Comparto 17, adottato il piano Coinvolgimento proprietari e prioritaria realizzazione dei servizi Rivoluzione urbanistica a Molfetta
Il sindaco Natalicchio e l'assessore Gadaleta smentiscono le voci disfattiste
L’Ente Comune che dialoga con il cittadino, l’attività amministrativa partecipata, la volontà che si trasforma in necessità di condividere le decisioni adottate. Questi gli input motivazionali della conferenza per la presentazione dell’adozione del piano di lottizzazione privata del comparto 17 (area cimitero). Lo strumento adottato è il “Piano di lottizzazione” avente ad oggetto “la ristrutturazione urbanistica delle volumetrie esistenti nel Comparto edilizio 17” che prevede la realizzazione di fabbricati per edilizia privata distribuiti in due unità minime di intervento autonome e indipendenti costituite la prima da 5 fabbricati di 6 piani e la seconda da 2 fabbricati di sei piani con la garanzia di cessione delle aree e la realizzazioni delle urbanizzazioni e dei servizi aggiuntivi, conseguenti alla riqualificazione e riuso dei volumi già esistenti. L’assessore all’urbanistica Rosalba Gadaleta ha specificato che la necessità di una conferenza in occasione dell’adozione di un piano di lottizzazione viene giustificata dal percorso particolare del piano, frutto della situazione complessa venutasi a creare. Dal 2001, anno di approvazione del piano regolatore generale, vi sono stati vari momenti di stallo, soprattutto per il comparto 17 , dovuti anche a vicende amministrative e giudiziarie che hanno portato a varianti di destinazioni d’uso. Si sono imposte correzioni al progetto iniziale del comparto 17 ricadente nel Piano Regolatore Generale Comunale affinché fossero garantite tutte le parti coinvolte. Si è cercato, pertanto, di instaurare un dialogo costruttivo tra progettisti, imprese, proprietari, affinché fosse possibile modificare un percorso già avviato. Oltre 110 i proprietari e portatori di interesse convocati negli uffici comunali di Lama Scotella, con i progettisti impegnati a coniugare in tempi strettissimi la necessità di concepire un quartiere a misura d’uomo, “non buttando a mare niente”, con gli interessi dei cittadini, tesi a concretizzare anni di aspettative. I progettisti del piano, gli ingegneri Maurizio Ciccolella e Michele Losito hanno illustrato le linee principali, i criteri di base, gli obiettivi del piano. Trascurando la sequenza degli atti amministrativi, è possibile affermare che dal 2001, anno di adozione del Piano Regolatore Generale, sono stati necessari ulteriori 14 anni affinché si giungesse, solo nel 2015, alla delibera di adozione del piano di lottizzazione. L’obiettivo primario, ha dichiarato l’ing. Maurizio Ciccolella, era ambizioso: coinvolgere tutti i futuri proprietari e dare loro certezza che le urbanizzazioni sarebbero state realizzate contemporaneamente alle costruzione delle civili abitazioni. L’area catastalmente è di circa 17.500 mq. Si tratta di un piano di recupero isovolumetrico in quanto si sono considerati i volumi di edifici esistenti, piano che consentirà, pertanto, opere pari a 29.873 metri cubi. Il progetto suddivide l’intera area in due UMI (unità minime di intervento) che, pur potendo partire indipendentemente l’una dall’altra, arriveranno all’obiettivo condiviso. Sette i corpi di fabbrica concepiti; 5 che ricadranno nell’UMI 1 e due nell’UMI 2, corpi di fabbrica progettati come un unico omogeneo. L’ing. Michele Losito ha specificato che si è cercato di evitare di fornire servizi a macchia di leopardo. Il collegamento tra il quartiere Madonna dei Martiri, la zona Cimitero e il rione Arbusto avverrà grazie alla valorizzazione di Via Cavalieri di Vittorio Veneto con la costruzione di un edificio circolare che permetterà la realizzazione di rondò, utile a rendere fluente il traffico e a far sì che tali urbanizzazioni siano più vicine al centro cittadino. Le stalle, parte delle quali ricadenti in suoli di rispetto cimiteriale, ammette l’ing. Losito, hanno costituito un problema, ma sono stati adottati impegni che porteranno ad una riqualificazione di tali zone successivamente, poiché costituiscono una risorsa per la città. Lo stesso tecnico ha sottolineato