ecumenico di Bari, insegnante di Religione nel Liceo Classico di Molfetta. Inoltre, don Graziano è stato conferenziere apprezzato, stimato e cercato anche all'estero". "Sicuramente - ha detto ancora mons. Martella - la città di Molfetta perde uno degli studiosi più appassionati di storiografia locale di questi ultimi decenni". Subito dopo la nipote di don Graziano , la signora Dora Bellifemine, ha detto come suo zio "era un uomo di grande intelligenza , ricercatore appassionato negli archivi e nei grandi musei (aveva libero accesso ai preziosi documenti del British Museum di Londra), autore di opere che raccolgono la storia di artisti molfettesi. Pochi sanno - ha aggiunto - che si deve a lui la scoperta di un quadro del pittore molfettese Giaquinto erroneamente attribuito del Tiepolo nel Museo di Londra. L'ultima sua creatura "Molfetta il Duomo sul mare" ha chiesto di portarla con sé nella tomba.
Michele de Sanctis