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Biennale «Note di donne» a Molfetta. Da un’idea di don Gino Samarelli Va in scena la sua seconda edizione, dedicata alla figura della religiosa e compositrice Isabella Leonarda (vissuta nel XVII secolo). Un omaggio speciale alla memoria di don Gino, scomparso nello scorso giugno, Giovedì 29 agosto, ore 20 Auditorium del Museo Diocesano e Venerdì 30 agosto, ore 20. Chiesa dell’Immacolata
29 agosto 2024

MOLFETTA - Era partito l’anno scorso, come uno degli appuntamenti speciali del cartellone di eventi di Digressione Music, l’etichetta indipendente fondata a Molfetta da don Gino Samarelli, scomparso improvvisamente lo scorso giugno. La prima edizione della Biennale di musica al femminile «Note di Donne», da un’idea dello stesso Samarelli e con la direzione artistica di Paola Vania, è nata come un prezioso spazio di studio, ascolto e confronto dedicato al talento femminile nell’ambito della musica colta, e nello specifico della composizione.

Adesso, per celebrare la memoria del compianto Don Gino, e per proseguire nel solco da lui già tracciato, l’appuntamento di «Note di Donne» prosegue con l’edizione 2024, che si svolgerà giovedì 29 agosto e venerdì 30 a Molfetta (ingresso libero), per la direzione artistica di Gaetano Magarelli, il sostegno del Comune di Molfetta oltre al patrocinio della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi e del Museo Diocesano di Molfetta (promosso da FeArT Soc. Coop., Digressione Music, Dot Studio, Fatti D’Arte).

Fulcro della due giorni sarà la figura della compositrice e religiosa Isabella Leonarda (1620-1704): giovedì 29, alle 20, nell’Auditorium del Museo Diocesano si terrà un incontro musicologico per approfondire la sua figura, al quale prenderanno parte lo storico della musica Antonio Caroccia («Isabella Leonarda tra misticismo e arte»), il musicologo Gaetano Magarelli («Diapason, temperamento e altre soffistichezze d’antichità nel Barocco Italiano») e la ricercatrice di musica antica al femminile Margherita Macrì («DiClassica- un podcast su musiciste e compositrici per diffonderne l’opera»), moderati dal giornalista Livio Costarella. Saluti istituzionali del sindaco dott. Tommaso Minervini e del Vescovo Mons. Domenico Cornacchia.
Venerdì 30 agosto, sempre alle 20, nella Chiesa Immacolata si svolgerà la presentazione del disco su opere di Isabella Leonarda (edito da Digressione Music) e il concerto tenuto dagli stessi musicisti che hanno inciso l’opera: Annamaria Bellocchio (soprano), Alessandro Ciccolini (violino), Luca Tarantino (tiorba), Giulia Gillio Gianetta (violoncello), Gaetano Magarelli (organo). Lo stesso Magarelli introdurrà il lavoro svolto, soffermandosi anche in maniera più dettagliata sull’organo custodito nella chiesa dell’Immacolata, parlandone della sua storia e importanza, oltre al motivo per cui è stato scelto quale strumento per il basso continuo, per questo disco. Tale antico organo (XVII sec.) è proveniente dalla demolita chiesa annessa al convento di San Francesco, collocato nella nuova parrocchia dell’Immacolata alla fine degli anni Novanta dell’Ottocento.
«Aver scelto di indagare su Isabella Leonarda - scrive don Gino Samarelli nel libretto del disco, già approntato nei mesi scorsi - è soltanto il punto di partenza di una più articolata indagine che, ci si augura, possa portare lontano sia in Italia sia all’estero per far conoscere i tesori nascosti, ma preziosi, di un mondo femminile parallelo. Già un importante tentativo è stato svolto nel 2016 dal monastero delle Clarisse Eremite di Fara in Sabina, organizzando un Convegno sulle “monache compositrici”, dal quale sono emerse numerose testimonianze che hanno arricchito il panorama di una tradizione secolare, che dall’Oriente all’Occidente ha visto fiorire nei luoghi della clausura religiosa un giardino sonoro di autentica bellezza. Di lei si dice fosse “abile a cantare, scrivere, computare e comporre musica”. Il lavoro monografico di “Note di donne 2024” ha previsto, quindi, lo studio e l’incisione discografica di mottetti a voce sola e basso continuo, tratti dalle op. 6, 11, 14 e 15, nonché della dodicesima Sonata a violino solo e basso continuo che chiude l’op. 16».

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