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Casa, sindaco e centro-destra rifiutano la discussione sul buono-affitti ai più poveri
09 ottobre 2003

MOLFETTA – 9.10.2003 La maggioranza di centro-destra al consiglio comunale di Molfetta nella sua ultima riunione ha respinto un ordine del giorno sulla casa e sul buono-affitti presentato dalla minoranza di centro-sinistra, rifiutando perfino di discuterlo. Il consigliere di opposizione Nino Sallustio della “Margherita” ha protestato per questa “arroganza degna dei peggiori regimi dittatoriali!” Sallustio chiede ai mass-media di diffondere il comunicato “perché tali atteggiamenti siano portati a conoscenza dell'opinione pubblica e perché si possa comprendere la gravità di tale atto antidemocratico che và contro gli interessi di migliaia di cittadini molfettesi dei ceti sociali più disagiati. A loro ed alla loro indignazione volevamo dare voce nel massimo organo democratico cittadino qual è il Consiglio Comunale. Ma ciò ci è stato impedito dall'arroganza del sindaco e dei consiglieri del centrodestra. Costoro ormai non sono più in grado di difendere gli interessi sociali e si occupano unicamente degli affari loro! Se l'amministrazione non è in grado di muoversi, mobiliteremo i cittadini, i sindacati e le forze sociali a difesa dei diritti fondamentali”. Ecco il testo dell'ordine del giorno, proposto dai consiglieri di opposizione di centrosinistra: Fondo Nazionale per il sostegno agli affitti di cui alla L. 431/98 Ordine del Giorno Il Consiglio Comunale PREMESSO * Che il Fondo nazionale per il sostegno agli affitti è parte integrante della L. 431 del 1998, che ha riformato le norme riguardanti i patti in deroga, introducendo il "buono affitto" per gli inquilini e le agevolazioni fiscali per i proprietari, al fine di favorire il passaggio ad un regime di libero mercato nella determinazione dei canoni di affitto, garantendo alle famiglie meno abbienti un rapporto equo tra canone e reddito; * Che in prima applicazione nell'anno 2000 il fondo Nazionale è stato finanziato nella misura di € 361.519.829 e ripartito tra le Regioni secondo l'allegata tabella (1) ; * Che, come evidenziato nei dati contenuti nella citata Tabella, le misure contenute nella Legge Finanziaria per il 2003 e nel decreto di contenimento delle spese firmato dal Ministro dell'Economia Tremonti, hanno ridotto del 40% il Fondo Sociale. Le circa 400.000 famiglie che in questi anni hanno utilizzato il fondo sono state pressoché dimezzate. * Che il Comune di Molfetta pur avendo per Legge la possibilità di co-finanziare il Fondo in oggetto ha scelto di non investire neppure un centesimo per intervenire in favore di un settore nevralgico del Welfare comunale, ed in sede di assegnazione dei contributi del 2001 (erogati nel 2002) ha dovuto procedere ad una decurtazione generalizzata degli assegni che in taluni casi hanno raggiunto cifre irrilevanti; CONSIDERATO * Che dopo quattro anni di applicazione della riforma sarebbe opportuno rivisitare la legislazione alla luce dell'esperienza, per valorizzare gli strumenti che hanno dimostrato la loro validità e modificare i punti sui quali si sono manifestate le maggiori criticità. Ma le leggi Finanziarie del 2002 e del 2003 hanno, viceversa, avviato un processo di svuotamento del "Fondo per l'affitto" , facendo venir meno lo strumento essenziale per garantire che la libera contrattazione del canone non si traduca per le famiglie a reddito basso in una più accentuata emarginazione sociale; * Che non può essere sottaciuto il fatto che la richiesta di accesso al Fondo da parte degli inquilini, avendo per presupposto la registrazione del Contratto, ha prodotto una massiccia regolarizzazione dei contratti d'affitto e significativi ritorni fiscali per le casse dello Stato; PRESO ATTO * Che autorevoli fonti di Stampa nonché i Sindacati Nazionali degli inquilini SUNIA e SICET hanno diramato preoccupanti notizie in merito a ritardi, revoche ed ulteriori tagli al Fondo Nazionale per gli affitti, ed in particolare: o Il Fondo per il 2002 già ripartito alle Regioni non sarà erogato per mancanza di copertura; o Il Fondo 2003 non è stato neppure ripartito perché indisponibile, e le Regioni ed i Comuni sono impossibilitati addirittura a formulare delibere e bandi; o L' ultima Finanziaria ancora al vaglio del Parlamento, avrebbe addirittura "dimenticato" di dare copertura al Fondo di competenza 2004; * Se tali notizie fossero confermate si tratterebbe di un grave atto di miopia politica che lascerebbe colpevolmente a sé stesso il mercato dei fitti, esponendolo ad un ritorno di