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Abusi edilizi, cemento e danno ambientale sulla costa. Sequestri e denunce ma il Comune legalizza
15 luglio 2012

Inagibile, privatizzata e cementificata. Questa è la costa molfettese. Numerose le segnalazioni a Quindici da parte dei cittadini per una serie di eventuali violazioni sul litorale di Molfetta da Ponente a Levante, oltre a continue richieste di approfondimenti sull’emergenza ambientale dell’Oasi Torre Calderina per lo scarico a mare dei reflui non trattati. Numerose sono state fino ad oggi le infrazioni rilevate dai militari della Capitaneria di Porto, poi denunciate all’autorità giudiziaria che dovrebbe avviare i relativi procedimenti penali in base ai reati contestati. Ma, nonostante interi fascicoli con documenti e foto indiscutibili redatti della Capitaneria, in cui si contestano colate di cemento, scarico di rifiuti, privatizzazione del demanio, pesca di frodo, abusivismo edilizio, molti procedimenti penali si chiudono in bianco con assoluzione perché «nessun illecito è stato commesso». Infatti, negli ultimi anni la farraginosa burocrazia ha consentito ai proprietari di sanare l’illecito, grazie anche all’elargizione di bonarie sanatorie da parte del Comune (titolare delle funzioni amministrative sul demanio marittimo). Nel peggiore dei casi, solo una semplice ammenda pecuniaria. L’ultimo caso eclatante a Molfetta è stato quello della Playa del Sol Village, sulla provinciale per Giovinazzo (a destra). Era stato sequestrato nell’operazione “Mani sulla città” dello scorso 23 giugno per l’irregolare concessione comunale e l’occupazione di terreno agricolo: nessuna autorizzazione poteva e può essere concessa in assenza di un Piano Comunale delle Coste e del Piano dell’Agro (quello presentato dall’amministrazione Azzollini non è stato ancora approvato, anzi è bloccato per le indagini in corso). Ora il Settore Territorio del Comune di Molfetta ha sanato (concordando l’operazione con la magistratura, come ci ha riferito l’ing. Balducci) una struttura che doveva essere precaria e temporanea, come stabilito dal progetto originale a firma dell’arch. Giambattista Del Rosso e dei geometri Nicolò De Simine e Alessandro de Robertis, coinvolti nell’operazione “Mani sulla città”. In realtà, «le opere realizzate non presentano tutti i requisiti della precarietà - si legge nella sanatoria -, per le modalità di costruzione, per durata superiore a quella stagionale e per la specifica attività alla quale sono asservite». Essendo fisso, il manufatto rappresenta un fattore detrattore per l’ambiente circostante. Tra l’altro, secondo le NTA del Piano di Assetto Idrogeologico e del PUTT/p non sarebbe stato nemmeno possibile edificare quella struttura perché collocata in zona ad alta pericolosità idraulica (la Terza Cala è lo sbocco naturale di Lama Reddito). E per il Prgc le lame dei comparti turistici D4 «dovranno essere inibite a qualsiasi intervento modificativo dei siti naturali». Di fronte all’irregolarità, il dirigente ad interim del Settore Territorio, ing. Enzo Balducci, ha sanzionato la società con una sola multa rateizzata di 10mila euro. Tra l’altro, se entro 5 anni non sarà approvato un Piano delle Coste o di comparto, la struttura sarà demolita a spese a carico della società, ma su richiesta del Comune di Molfetta (in caso di compatibilità con lo strumento urbanistico, la società dovrà versare i restanti oneri di urbanizzazione e il costo di costruzione). È stato richiesto un parere all’AdB per la sanatoria? Inutile il nulla-osta della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Puglia, secondo il Settore Territorio, perché aveva già rilasciato il proprio parere a maggio 2007 (forse sarebbe stato opportuno richiederlo). Inoltre, dopo una denuncia, la Capitaneria di Porto ha inoltrato formale denuncia all’autorità giudiziaria per alcuni presunti reati a carico del ristorante Playa del Sol (di fronte alla Playa del Sol Village, ma a ridosso del mare): occupazione abusiva di area demaniale marittima, immissione in mare d’inerti e manufatti, danneggiamento e danno ambientale, deturpazione di bellezze naturali, i reati contestati dalla Capitaneria. Infatti, la circolare regionale n.14 vieta qualsiasi tipo d’intervento su aree demaniali marittime in assenza di un Piano Comunale delle Coste. Anche se il Comune di Molfetta avesse rilasciato regolare autorizzazione per l’esecuzione dei lavori, a quanto pare nemmeno pubblicata sull’Albo Pretorio, l’atto potrebbe considerarsi illegittimo e inefficace? Del resto, gli ultimi lavori non solo impediscono l’accesso libero alla cala, ma ostacolano l’attività di vigilanza della Guardia di Finanza sul litorale. Inoltre, nel 2009, dopo la segnalazione di alcuni bagnanti nel 2007, la Regione Puglia aveva ordinato l’arretramento per una delle strutture esistenti al lato della cala da più di 50 anni. Quali misure saranno adottate ora che la cala si è trasformata in un’area privata? Sarà disposto il ripristino dei luoghi? Dovrebbe essere questa una delle possibili misure predisposte dall’autorità giudiziaria, anche se non sempre attuabile. Come hanno spiegato gli uffici della Capitaneria di Porto, nella maggior parte dei casi non è possibile rimuovere il cemento dallo scoglio perché l’uso del martello pneumatico danneggerebbe maggiormente una costa già violentata. Se il Comune di Molfetta, amministratore diretto dei beni demaniali marittimi, ha legittimato lo scandaloso intervento edilizio della Playa del Sol Village (ma altri, come questo), che non sarebbe stato possibile eseguire nel 2009 senza l’approvazione di un piano particolareggiato o di comparto (assente per le zone costiere D4 a Levante), quali misure “straordinarie” saranno assunte nel caso in cui l’autorità giudiziaria dovesse attestare i reati contestati dalla Capitaneria per la struttura a mare? Sarà un’ennesima determina dirigenziale a rimediare? Questo è solo un caso e, forse, nemmeno l’unico dell’estate 2012. Per questo motivo, sarebbe opportuna una maggiore collaborazione tra il Comune, l’autorità giudiziaria e le Forze dell’Ordine, invece di legalizzare l’abusivismo edilizio che ha trasformato il territorio molfettese nel paradiso cementizio e palazzinaro

Autore: Marcello La Forgia
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