Consiglio comunale al tempo del coronavirus
Il Covid19 non ha fermato l’attività dell’amministrazione Minervini. Nonostante le restrizioni, infatti, tra marzo e la prima decade di maggio si sono tenute le sedute del Consiglio comunale anche se in una inedita versione “a distanza”, con giunta e consiglieri collegati on line. La prima seduta, quella del 20 marzo, è stata dedicata interamente alla questione del coronavirus, facendo il punto sulle direttive del Governo e i provvedimenti dell’amministrazione comunale. Intensa e articolata la seduta del 23 aprile, in cui all’ordine del giorno c’erano importanti questioni economiche e amministrative, come l’approvazione delle tabelle valori venali delle aree fabbricabili 2020, l’addizionale comunale IRPEF e, soprattutto, l’approvazione del bilancio di previsione 2020-2022 e il riconoscimento della legittimità di debiti fuori bilancio per condanne dell’ente (debiti ammontanti a 71.018,50 euro). Ovviamente tutti i punti sono stati approvati con il voto favorevole di 15 consiglieri di maggioranza. In particolare, il bilancio di previsione è stato approvato con 15 voti favorevoli, 7 voti contrari e una astensione, mentre il riconoscimento dei debiti fuori bilancio ha visto 15 consiglieri votare a favore, 1 contrario e 7 astenuti. Vista la particolare situazione, con l’accordo di tutti i capigruppo, si è deciso di tenere un’unica discussione su tutti i punti all’ordine del giorno e di votarli, invece, singolarmente. Ma veniamo alla discussione: il sindaco Tommaso Minervini ha presentato i provvedimenti, sottolineando come tutti i punti fossero complementari alla formulazione del bilancio di previsione, il vero cardine della seduta. La sua mancata approvazione, entro i termini di legge, avrebbe portato all’esercizio provvisorio. In effetti, in un momento così delicato della nostra città, anche dal punto di vista economico, è indispensabile poter svolgere appieno le funzioni amministrative senza incorrere nei vincoli che un esercizio provvisorio impone (si possono utilizzare, ad esempio, i dodicesimi delle somme non utilizzate nei mesi precedenti, calcolate, dunque, in base all’ultimo bilancio di previsione approvato). Le novità più salienti su cui si è soffermato il primo cittadino sono state il recupero di un taglio di rimesse statali risalenti al 2014 e una nuova disciplina per IMU e TARI. L’obiettivo è il mantenimento del gettito attuale, in altre parole non viene previsto alcun aumento di tasse, tariffe e tributi. Tommaso Minervini ha poi illustrato le attività programmate nei prossimi due anni come «l’attività propedeutica all’attivazione del cantiere porto», quelle relative alla riqualificazione dei cantieri navali, dell’approdo turistico, della rifunzionalizzazione delle banchine per i motopescherecci, i progetti già approvati per i parchi pubblici ecc. I tempi, ovviamente, saranno subordinati allo stato di emergenza che si sta vivendo. Di diversa opinione le opposizioni, che hanno evidenziato come il bilancio di previsione sia stato stilato in un momento in cui le prospettive erano diverse eppure, secondo la consigliera Sara Castriotta (Forza Italia), dimostrerebbe la mancanza di una visione lungimirante. Antonello Pisani sia Isabella De Bari (Forza Italia) hanno proposto di ritirare il provvedimento per adeguarlo ai nuovi scenari economici, essendoci i termini per una successiva approvazione. «La realtà è cambiata e con essa devono cambiare le priorità » ha affermato Isa De Bari, secondo la quale una soluzione sarebbe sbloccare le infrastrutture. Gianni Porta (Rifondazione) ha lamentato, tra l’altro, l’assenza del piano strategico del commercio, nonostante il DUC (distretto urbano del commercio) sia stato approvato da tre anni, ed ha commentato la relazione del sindaco obiettando che «le cose realizzate erano state approvate da altre amministrazioni ». Isabella De Bari ha posto in evidenza la crisi occupazionale nella città, rimarcando che «la programmazione dovrebbe sostenere l’occupazione» mentre Pino Amato ha richiesto un incremento dei fondi per i servizi sociali oltre a maggiore attenzione per la popolazione anziana. I consiglieri di maggioranza hanno fortemente difeso le scelte dell’amministrazione; in particolare Pasquale Mancini ha definito il bilancio di previsione 2020-2022 in fase di approvazione un patto con i cittadini, un patto di continuità tra il programma presentato agli elettori e l’azione amministrativa. Tutti i punti in discussione sono, dunque, stati posti ai voti e approvati. Non ci sono stati contrasti, invece, nella seduta dell’8 maggio. Solo tre i punti all’ordine del giorno, oltre ad alcuni interventi per “fatto grave”: la consigliera Isa De Bari ha espresso perplessità per la decisione di consentire l’accesso agli uffici comunali (a partire dallo scorso 11 maggio) per “grave e conclamata necessità”. Il timore paventato dalla consigliera de Bari era una limitazione dei diritti di cittadini e il rischio della violazione della privacy. La senatrice Carmela Minuto (Forza Italia), invece, ha portato in consiglio i timori di alcuni cittadini rispetto alla possibilità, dopo l’installazione della fibra ottica, di consentire ad alcuni operatori telefonici l’installazione di antenne 5g, auspicando che ogni azione sia realizzata nel pieno rispetto delle linee dettate dall’OMS. A tale proposito il sindaco Tommaso Minervini ha rassicurato la massima assise cittadina affermando che il «5g a Molfetta non c’è». Il primo punto in discussione, invece, è stato la ratifica delle dimissioni da consigliere comunale di Paolo Ragno, eletto nella lista Insieme per la città, poi confluita nel gruppo consigliare “Noi – Nuove Officine delle Idee”, al quale è subentrata Pasqua Losito che, come ha ricordato la consigliera comunale Rosalba Secchi, è stata consigliere nel consiglio di amministrazione della Multiservizi. Successivamente si è provveduto a sostituire il consigliere uscente Ragno nella della seconda commissione consigliare – Attività economiche e produttive, ecologia, ambiente e igiene pubblica, con la neo consigliera Losito. Ultimo punto all’ordine del giorno ha riguardato la determinazione degli organi collegiali indispensabili dell’amministrazione. Il provvedimento, approvato con 20 voti favorevoli e 3 astenuti, ha individuato la Consulta femminile, il Consiglio di gestione asili nido, la Commissione affari istituzionali, le Commissioni permanenti, la Commissione toponomastica, il Comitato comunale monitoraggio fenomeni delinquenziali, la Commissione comunale pari opportunità tra uomo e donna. Nel corso della discussione il presidente del Consiglio comunale Nicola Piergiovanni ha annunciato che nella seduta successiva il Consiglio comunale sarebbe tornato a riunirsi nella sala Carnicella a Palazzo Giovene. Un piccolo segno di ritorno alla normalità. © Riproduzione riservata