Recupero Password
Beni confiscati e lapide Carnicella, Libera Molfetta interroga il commissario prefettizio Beni confiscati, attuazione del bando di assegnazione e gestione. Necessario chiarire anche le modalità di assegnazione. Richiesta di Libera per la collocazione di una lapide vera sul sagrato della parrocchia san Bernardino
04 dicembre 2012

MOLFETTA - Il Presidio Libera Molfetta ritorna a interrogare le istituzioni locali ed, in particolare, il commissario prefettizio, recentemente insediatosi, sull’assenza di risposte verso atti protocollati in questo anno solare o a fine 2011, inerenti i beni confiscati, le procedure d’assegnazione dei locali di proprietà comunale e la realizzazione di una stele commemorativa del 7 luglio 1992.

 

«Nonostante un lungo confronto con l’amministrazione uscente non vi è mai stata la concreta volontà di affrontare le problematiche poste dal Presidio di Molfetta, tanto da inviare una lettera aperta ai capigruppo e ai consiglieri indipendenti che comunicasse loro l’esistenza di cinque beni confiscati nella nostra città di cui solo due, attualmente, assegnati a famiglie indigenti - spiega Libera in un comunicato stampa -. A meno di un mese da quell’uscita, chiediamo al commissario un incontro non solo per ribadire le motivazioni che ci hanno spinto a confrontarci su queste tematiche con l’amministrazione, ma affinché vi sia un riconoscimento di questi beni e si dia attuazione al bando di assegnazione e gestione, rispettando quanto prescritto dalla Legge n.109 del 7 Luglio 1996, così da sanare una grave irregolarità che esiste dal 2002, quando i beni sono ritornati ad essere proprietà del Comune di Molfetta».

 

«Parlando di beni comuni, chiediamo al commissario che ci si attivi per fare chiarezza sulle modalità con cui negli anni sono stati assegnati molti locali di proprietà comunale, nel centro storico e non solo. La nostra non vuole essere una battaglia tesa a negare gli spazi sociali a realtà che operano sul territorio da diversi anni, ma sentiamo la necessità che siano stabiliti criteri e modalità d’assegnazione trasparenti, che non privilegino solo chi gode di rapporti d’amicizia con esponenti politici o dirigenti - continua Libera -. Inoltre, riteniamo imbarazzante che, a tutt’oggi, non vi sia un elenco consultabile di quei beni di proprietà comunale ancora non alienati. Pensiamo che riassegnarli ad associazioni o cooperative sociali/culturali senza una sede ed operanti da parecchi anni nella città, possa essere un primo passo verso la loro crescita».

 

«Parimenti, chiediamo che venga rispettata la volontà della famiglia Carnicella e di tutti quei cittadini che, a fine giugno 2012, hanno partecipato alla Marcia per la legalità. Quella marcia è partita dal sagrato di San Bernardino, dove, il 7 Luglio 1992, il sindaco Giovanni Carnicella fu ucciso - conclude Libera -. Noi chiediamo che quel luogo e quell’azione vengano ricordati non con una lapide “fittizia” che il Presidio e l’Azione Cattolica hanno apposto, ma con una “vera” che ricordi quel periodo storico, attraverso le parole dell’omelia funebre di Don Tonino Bello» (nella foto il sagrato della parrocchia san Bernardino dove fu ucciso Gianni Carnicella il 7 luglio1992).  

 

© Riproduzione riservata

 

Nominativo
Email
Messaggio
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet