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“A Molfetta, regna l’arroganza e l’incompetenza del sindaco” Sinistra Italiana sceglie di non partecipare al Consiglio Comunale e attacca Minervini
15 aprile 2022

Sinistra italiana ha scelto di non partecipare al consiglio comunale dell’11 aprile per prendere pozione contro il sindaco Minervini accusato di arroganza e incompetenza dopo aver fatto scempio della città. «Con insistente arroganza ed evidente incompetenza, il sindaco e la giunta propongono in Consiglio comunale a Molfetta i “saldi di fine stagione”, con una raffica di provvedimenti strategici presentati a poche settimane dal voto, con i quali – indagine dopo indagine e rimpasto dopo rimpasto – si vuole ancora decidere il futuro della nostra città – dice il circolo di Sinistra Italiana di Molfetta –. Si continua a operare indisturbati, a due mesi dal voto, sulle scelte urbanistiche, sul commercio urbano, sulla pianificazione legata alla protezione civile, usando palesemente l’Aula Carnicella del Consiglio Comunale come comitato elettorale e sala per comizi e distribuzione per bende e prebende. Non ci stiamo. E se abbiamo partecipato alla precedente seduta per consentire ai nostri alleati dell’opposizione di sinistra di sostituire la consigliera Paola De Candia, lasciando comunque l’aula prima della conclusione del consiglio, questa volta riteniamo di rinunciare alla partecipazione all’intera seduta di questa sera. Non può essere questo sindaco l’artefice di nuove scelte strategiche per il commercio urbano. Dal 2017 e per tutti i cinque anni del suo governo, Minervini ha proposto alla città iniziative disarticolate, scoordinate, minuscole e poco efficaci, senza coinvolgere gli operatori nelle decisioni, mentre pagava consulenze inutili a fronte di risultati modesti, visto che le chiusure degli esercizi commerciali si susseguono drammaticamente. Si propone un nuovo Documento Urbano del Commercio (DUC) senza nemmeno aver completato le attività del primo bando regionale e non esiste ancora traccia, in epoca di e-commerce, del Portale virtuale del commercio urbano. Per non parlare del Piano dei Dheors, che era pronto dal 2016 e che il sindaco presenta nel cuore della bella stagione, col rischio di generare solo caos tra gli operatori. Che dire delle nuove mosse legate al Piano di Protezione Civile? Nuovi contributi a pioggia, in assenza anche qui di una condivisione con la cittá della pianificazione, a conferma dell’abolizione assoluta da parte di Minervini di ogni processo trasparente di partecipazione e coinvolgimento attivo della cittadinanza. Intanto il treno dell’urbanistica corre veloce contro un muro. Con provvedimenti di dettaglio su comparti sbloccati nella stagione 2013/2016, che dopo anni di demagogia insopportabile sono ancora nel limbo sul piano delle urbanizzazioni e dei servizi. E ci riduciamo a fine consiliatura? Senza peraltro aver fatto nulla sulla Pianificazione Urbanistica Generale? Un sindaco “NO PUG”, che ha affidato il settore all’assessore Ninnì Camporeale, da sempre sostenitore della deregulation e della speculazione edilizia. Un sindaco che si riduce dopo cinque anni a chiudere la partita dell’adeguamento del PRGC agli strumenti sovraordinati? Un sindaco autore dello scempio dei palazzi sul mare nella zona ex Inps: una Punta Perotti molfettese che le future generazioni non perdoneranno mai agli autori politici di un vero e proprio delitto ai danni del nostro territorio e del nostro mare. Un sindaco che non ha fatto nulla per aumentare i servizi, le zone verdi, la qualità urbana e la vivibilità delle periferie e che ha usato l’urbanistica solo come cassa di moneta fresca (gli oneri di urbanizzazione) per salvare bilanci disastrati, senza reinvestire gli incassi in qualità della vita. Per tutto questo, noi non intendiamo legittimare oltre questo sindaco e questa amministrazione, che ripete gli antichi teatrini a cui ci aveva abituato Antonio Azzollini ai tempo d’oro dell’impero del centrodestra: indimenticabile, al tempo, la raffica di “delibere elettorali” in consiglio e in giunta dell’ottobre 2012! Dopo dieci anni, siamo tornati alle pratiche della malapolitica e non intendiamo essere complici, nemmeno con la nostra presenza in aula. Abbiamo altro da fare: costruire l’alternativa a Tommaso Minervini, per costruire una Molfetta in cui ambiente, solidarietà e legalità tornino a essere l’unico interesse della classe politica cittadina, dopo anni di affarismo, clientelismo, svendita del paesaggio e del territorio e ritorno al passato».

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