Area metropolitana o sesta provincia, cosa fa Molfetta?
MOLFETTA – 5.12.2003
Nasce nella nostra città il “Comitato promotore per la valorizzazione del territorio di Molfetta e dei Comuni limitrofi”.
Durante la conferenza stampa di ieri, Annalisa Altomare (nella foto), ex sindaco della città, coadiuvata da altri componenti, quali Gregorio Minervini, Vincenzo Tritta, Gianna Sallustio Amato, Anna Mastropasqua, ha presentato il comitato, composto di cittadini che hanno a cuore le sorti della città in questa fase di trasformazioni istituzionali.
Nel nostro territorio si sono prese o si stanno per prendere decisioni fondamentali.
Da un lato l'istituzione della sesta provincia, che arriva fino a Bisceglie, anche se in questa città, stando a quanto affermato da Annalisa Altomare, non tutti sono favorevoli alla nuova collocazione istituzionale, dall'altro i passi in avanti verso la costituzione Bari dell'area metropolitana di Bari che, nell'attuale configurazione, comprenderebbe 14 Comuni, fino a Giovinazzo.
Se le cose restassero così come sono, Molfetta, assieme a Terlizzi, Ruvo, Bitonto, Comuni vicini non solo per geografia, ma per cultura, tradizioni, rapporti economici, resterebbe fuori dell'una e dall'altra struttura territoriale o vedrebbe la propria collocazione decisa da altri.
Perché una scelta andrà comunque fatta.
Le aree metropolitane assumono nei fatti le funzioni della provincia e se, come nel caso di Bari, la città metropolitana non coincide con il territorio della provincia, si procede, recita l'art. 23 del Decreto Legislativo n. 267 del 2000, “alla nuova delimitazione delle circoscrizioni provinciali o all'istituzione di una nuova provincia”.
Delle decisioni dovranno, quindi, essere comunque prese, si tratta di processi già avviati e destinati a mutare la realtà del territorio, ma per i quali a Molfetta nessuno ha tentato di elaborare ed avanzare una proposta, nessuno ha realmente, dati alla mano, cercato di capire cosa sia meglio per lo sviluppo della città, se chiedere di entrare a far parte dell'area metropolitana di Bari o della nuova provincia di Barletta-Trani-Andria o anche, hanno sostenuto i rappresentanti del Comitato, di “avanzare la richiesta di una settima provincia”.
“Non abbiamo già una risposta, siamo nati per sollecitare la città a prendere atto della situazione ed elaborarne una. Molfetta non merita di essere mortificata – ha affermato Annalisa Altomare – dobbiamo impegnarci a predisporre, assieme agli altri comuni, una nostra proposta, farci coautori del nostro destino, per valorizzare un territorio che ha già le sue risorse, come la zona artigianale e la zona Asi che, se fossero lasciate fuori e dalla sesta provincia e dall'area metropolitana, sarebbero molto penalizzate”.
Il comitato presenterà presto un calendario di iniziative volte a coinvolgere la cittadinanza perché prenda coscienza della questione e diventi protagonista del processo in atto, ma si propone soprattutto di pungolare le istituzioni che, pur imponendosi di evitare la polemica, Annalisa Altomare non ha potuto fare a meno di definire “assenti o prese da altre faccende”. Quindi richiesta ai parlamentari di prendere posizione sulla futura collocazione di Molfetta nel territorio e confronto con i consiglieri comunali di tutti partiti.
Lella Salvemini