Dante Marmone e “La stirpe stravagante ” alla libreria Il Ghigno di Molfetta
MOLFETTA - Dante Marmone ha presentato il suo ultimo capolavoro dal titolo “La stirpe stravagante” presso la libreria il Ghigno a Molfetta. E’ il primo romanzo scritto da Marmone e pubblicato per la casa editrice Caratteri Mobili nel 2013. All’ incontro ha partecipato Tiziana Schiavarelli, collega e moglie dell’autore e Tommaso Amato, conduttore ed event manager. L’evento è stato moderato dalla prof.ssa Isa De Marco (nella foto: Amato, Marmone, Schiavarelli, De Marco).
Marmone è autore, musicista, attore teatrale e televisivo barese. Ha collaborato con Telebari, Telenorba, è stato il protagonista della sitecom “Catene”. La sua carriera è stata caratterizzata da partecipazioni cinematografiche in “Scugnizzi”, “Fratelli Coltelli”, “Lacapagira”, “Il passato è una terra straniera”, “Il commissario Zagaria”, “Buona giornata”.
Recentemente Marmone si è dedicato al suo libro in cui racconta la sua città, le radici della sua amata terra, un popolo un po’ distaccato dalle regole e dalle responsabilità sociali ma con una grande passione per il dio Mare, i frutti di mare e la birra. E’ un viaggio tra dea Canestrella, U Musecj, Cozza nera e Cozza pelosa.
Nel libro emerge l’ importanza della figura femminile nelle famiglie baresi. “La donna si occupa della gestione economica, della cura dei figli e del marito da confortare in carcere”, ha raccontato Marmone. Gli uomini sono descritti in modo buffo con un gran pancione e le donne hanno un sedere sporgente. Caratteristiche particolari che divertono il lettore.
“I maschi non lavoravano, perché indaffarati con gli amici nei vari giochi di comitiva o a raccogliere gamberi, cozze patelle, ostriche e tartufi sulla costa, il tutto accompagnato da birra a volontà e allegre stornellate, ricche di sentimento, nei confronti delle loro donne che, invece, si occupavano di tutto: lavavano, cucinavano, facevano razzie nei villaggi vicini, difendevano l’accampamento dagli attacchi dei predatori. Non avevano armi, attaccavano i nemici con urla agghiaccianti, morsi, calci, graffi e rutti con spruzzi di succhi gastrici, che accecavano gli avversari”.
Il pubblico ha colto la nota ironica dello scrittore con grande entusiasmo. “La stirpe stravagante” è un libro accattivante in cui il lettore può conoscere le tradizioni, i modi di vivere dei baresi.
Un libro che permette al lettore di affrontare un lungo viaggio tra i sapori della nostra Puglia e la quotidianità dei baresi. E’ un racconto che lascia un sorriso sulle labbra e la volontà di indagare sui propri antenati, sulla nostra storia. Un libro che cattura l’attenzione del lettore, travolgente, appassionato che delinea il profilo dell’essere baresi.
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