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Archiviata l'inchiesta Autopoli: nessun abuso con le auto della Asl Le indagini sul presunto uso privato della vettura di servizio da parte di dipendenti
15 settembre 2004

Si è rivelata una grande “bufala” la vicenda definita da qualcuno come “autopoli” sul presunto uso privato delle vetture della Asl Ba/2 da parte di alcuni dipendenti. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, dott. Michele Nardi, ha archiviato il procedimento “per infondatezza della notizia di reato” rimproverando ai carabinieri il ritardo con cui era stata informata l'autorità giudiziaria di “indagini che vanno ben oltre gli atti urgenti di acquisizione probatoria previsti dal codice di rito”. La notizia, diffusa da qualche giornale e ripetuta con un'insistenza che risulta perlomeno strana, faceva riferimento a un'indagine della Procura della Repubblica di Trani che aveva portato i carabinieri più volte nell'ospedale di Molfetta per controllare i documenti relativi all'impiego delle vetture di servizio. I militari sono stati anche negli uffici della direzione generale della Asl a Barletta e sempre la stessa Asl, secondo le notizie pubblicate, avrebbe aperto un'inchiesta su questi dipendenti. I nomi degli impiegati coinvolti non sono stati resi noti (per fortuna, vista la conclusione dell'inchiesta e la leggerezza con cui qualche giornale insiste su vicende che appaiono subito insignificanti e che coinvolgono persone che poi saranno regolarmente assolte), soprattutto perché l'intera vicenda è scaturita da un esposto anonimo, una delle forme più vergognose di calunnia di cui nella nostra città si abusa spesso, anche da parte di personaggi che vorrebbero essere al di sopra di ogni sospetto. La notizia di “Autopoli” resa nota da una fonte che si pensava attendibile, è stata subito valutata in tutti i suoi aspetti dalla magistratura che ha giustamente archiviato un'inchiesta che, forse, sarebbe stato utile non avviare, considerata la sua conclusione. Da questa vicenda non possiamo che ricavare un'ulteriore conferma di come spesso il giornalismo venga usato in modo superficiale, e spesso anche doloso, per fini personali, per colpire avversari o colleghi, pubblicando articoli che non hanno nulla a che fare con la cronaca e l'informazione in genere: un malcostume che è presente anche nella politica e che certamente non costituisce un corretto comportamento in un consesso civile. C'è anche chi, al solo scopo di danneggiare gli altri, utilizza la carta bollata per avviare procedimenti che non hanno nulla di concreto e che andrebbero sicuramente archiviati, per evitare di appesantire il già gravoso lavoro della magistratura, che ha vicende ben più serie e concrete di cui occuparsi.
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