Donata al Museo Diocesano di Molfetta un’opera di Salvatore Salvemini
Si avvia a conclusione la mostra temporanea con una performance del Teatro dei Cipis e visite guidate
L'opera di Salvemini donata al museo
MOLFETTA - La mostra dedicata dal Museo Diocesano a Salvatore Salvemini, nel centenario della nascita, terminerà il 26 gennaio prossimo. Fortemente voluta dalle due figlie, Antonietta e Maddalena, unitamente alla moglie del pittore, Antonia Pisani, l’esposizione ha richiamato alla città l’esperienza umana ed artistica di uno tra i protagonisti del Novecento pugliese ed italiano. L’attenzione per questo figlio illustre della nostra terra, promossa dalla Fondazione Museo Diocesano dopo la mostra dedicata a Vito Zaza, è stata apprezzata da numerosi cultori d’arte e recepita da diverse istituzioni scolastiche che da tutta la provincia hanno scelto di riscoprire una figura passata nel dimenticatoio collettivo ma degna di essere valorizzata.
Con l’approssimarsi del termine dell’esposizione, curata da Gaetano Centrone e Ignazio Gadaleta, il cui progetto gode del finanziamento del Consiglio Regionale della Puglia, sono previste visite guidate gratuite per gli ultimi due week-end, alle 18.30 del sabato e della domenica e una performance teatrale a cura del Teatro dei Cipis, dal titolo “Grovigli. Comunicare l’incomunicabile” prevista per domenica 19 gennaio alle 19.30.
Intanto gli eredi hanno già deciso di donare un’opera alla struttura museale della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, che punta in modo particolare sull’arte contemporanea come dialogo con il contemporaneo. «Il dono di un quadro di Salvemini Salvatore al Museo Diocesano – hanno dichiarato dalle pagine del Settimanale diocesano Luce e Vita – dopo una mostra che ha riscosso un notevole successo, rappresenta un gesto di grande significato sia per noi che per la comunità. Abbiamo intenzione, così, di riconoscere e premiare l’impegno per aver creato un ambiente dove è stato possibile apprezzare l'arte di Salvemini, favorendo una connessione tra l'artista e la comunità locale. Il quadro scelto appartiene all’ultima produzione di Salvemini e rappresenta per noi una summa della sua arte in cui emerge il suo travaglio che si esprime nella pittura impetuosa dai colori decisi, nell’impegno civile con risvolti etici, insomma tutto il suo tormento di uomo alla ricerca dell’animo umano». L’opera “Senza titolo” datata tra il 2004 ed il 2005 entrerà subito nell’esposizione permanente, nei nuovi ambienti recentemente acquisiti.
«In questo modo – ritengono le donatrici – il dono diventa un ponte tra l'artista e il pubblico, stimolando l'interesse e la riflessione critica sulla sua arte da parte di una platea più varia di fruitori: famiglie, studenti, turisti; inoltre garantisce che l’opera di nostro padre possa continuare a vivere, dialogare e ispirare, diventando parte integrante della storia e dell’identità della nostra comunità».