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Domani scioperano in tutta Italia i lavoratori e le lavoratrici di Tim Contro gli esuberi annunciati dall’Azienda e contro lo scorporo della rete telefonica
04 giugno 2018

Domani, martedì 5 giugno prossimo sciopereranno i lavoratori e le lavoratrici di TIM. Lo sciopero è indetto dai COBAS ma vi aderiranno anche i sindacati autonomi e di BASE, SNATER USB CUB.

A Roma è prevista una manifestazione sotto la sede di Montecitorio dalle ore 10,00.

I lavoratori e le lavoratrici protestano contro il Piano di tagli al costo del lavoro che si concretizza in 4500 esuberi da gestire con cassa integrazione o contratti di solidarietà difensiva. E’ dal 2010 che Telecom Italia ricorre agli ammortizzatori sociali per tagliare il costo del lavoro dei suoi dipendenti, mentre – Sostengono i COBAS – Amministratori Delegati e Dirigenti hanno continuato a gonfiare i loro portafogli.

La trattativa in corso al Ministero del Lavoro non lascia sperare nulla di buono. Le norme prevedono ampiamente il ricorso alla CIGS per ristrutturazione e la massima mediazione proposta dall’Azienda a SLC-FISTEL—UILCOM è stata la sua trasformazione in contratti di solidarietà difensiva.

Per i COBAS La gestione degli esuberi può essere fatta, invece, con una riduzione dell’orario di lavoro senza perdita di salario. Una soluzione alla tedesca che tenga insieme la necessità strutturale di ridurre l’orario di lavoro senza però gravare sulle buste paga dei dipendenti tartassati anche dalla disdetta del contratto di secondo livello. Una soluzione, secondo i COBAS, CHE GARANTIREBBE RICAMBIO GENERAZIONALE, anche attraverso l’uso dell’ART 4 legge Fornero e nuove assunzioni, riduzione dell’orario e recupero di salario. All’Azienda sarebbero comunque garantiti risparmi complessivi per decine di milioni di euro l’anno.

 I COBAS sono anche preoccupati dallo scorporo della Rete Telefonica di Accesso che secondo i programmi dell’Azienda e delle forze politiche al Governo potrebbe portare in un anno alla creazione di una società della rete controllata da Cassa Depositi e Prestiti separata da TIM.

 Secondo i COBAS si tratta di una proposta meramente speculativa che non garantisce sviluppo per il settore telecomunicazioni, getterebbe le due aziende (TIM e la Nuova società) nel baratro occupazionale, e rappresenterebbe uno sperpero di denaro pubblico. I Cobas lamentano una scarsissima competenza da parte delle forze politiche in materia e questo lascia il campo alle manovre speculative dei fondi di investimento e dilapida il potenziale di CASSA DEPOSITI E PRESTITI che già oggi è nel capitale azionario di TIM.

 Dal 2013 a questo proposito hanno lanciato la Campagna “Telecom Italia Unica e Pubblica”.

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