MOLFETTA - Un sospiro, appena entrati nella casa a Terlizzi. Consapevoli di essere scampati alla morte e di essere tornati sani e salvi. Così i coniugi
Bufi,
Giovanni e
Silvia, hanno raccontato a
Quindici gli attimi terribili della tragedia della nave da crociera Costa Concordia (
Quindici è stato il primo giornale a Molfetta a dare la notizia). Doveva essere il viaggio di nozze non realizzato nel 1987, anno del loro matrimonio (avevano portato con sé anche il figlio diciassettenne): nessuno avrebbe mai pensato che quel viaggio sarebbe durato solo qualche ora, restando impresso nella loro memoria.
È stato il fattore tempo a salvarli. «Alle 21,30 abbiamo sentito un botto, come se il fondo della nave avesse strisciato lungo il fondala, poi una virata e la nave si è inclinata - il racconto del sig. Bufi, nativo di Molfetta, ma residente a Terlizzi da più di vent’anni con la famiglia - siamo corsi verso la cabina per prendere i salvagente, perché avevo capito cosa fosse successo alla nave, avendo lavorato per molti anni come cuoco marittimo». Intanto, il comandate continuava a rassicurare i passeggeri. Il panico sulla nave dopo l’ordine di abbandonare la nave, ma loro erano già sul ponte, nei pressi delle scialuppe di salvataggio: «siamo stati tra i primi ad arrivare», ricorda la sig.ra Bufi.
Trasportati all’Isola del Giglio, sono stati accolti dagli abituanti del luogo (hanno dormito in un cartolibreria con gli altri naufraghi), che «hanno fornito non solo coperte e viveri, ma anche alcuni indumenti - ha continuato il sig. Bufi - manifestando una grandissima solidarietà nei nostri confronti». La mattina dopo sono stati contrassegnati e con l’aliscafo sono stati portati prima a Porto Santo Stefano, poi a Civitavecchia in un hotel. «Abbiamo trovato una coppia di Bisceglie, che si era sposata la scorsa settimana, e con loro siamo scesi in Puglia».
Questi i momenti salienti dell’intervista realizzata da Quindici ai coniugi Bufi, la cui versione completa (numerosi i passaggi drammatici e inediti della vicenda) sarà pubblicata sul prossimo numero in edicola il 15 febbraio.
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