Bilancio sociale e cittadinanza attiva: due strumenti di partecipazione sempre più maturi
Con il bilancio sociale le Pubbliche amministrazioni possono rendicontare l'efficacia delle azioni di governo
BARI - Presso la sala convegni di Universus-Consorzio universitario pugliese si è tenuto il convegno “Bilancio sociale e Cittadinanza attiva: innovazione e sviluppo degli enti locali”, alla presenza, tra gli altri, dell'assessore regionale alla Cittadinanza attiva, Guglielmo Minervini (foto), dell'assessore al Bilancio del Comune di Bari, Cinzia Capano, dell'assessore alla Partecipazione del Comune di Putignano, Giovanni Pugliese, e del vicedirettore generale del Formez, Carlo Conte.
“Abbiamo scelto di approfondire queste tematiche per fare in modo che esperienze esemplari sviluppate nella nostra regione possano essere condivise – ha detto Ettore Ruggiero, direttore di Universus – in modo da diventare buone prassi”.
Prevista dalla legge, la rendicontazione sociale non è obbligatoria per la Pa, ma certo è una buona prassi che garantisce trasparenza e rende la cittadinanza consapevole di come vengono impiegati i soldi pubblici. Se il bilancio di esercizio è solo un insieme di numeri di difficile comprensione, infatti, il bilancio sociale permette di rendicontare le ricadute sociali di questi numeri e dati.
Come ha spiegato Emiliano Di Filippo, esperto del Formez, “il bilancio sociale è uno strumento che rientra nella responsabilità sociale della Pa, in quanto permette di dar conto ai cittadini degli effetti positivi o negativi prodotti dalla propria attività di governo”. Non è uno strumento di pianificazione strategica, ovvio, ma “è utile per capire la struttura territoriale, comprenderne le esigenze e quindi pianificare le proprie politiche con efficacia”, ha sottolineato Carlo Conte, vicedirettore generale del Formez, ente che ha elaborato le linee guida per la redazione di un bilancio sociale.
Le linee guida del Formez definiscono il significato, le finalità, i contenuti, il processo di costruzione e i criteri di impiego del bilancio sociale, in modo che la rendicontazione sociale possa essere diffusamente percepita come integrata ai sistemi di rendicontazione tipici della Pa. Il bilancio sociale infatti rientra nella cultura della responsabilità sociale dell'impresa, il cui successo si misura comunque con il bilancio di esercizio. Per la Pa le cose sono differenti. Il successo delle politiche di governo è misurabile più con il bilancio sociale che con quello di esercizio, perché non è solo pareggiare i conti che interessa ma spendere i soldi per dare servizi ai cittadini. La redazione di un bilancio sociale è anche il modo per una Pa di sopperire al deficit di comunicazione e trasparenza nelle finalità delle proprie politiche, nelle azioni messe in campo e nei risultati ottenuti.
A supporto delle amministrazioni nella redazione di un bilancio sociale, Nello De Padova ha presentato la piattaforma GovernAzioni, che ha progettato e che è scaricabile dal sito www.comune.bari.it (ente che sta sperimentando tale software). GovernAzioni è uno strumento informatico, in grado di dar conto dello stato di avanzamento delle azioni di governo, poiché permette di visualizzare gli atti amministrativi e gestionali necessari a realizzare gli obiettivi quasi in tempo reale. Questo però richiede da parte degli amministratori la disponibilità a condividere i documenti all'interno dell'ente, innanzi tutto.
In pratica alla Pa si richiede un cambio di mentalità e di operatività, che enti di formazione come Universus si sono impegnati a comunicare con i loro corsi. “Concetti come quello di bilancio sociale e di partecipazione attiva – ha detto Tiziana Corti, responsabile per Universus dell'area Pa – richiedono ai dirigenti nuove competenze utili a far conciliare certi meccanicismi burocratici, troppo autoreferenziali, con nuove pratiche più snelle, trasparenti e capaci di aprire l'ente all'esterno”.
“Negli ultimi 3-4 anni, soprattutto nel Sud, si è avuta una svolta in tutti i livelli della Pa, e così Comuni, Regioni e i sistemi presenti sul territorio, come le aziende sanitarie, hanno iniziato con grande responsabilità a redigere un bilancio sociale – ha detto Cristiana Rogate, amministratore delegato di REFE-Strategie di sviluppo responsabile - attuando strumenti di coinvolgimento della cittadinanza, che da parte sua è sempre più matura e consapevole dei suoi diritti e interessata a partecipare”. E del resto tra i requisiti fondamentali del processo di rendicontazione sociale c'è proprio la capacità di coinvolgimento degli stakeholder o portatori di interesse, secondo nuove logiche di sistema.
Tra le esperienze di partecipazione attiva pugliesi illustrate durante il convegno interessante l'anticipazione fatta da Cinzia Capano, assessore al Bilancio del Comune di Bari, che ha elaborato “in maniera autonoma e creativa” il suo primo bilancio di genere, che verrà presentato il prossimo 7 febbraio.