Consigliando, consigliando
Avvertenza. Se qualcuno vedesse camminare per strada, bere un caffè in un bar o sedere in consiglio comunale un consigliere con la giacca indossata al contrario non abbia di che preoccuparsi: trattasi di un riflesso incondizionato, di un lapsus freudiano nel vestiario. Niente di grave, per carità. E' solo una delle innocue conseguenze a cui potrebbero andare incontro coloro che, come si dice da queste parti, “si son voltati la giacchetta”.
Specchi ben sistemati in casa, mi raccomando, onde evitare anticipazioni carnevalesche. Ma si sa, le opinioni cambiano e i partiti pure. Ed è così che Giancola (AN) si scopre socialista (certo, con ritardo, ma l'importante alla fine, è trovare la strada giusta), ora che ha realizzato di non essere riuscito a raggiungere “la sinergia politica” con gli alleati, mentre Piergiovanni lascia la Margherita e si dichiara indipendente (la parola Provincia le dice niente, consigliere?), rivelandosi però tanto sensibile da lasciare la poltrona di vice-presidente del consiglio appannaggio della Sasso, nuova eletta.
Furibondo e stizzito fu Panunzio nel commentare l'abbandono dell'amico Giancola, un novello Odisseo colpevole di “aver seguito le sirene col rischio di restare irretito”: “Questa transumanza vergognosa deve finire”. Ah, se Cimillo quel giorno d'estate subito dopo le elezioni non avesse deciso di abbandonare la minuta minoranza… Tutto sarebbe restato inalterato, nessuno avrebbe ripudiato, ognuno al suo posto. Un sogno infranto. Tanto da far esclamare a Corrado Minervini: “Siamo in un votificio”. Pronti i nuovi cartelloni all'entrata del paese: Molfetta città dell'olio e dei voti.
Eppoi si crea confusione, caos. Centrone chiede di mettere ordine: “C'è un gruppo misto? Chi è il capogruppo del nuovo PSI tra Di Giovanni e il nuovo arrivato Giancola?”. A Proposito: chi l'ha spuntata, su una questione simile, tra Pino Amato e la Minuto?
Scardigno, nella pausa immancabile, prende a bersaglio Rafanelli con una pallottola di carta: giochino innocente o tentativo di scongiurare un'altra migrazione? Poi va a sedersi su una delle poltrone assessorili: ambizioso. Lo emulano Cimillo e la Minuto: non sarà il caso di allargare ulteriormente il parco assessori, caro sindaco?
Nota di cronaca in conclusione: risolto il black-out energetico che ha colpito tutta Italia resta da cercare una soluzione per quello orale di cui sono vittime 7-8 esponenti di maggioranza da due anni e mezzo a questa parte. E questa volta svizzeri e francesi non c'entrano niente.
Eugenio Tatulli