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Consiglio Comunale di Molfetta: fumata bianca per gli interventi sul cimitero mentre è stato rigettato l'ordine del giorno sul Fiscal Compact
16 dicembre 2017

MOLFETTA – Approvati all'unanimità i punti all'ordine del giorno relativi all'area cimiteriale discussi nel Consiglio comunale dello scorso 13 dicembre, anche se non sono mancate fibrillazioni, scambi di accuse e rimpalli di responsabilità, in particolare tra l'ex sindaco Paola Natalicchio e l'assessore ai Lavori Pubblici Mariano Caputo.

Ma veniamo ai provvedimenti, dei quali Quindici si occuperà in maniera più approfondita nel numero in edicola nei prossimi giorni.

Il primo riguardava l'approvazione di una variante al PRGC per “l'ampliamento area cimiteriale”. In pratica viene variata la destinazione d'uso di un terreno, di proprietà comunale e già inserito nell'area di rispetto cimiteriale, per poter realizzare strutture per l'inumazione.

Il secondo punto proponeva l'adozione del “Piano particolareggiato per l'ampliamento della Sede Cimiteriale”.

In estrema sintesi, l'intento dell'amministrazione è ampliare complessivamente la struttura; successivamente si interverrà per il recupero del cimitero monumentale.

Nella sua relazione, l'assessore Caputo ha evidenziato lo stato disastroso del cimitero, con 660 defunti “depositati” e l'impossibilità, di fatto, a procedere con nuove inumazioni, rimarcando la necessità di pulizie e manutenzioni ordinarie e straordinarie, la presenza di favi di api e vespe all'interno di alcuni ossari.

Ha poi elencato gli interventi già realizzati: la riparazione di un cancello, la risoluzione delle problematiche sorte con la ditta precedentemente incaricata della costruzione dei cassettoni e l'affido di un nuovo incarico per il loro completamento, la rimozione dei favi, il censimento di aree che in questi giorni dovrebbero essere messi a disposizione nelle more di poter tamponare le urgenze, il potenziamento del personale amministrativo addetto al cimitero.

Il Sindaco, con propria ordinanza, ha avviato una serie di procedure che interessano Comune e ASL al fine di ottenere le autorizzazioni necessarie per estumulazione anticipata.

La consigliera De Bari ha chiesto chiarimenti in merito alle aree che saranno utilizzate e sulle procedure urbanistiche mentre la consigliera Natalicchio ha interrogato l'amministrazione su progettazioni e sulle fonti di finanziamenti a cui accedere a copertura degli interventi.

Il dirigente Alessandro Binetti ha risposto sulle questioni tecniche mentre sulle questioni politiche è intervenuto  l'assessore Caputo.

I toni si sono scaldati ma l'ex sindaco Natalicchio ha ricostruito tutte le iniziative poste in essere per fronteggiare un'emergenza presente sin dal 2012 (come, tra l'altro, affermato dallo stesso assessore Caputo). Ha messo in evidenzia anche quelle che definisce «criticità croniche nei contratti di servizio con ASM e Multiservizi», in merito alla questione della pulizia della struttura cimiteriale e ha evidenziato anche il dialogo avviato con la Diocesi, durante il suo mandato, per giungere alla realizzazione di un impianto di cremazione e un'area per il commiato laico. 

Non a caso i tre consiglieri dell'opposizione di sinistra (Natalicchio, Porta e Zaza) hanno presentato un ordine del giorno per la realizzazione della sala per il commiato laico, che verrà discusso nei prossimi consigli comunali.

Al termine del confronto maggioranza e opposizioni hanno votato favorevolmente i due punti in discussione.

La seduta della massima assise cittadina si è conclusa dopo aver rigettato l'ordine del giorno sul “Fiscal Compact”, proposto dai consiglieri di minoranza Gianni Porta e Antonello Zaza già nel Consiglio del 28 novembre scorso e poi rinviato a causa del protrarsi del dibattimento.

Entro il 31 dicembre il Parlamento dovrà esprimere un parere sull'attuazione e sui risultati che ha conseguito, a partire dal marzo 2012, in Italia il Trattato internazionale su stabilità e governamento e la governance dell'Unione Europea economica e monetaria conosciuto, appunto, come Fiscal Compact.

Come ha evidenziato lo stesso consigliere Porta, il Comune non ha diretto intervento su questioni internazionali; pertanto la richiesta avanzata in Consiglio comunale era tesa a ottenere un documento, così come sta avvenendo in altri città, nel quale esprimere un giudizio negativo sugli effetti del Fiscal Compact e chiedere al Parlamento di ritirare l'adesione dell'Italia al trattato, alla base delle politiche di austerità, oltre che di avviare nella sede europea una discussione ampia per la revisione e il superamento del trattato in questione che ha comportato, ad esempio, l'introduzione del pareggio di bilancio in Costituzione.

L'ordine del giorno è stato rigettato poiché la votazione ha registrato 3 consiglieri comunali favorevoli, 16 contrari e un astenuto.

@Riproduzione riservata

Autore: Isabella de Pinto
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