Club UNESCO Molfetta: ora si che sarà la città della pace!
MOLFETTA - Dalla giornata di ieri anche Molfetta è annoverata tra le città sede del prestigioso Club U.N.E.S.C.O. . La serata inaugurale si è tenuta presso la sala Finocchiaro della fabbrica di S.Domenico e ha visto la partecipazione (nella foto,da sinistra) del moderatore Vincenzo Camporeale, Presidente del Club tranese; del Dott. Antonio Loveccho, magistrato - presidente della Sezione GIP - GUP del Tribunale di Bari; del vescovo Mons.
Luigi Martella; del presidente Betty Camporeale; del Vicesindaco di Molfetta Pietro Uva pronto a sostituire il romano Primo cittadino Molfettese e del Vicepresidente della Federazione Italiana dei Centri e Club UNESCO Ing. Antonio Ruggiero.
E' stato il nostro Vicesindaco Pietro Uva a proclamare la nostra città "Capitale", e non solo centro ha tenuto a precisare, della cultura. Come se la fondazione di un nuovo Club U.N.E.S.C.O. nella nostra città sia sinonimo di estrema civiltà e cultura, quasi fosse un deus ex machina che cancelli ogni sozzura della nostra ridente cittadina.
Il vero significato di questo Club infatti si concretizza in un incremento della cultura e della solidarietà in una missione di pace che accomuna la Chiesa e che dovrebbe vedere la cooperazione intellettuale e non solo economica tra gli Stati e la gente. Perché è proprio nella mente degli uomini che presidia l'idea di guerra, di proprietà dell'uomo sull'uomo, della schiavitù.
E di ciò sentita testimonianza è proprio il magistrato Lovecchio, che porta la nostra lucida attenzione su questo problema valutato tanto lontano quanto in realtà tangibile a pochi chilometri da Molfetta, nel foggiano, dove operai ucraini e polacchi erano ridotti in schiavitù, quasi come in un "ergastolo" dell'epoca romana. Ciò sta a prova della necessità della schiavitù nella economia, anche in quella che noi riteniamo "dei lumi", quella occidentale, una economia da circa 10 miliardi di dollari l'anno, favorita dagli inarrestabili quanto naturali flussi migratori e causata principalmente dalle diverse politiche migratorie tra i vari Paesi e dalla mancanza di un Sistema Giurisdizionale transnazionale che riesca ad individuare e a punire queste attività criminali.
Per realizzare ciò c'e bisogno appunto di un Club, ovvero della collaborazione di tanti, per arrivare a tutti, poiché il concetto di pace è plurale, a differenza di quello di tranquillità personale, e si identifica nel riconoscimento dei Diritti Fondamentali dell'Uomo.
"Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza" recita il primo articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani letto da Stefania Papagni, accompagnata dalle note del flauto. In maniera più semplice e diretta lo stesso messaggio è arrivato anche tramite L'"Inno alla Pace" del tranese Vincenzo Sotero, cantato dal coro di voce bianche di S. Andrea Apostolo di Bisceglie.
La pace è un concetto così facile che pochi sono in grado di realizzarlo. E non basta una insegna "Molfetta città della pace" per testimoniarla.