evasione fiscale; Ma, cosa ancor più grave, abbandonerebbe a sé stesse migliaia di famiglie che dal contributo all'affitto traggono l'unica concreta possibilità di soddisfare il bisogno abitativo. Si tenga conto che ben 1.909 famiglie molfettesi hanno fatto istanza di contributo nell'ultimo bando relativo all'annualità 2002 e pubblicato nel mese di giugno 2003 RILEVATO ALTRESI' * Che già l'ANCI - Associazione Nazionale dei Comuni d'Italia, insieme alle associazioni della Proprietà Edilizia, i sindacati degli inquilini ed i sindacati dei lavoratori avevano stipulato a Roma il 24 febbraio 2003, un protocollo d'intesa finalizzato a promuovere una politica di rilancio del mercato dell'affitto chiedendo congiuntamente al Governo di "Aumentare le risorse economiche destinate al Fondo di sostegno all'affitto", oltre ad altre opportune richieste indicate nel testo che si allega al presente o.d.g. (allegato 2); Tutto ciò premesso, ESPRIME * Delusione e preoccupazione per le inerzie e le lentezze del Governo relative alla mancata erogazione del Fondo dell'annualità 2002 ed alla mancata ripartizione di quello del 2003 * Netto e totale dissenso per la cancellazione del Fondo per le annualità 2004 e successive Tali atti rappresentano, dopo i tagli alla Sanità ed alle Pensioni, un altro grave colpo ai ceti deboli ed alla credibilità delle istituzioni, SOLLECITA * Il Sindaco, e per suo tramite, il Presidente della Regione Puglia, a non assistere passivamente a quest'ulteriore atto di smantellamento dello stato sociale, ed a difendere in tutte le sedi ed in tutte le forme consentite, il diritto primario alla casa a costi accessibili ed in condizioni di dignità ; * Il Sindaco a sostenere nell'ambito dell'ANCI Regionale e Nazionale le iniziative di pressione sul Governo affinché sblocchi senza ulteriore indugio i finanziamenti delle annualità arretrate e ripristini la copertura finanziariaper gli anni 2004 e successivi riportando gli stessi perlomeno ai livelli del 1999 ( 361 milioni di Euro); * I Parlamentari locali ad assumere le necessarie iniziative istituzionali tese a reperire le risorse necessarie al Funzionamento della Legge 431/98 ed in particolare del Fondo per il sostegno agli affitti. Allegato 2 L'ANCI, Le Associazioni della Proprietà Edilizia ed i Sindacati degli inquilini, e i sindacati dei lavoratori nel valutare la situazione del mercato dell'affitto, anche in relazione all'emanazione del decreto ministeriale riguardante la contrattazione degli affitti calmierati ed alle ultime decisioni governative contenute nella Finanziaria 2003, convengono sulla necessità di intraprendere iniziative comuni sulla base della situazione attuale e per determinare azioni congiunte per la soluzione dei problemi che ancora gravano sul mercato delle locazioni. A questo fine nel sottolineare la necessità di avviare sollecitamente i confronti per definire gli Accordi territoriali, al fine di promuovere una politica di rilancio del mercato dell'affitto, concordano di chiedere congiuntamente un incontro al Governo per: · aumentare le risorse economiche destinate al Fondo di sostegno all'affitto; · operare per la modifica della delibera del CIPE sulla individuazione dei Comuni ad alta tensione abitativa, consentendo alle Regioni l'ampliamento degli stessi, come più volte sollecitato dai comuni interessati; · prevedere finanziamenti per la realizzazione di alloggi di edilizia sociale; · Modificare il DM 21/11/2002 del Ministero dell'Economia sulla cartolarizzazione degli Enti previdenziali prevedendo idonee garanzie per gli inquilini ed eliminando l'assurda conseguenza di avviare gli sfratti per finita locazione negando il rinnovo del contratto con il rischio di aggravare la situazione legata alle esecuzioni di rilascio. Le parti concordano inoltre sulla necessità di realizzare accordi di programma territoriali tesi alla realizzazione di nuovi alloggi per l'affitto. Inoltre, per favorire l'uso degli affitti regolamentati, l'ANCI si impegna ad un lavoro di sensibilizzazione nei confronti dei Comuni, affinché sia operata una sostanziale riduzione dell'ICI per l'uso dei contratti calmierati, nonché per l'utilizzo da parte degli enti locali dei contratti di cui all'art. 1, c. 3, Legge 431/98, prevista dal legislatore per fronteggiare esigenze abitative di natura transitoria. Per la realizzazione degli obiettivi sopra esposti la Consulta per la Casa dell'ANCI proseguirà il confronto con le associazioni della proprietà edilizia con i sindacati degli inquilini e dei lavoratori. Leonardo de Sanctis
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