ASI, il consigliere Caputo perde il primo round
Il Tar respinge la sospensiva, l’opposizione esulta
Il Tar (tribunale amministrativo regionale) ha respinto la sospensiva della decadenza dal consiglio di amministrazione dell’Asi, richiesta dal consigliere comunale Mariano Caputo.
Si avvia così a diventare una telenovela a puntate la querelle legale tra Mariano Caputo e il Consiglio comunale, che nella seduta del 6 aprile scorso aveva deliberato la sua decadenza per incompatibilità da rappresentante del Comune nel Consorzio Asi di Bari. Nel numero scorso di QUINDICI abbiamo riportato in una intervista le ragioni di Caputo, ma siccome la vicenda ha diversi risvolti e secondo noi è emblematica della stagione che sta vivendo la politica locale, riteniamo opportuno riepilogare tutta la storia, dove l’aspetto personale e politico s’intrecciano in maniera forte.
Mariano Caputo, giovane e aitante avvocato, l’ultimo prodotto della politica locale irrompe sulla scena nel ’96, quando su indicazione del “Partito Popolare”, all’epoca all’opposizione, fu nominato rappresentante del Comune nell’assemblea del Consorzio Asi. Nel ’98, con oltre 400 preferenze fu eletto consigliere comunale nella file del Ppi. Negli ultimi due anni Caputo si è fatto valere sia in Consiglio comunale che nel Consorzio Asi, al punto da andare ad occupare altri due prestigiosi incarichi: componente del Consiglio di amministrazione dell’Asi e come tale vice presidente del Consorzio del Patto territoriale. Non c’è che dire: una carriera promettente. Forse un po’ troppo, visto che qualcuno, spulciando nelle carte ha tirato fuori una vecchia questione di incompatibilità. Vediamo di che cosa si tratta.
Nell’agosto ’98 il consiglio comunale deliberò una sorta di autoregolamentazione in cui veniva sancita l’incompatibilità della carica di consigliere comunale con gli incarichi di nomina dello stesso Consiglio comunale. Già da allora qualcuno fece notare la posizione non chiara di Mariano Caputo e lui stesso per iscritto sottolineò sia al segretario comunale che al presidente del Consiglio comunale che la delibera in oggetto era in contrasto con la normativa che regola le incompatibilità. La questione fu lasciata cadere, forse perché l’incarico allora era considerato di scarso peso.
Il caso è scoppiato all’indomani delle nomina di Caputo nel consiglio di amministrazione dell’Asi, nomina che gli ha spalancato l’ingresso nel C.d.a. del consorzio del Patto territoriale “Conca barese” con l’incarico di vicepresidente.
Mariano Caputo ha ottenuto i previsti 10 giorni per scegliere: o consigliere comunale o componente del c.d.a. dei due consorzi, ma lui ha contestato l’incompatibilità ed ha presentato un corposo memoriale redatto da due avvocati amministrativi. Tutto ciò non è stato ritenuto sufficiente dal Consiglio comunale che ha poi ne deliberato la decadenza dall’Asi.
Mariano Caputo per far valere le sue ragioni ha presentato ricorso al Tar contro il Consiglio comunale, chiedendo nel frattempo la sospensiva della delibera di decadenza dall’Asi. L’ultima puntata della vicenda si è consumata il 4 maggio scorso, quando il Tar non ha ritenuto che ci fossero i presupposti della sospensiva, rendendo di fatto efficace la delibera del Consiglio comunale. Ma mentre la maggioranza che sostiene Minervini su questa vicenda tace, ad esultare è tutta l’opposizione che si è presentata in giudizio contro il ricorso di Caputo. E la vicenda non finisce qui, perché il Tar si è espresso sulla richiesta della sospensiva, mentre è in piede la questione di merito, cioè se Caputo abbia o meno ragione.
Come andrà a finire questa vicenda? Francamente la storia legale per ora non ci appassiona, mentre è indubbio che di brutte figure se ne contano diverse. In primo luogo di quei consiglieri comunali che per 18 mesi hanno fatto finta di nulla, per poi far scoppiare la vicenda al momento opportuno. Come pure è innegabile che si sia fornito all’opposizione un buon “cavallo”.
Si apre ora una nuova questione: la sostituzione di Mariano Caputo all’Asi, una scelta tutta politica. Al contrario di qualche anno fa la poltrona di consigliere dell’Asi è appetibile. Da Bari rimbalzano voci di pressioni per un azzeramento delle cariche in seno al Consorzio Asi. Inoltre, dopo le comunali e le provinciali dell’anno scorso e le elezioni regionale di quest’anno, sono iniziate le grandi manovre per l’assalto alle poltrone che contano. Addirittura girano voci che per i troppi pretendenti si potrà arrivare anche al commissariamento dell’Asi.
Insomma Mariano Caputo, si sarebbe trovato, suo malgrado, in mezzo ad una lotta politica e per le poltrone.
Francesco del Rosso