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Compostaggio, una lunga storia SCHEDA
15 febbraio 2002

Tutto iniziò undici anni fa. D'allora è stato un continuo susseguirsi di ordinanze disattese, diffide mai evase e richieste ad oggi rimaste inadempiute. A luglio del 1990 il Comune di Molfetta affidò la progettazione, la realizzazione e la gestione dell'impianto alle due imprese “Ing. Orfeo Mazzitelli Spa” (impresa capogruppo) e “Newell Dunford Div. Tollemache”. La convenzione stipulata tra il Comune e le due imprese concessionarie, venne confermata quattro anni dopo, quando a suggellarla fu il ministero dell'Ambiente che tra l'altro fissò il termine (aprile 2000), entro cui l'impresa Mazzitelli avrebbe dovuto consegnare l'impianto di compostaggio all'ente proprietario (il Comune di Molfetta). Ancora, ripetutamente dal 1998 è stato chiesto al concessionario di depositare copia del certificato di iscrizione all'albo nazionale delle imprese che possono effettuare attività di gestione dei rifiuti. Mai fatto, nonostante la richiesta, sostenuta anche da diffide, sia stata reiterata più volte. Sta di fatto che il 10 agosto 1999 l'impianto di compostaggio (nella foto) viene attivato e, nel rispetto delle disposizioni regionali, entra in regime di esercizio provvisorio per un periodo che sarebbe durato sei mesi, durante i quali tariffe e modalità di gestione sarebbero state sottoposte a verifica. Anche questo mai accaduto. Al direttore dell'Asm il Comune dava facoltà sin dal 1999 di effettuare gli opportuni accertamenti sull'attività dell'impianto. Né mai nelle ordinanze sindacali o regionali è stata mai in dubbio la legittima appartenenza dell'impianto stesso al Comune di Molfetta, ente proprietario. E anzi prima ancora della sua attivazione, il sindaco ordinava al concessionario Mazzitelli di fornire all'Asm, al Comune, alla Provincia e alla Regione, i dati quindicinali relativi alla quantità e alla qualità della frazione organica proveniente dalla raccolta dei rifiuti affluiti all'impianto: questo era quanto ordinato anche dal commissario delegato per l'emergenza rifiuti in Puglia (Di Staso) con l'ordinanza 18/98. E anche questo resta a tutt'oggi disatteso. Ultimo atto prima dell'appello di Mazzitelli a Bassolino è la diffida attraverso cui il Comune di Molfetta rivendica la proprietà dell'impianto; diffida mai notificata allo stesso Mazzitelli per un errore procedurale. Massimiliano Piscitelli
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