come il piano sia dotato oltre che degli allegati, anche della bozza di convenzione urbanistica tra il Comune e gli imprenditori privati. Il comparto 17 nasce con un surplus di servizi, pari a 18 mq per abitante, pari al 30% della superficie fondiaria. Si tratta di opere pubbliche praticamente a costo zero per l’Ente Comune e per i cittadini contribuenti in quanto, come da bozza di convenzione, a carico dell’impresa appaltatrice. L’ing. Alessandro Binetti, dirigente del Settore Territorio del Comune di Molfetta, ha illustrato i vari step che porteranno all’adozione del piano. All’adozione seguirà la pubblicazione del piano. Entro i 30 giorni successivi potranno essere prodotte osservazioni da chiunque interessato e contemporaneamente sarà effettuata la valutazione di impatto ambientale tesa ad indicare, se necessari, eventuali correttivi. Questa fase viene svolta da altre unità operative interne all’Ente Comune e dovrebbe concludersi entro 45-60 giorni. Occorre successivamente acquisire il parere regionale sulla compatibilità dei suoli ma, rassicura l’ing. Binetti, sono tutti procedimenti complementari i cui tempi necessari sono valutabili in massimo 90 giorni, al termine dei quali, il Comune sarà in grado di adottare il piano, stipulare la convenzione urbanistica dopo la quale le imprese potranno effettuare richiesta di rilascio del permesso per costruire. Si auspica un’attuazione del piano entro tre mesi. Il sindaco Paola Natalicchio ha sostenuto di essere rimasta molto colpita dal percorso che sono riusciti a fare tutte le parti, le quali si sono immerse in un lavoro per il quale avvertivano la richiesta delle parti di fare presto. Quando durante l’estate sono state inviate più di 110 convocazioni, si è temuto il peggio. I dubbi affiorarono. Sarebbero riusciti ad ascoltarsi prima ancora di parlare? Alla fine questo percorso è diventato un metodo da adottare. Il Piano di lottizzazione contiene già il progetto delle opere di urbanizzazione primaria e la loro esecuzione sarà regolata dalla Convenzione urbanistica, il cui schema è parte integrante del piano già adottato, che sarà sottoscritta da tutti i soggetti attuatori prima del rilascio dei permessi di costruire. Sono previsti un parco attrezzato, piste ciclabili, spazi di socializzazione e locali destinati ad attività commerciali. “È questa – conclude il sindaco – la nostra risposta al fastidioso dibattito che vuole schiacciarci tra il partito delle gru e quello del blocco radicale. L’urbanistica è una materia complessa in cui le semplificazioni non fanno bene agli operatori economici e alla città”. Il Sindaco ha voluto demolire la leggenda metropolitana di un’amministrazione che blocca. Si è voluto garantire il diritto non solo di abitare in un palazzo ma di vivere in un quartiere con servizi. Non solo edilizia ma anche e soprattutto urbanistica, cioè costruzione della città, con uno sguardo rispettoso anche a chi si reca al cimitero a porgere omaggio ai propri cari scomparsi, rendendone più facile l’ingresso. Il quartiere delle stalle sarà valorizzato, grazie alla salvaguardia che l’assessorato alla cultura garantirà all’arco presente e a stalle di interesse, e arricchito dalla presenza di un parco. Tale è stata l’importanza attribuita al progetto, che il piano è stato adottato nella prima giunta dell’anno 2015. Paola Natalicchio ha, infine, ribadito l’importanza di una nuova concezione di urbanistica. “Abbiamo il priscio di essere differenti”, ha continuato; tutti dobbiamo appassionarci a questo tipo di costruzione. L’urbanistica non sono solo i comparti. Infatti dopo oltre 20 anni, è stata sbloccata anche la maglia mercato, in zona chiesa di San Giuseppe e Corso Fornari, perché occorre dare alla città la capacità di essere vissuta meglio. Il PUG (Piano Urbanistico Generale) non deve spaventare ma deve far capire l’attenzione dell’amministrazione comunale verso i cittadini. Di ritorno da un intervento televisivo, il sindaco ha detto di sentirsi ingiustamente accusata di andare in giro “a parlare male di Molfetta”, ma ha ribadito l’impegno di tutti alla costruzione di una città migliore: “Noi stiano lavorando con tutte le nostre forze per il futuro di Molfetta”.