Colonie feline nelle sedi dell’Istituto comprensivo Manzoni-Poli di Molfetta. Siglato il protocollo di intesa
MOLFETTA - L’obiettivo del protocollo, voluto dall’assessore al benessere degli animali, Carmela Minuto, è garantire condizioni ottimali di igiene e al contempo assicurare il massimo delle cure ai gatti che popolano le colonie feline.
Nella sede comunale di Via Martiri di Via Fani a Molfetta, è stato sottoscritto il protocollo d'Intesa tra il Comune, nella persona dell’assessore Minuto, l'Istituto Comprensivo Manzoni Poli, plesso scuola media Poli e plesso scuola primaria Cozzoli, nella persona del dirigente scolastico, Giuseppe Minervini, e delle responsabili delle colonie feline presenti nei giardini dei due plessi, Serena Nocera e Anna Loiacono. Che, munite di tesserino di riconoscimento, saranno le uniche a preoccuparsi di portare cibo ai gatti delle colonie e si preoccuperanno anche di catturare i cuccioli per farli sterilizzare e di tenere pulite le aree.
Si tratta dei primi due protocolli ai quali ne seguiranno altri. Al momento, sul territorio comunale, sono 101 le colonie feline censite e 98 i responsabili delle colonie che, a breve, saranno tutti muniti di tesserino di riconoscimento.
«Mi preme ribadire– spiega l’assessore Minuto – che tutti coloro che non sono muniti di tale autorizzazione hanno il divieto assoluto di procurare cibo alle colonie feline sparse per la città. Tale disposizione si rende necessaria al fine di garantire igiene pubblica e decoro urbano. Con l'Amministrazione stiamo lavorando affinché si possa ripristinare un rapporto di vivere civile basato sulle regole condivise con responsabili riconosciuti e titolati alla cura e alla pulizia dei luoghi abitati dalle colonie feline».
«L’operazione avviata dall’assessore Minuto – aggiunge il Sindaco, Tommaso Minervini - si rende necessaria per evitare che chiunque si senta autorizzato a lasciare cibo ai gatti, abbandonando poi piatti di plastica e altro tipo di rifiuti. Nei fatti rappresenta una tutela per i piccoli randagi che vengono tenuti lontani, la speranza è quella, da cibo avariato».