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Bari, soddisfazione per il Diarcheo
18 novembre 2009

BARI - Soddisfazione al termine del convegno internazionale sull’Accordo di
Programma Quadro – APQ Mediterraneo, organizzato a Bari da INNOVAPUGLIA e
dal Servizio Mediterraneo della Regione Puglia. Presentato il Progetto
Diarcheo per la salvaguardia del patrimonio archeologico e culturale del
Mediterraneo
Un programma complesso, dall’avvio difficile, ma che alla fine è riuscito
nell’intento di allineare soggetti istituzionali e soggetti attuatori: è
così che grazie all’Accordo di Programma Quadro - APQ Mediterraneo partner
diversi, separati da distanze culturali oltre che geografiche, si sono
ritrovati a lavorare in un’ottica concertata per dare concretezza alle
prospettive di sviluppo tracciate a partire dal Progetto Integrato Diarcheo.
Il primo bilancio dell’esperienza portata avanti sino ad oggi è stato fatto
in occasione del convegno internazionale “La programmazione 2007-2013
Dialogo Interculturale e Cooperazione Internazionale nel Mediterraneo”,
organizzato a Bari da INNOVAPUGLIA Spa insieme al Servizio Mediterraneo
della Regione Puglia. I lavori sono stati coordinati da Bernardo
Notarangelo, in qualità di Presidente del Comitato Nazionale CBC ENPI
Mediterraneo.
Responsabile del coordinamento e dell’attuazione degli interventi relativi
ad una delle cinque macrotematiche in cui è articolato il Programma Dialogo
e Cultura (linea 2.4), la Puglia è stata rappresentata dall’assessore al
Mediterraneo Silvia Godelli, che ha avviato le tre sessioni del convegno
ricordando le ragioni e il senso del percorso disegnato: “La strategia
dell’integrazione nel Mediterraneo è stato l’asse portante della nostra
Amministrazione. Questo non vuol dire che vogliamo conquistare il
Mediterraneo per fare affari, ma che vogliamo lavorare con gli altri in una
prospettiva comune di sviluppo. Dialogo e cultura significano proprio
questo: conoscere, riconoscere e valorizzare le radici comuni,  ma
soprattutto le differenze e da queste ultime partire per arrivare
all’abbattimento delle barriere e alla conquista della reciproca fiducia”.
A  rimarcare l’importanza dell’APQ come laboratorio di progettazione ed
esercizio costruttivo di dialogo interculturale per il Sistema Italia nel
suo complesso sono intervenuti Antonio Verrico e Maria Grazia Rando, in
rappresentanza rispettivamente del Ministero dello Sviluppo Economico e del
Ministero degli Affari Esteri, enti che hanno sottoscritto l’accordo. Della
necessità di concentrare attenzione e risorse sull’area del Mediterraneo in
quanto patrimonio multietnico e “zona pilota” da cui partire per l’avvio di
uno sviluppo sostenibile ha parlato Salvatore Giannino, in rappresentanza
dell’UNESCO, cui si sono uniti i rappresentanti dei governi partner,  Hassan
Hbid, direttore del Centro di Ricerca sul Sahara  per il Marocco e  Mohammad
Khatib del Ministero del Turismo e delle Antichità della Giordania, ciascuno
portando la sua esperienza sul territorio.
Il confronto è entrato nel vivo nella seconda sessione, introdotta da
Francesco Saponaro, direttore generale di INNOVAPUGLIA e coordinata da
Bernardo Notarangelo con Daniela Mazzucca, project leader, tutta dedicata
alla presentazione dei sub-progetti nei quali si articola il Progetto
Integrato DIARCHEO (ArTEA, Archeourb, Archeogiordania, Mosaici, Portale,
Oasi di SIWA, Convegno ).
La Puglia partecipa come capofila, insieme all’Egitto ed alla regione
Molise, al sub-progetto Oasi di SIWA, che promuove uno studio sul patrimonio
archeologico e paesaggistico del “Parco urbano Oasi di Siwa”. Focalizzati
sulla valorizzazione delle aree archeologiche, prezioso patrimonio che
accomuna i Paesi del Mediterraneo, sono gli altri tre sub-progetti:
ARCHEOGIORDANIA, progetto pilota di collaborazione italo-giordana sui siti
di Jarash e Umm al-Jimal  (Giordania, Basilicata capofila e Umbria partner);
ARCHEOURB per l’elaborazione di nuovi modelli di valorizzazione e tutela dei
siti archeologici urbani (Egitto, Marocco  e Campania); ArTEA, per la tutela
e gestione dei siti teatrali di Bulla Regia, Akrai, Scolacium, Ferento e
delle aree archeologiche ad essi collegate (Tunisia, Sicilia capofila e
Lazio e Calabria partner). Rivolto invece alla valorizzazione del patrimonio
musivo della Nympfarum Domus di Nabeul è il sub-progetto MOSAICI (Tunisia e
Veneto), che punta alla ricostruzione multimediale della Domus attraverso un
lavoro di ricerca che sarà fruito attraverso postazioni multimediali sul
sito e nel Museo di Nabeul.
Sul PORTALE dei Beni culturali del Mediterraneo, sub-progetto nato per la
valorizzazione delle risorse della regione marocchina di Tangeri Tetouan e
destinato a diventare un modello per la promozione integrata di altre realtà
territoriali del Mediterraneo (Marocco - Sardegna capofila, Lombardia,
Calabria e Abruzzo partner) saranno presentati i risultati di tutti i
sub-progetti.
CONVEGNO, infine, è il nome dell’attività che riunisce i diversi
sub-progetti in un percorso di lavoro comune, che va da questo evento a
quello conclusivo, previsto nel dicembre 2010 a Milano, che sarà realizzato
dalla Regione Lombardia (capofila con soggetto attuatore IRER ) con il
coinvolgimento di Egitto,Giordania, Marocco, Tunisia e di tutte le regioni.
Il patrimonio archeologico nel Mediterraneo è stato al centro dell’ultima
sessione di lavoro: “Una strada ineludibile, quella dell’archeologia, un
percorso che non si può non attraversare, in qualsiasi programma di
cooperazione, in qualsiasi progetto di dialogo”, come ha osservato Silvia
Godelli, a conclusione degli interventi di Claudio D’Amato Guerrieri,
Preside della Facoltà di Architettura di Bari e Ruggero Martines, Direttore
regionale per i beni culturali e paesaggistici della Puglia.  I lavori si
sono chiusi con l’insediamento del Comitato di Pilotaggio.

 

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