A Molfetta appena 4 cm di spiaggia per abitante
MOLFETTA – 12.7.2003
La campagna di stampa promossa da “Quindici” per la difesa della costa e il diritto dei cittadini ad avere una spiaggia libera (anche dal cemento) comincia a dare qualche risultato e a mobilitare i cittadini. Domenica 27 luglio in piazza Mazzini alle ore 20, si terrà una pubblica manifestazione in difesa della libera fruibilità della costa di Molfetta, promossa da Legambiente, Arci, Molfetta social forum, le passioni di sinistra, la casa dei popoli e l'Archeoclub, alla quale sono invitati tutti i cittadini che hanno a cuore questo problema.
“Negli ultimi anni l'amministrazione comunale e quella regionale hanno emesso a più riprese concessioni edilizie e demaniali, che hanno comportato ulteriori privatizzazioni delle spiagge molfettesi (nella foto, le ruspe alla prima cala). Risultato: migliaia di metri quadrati di spiaggia pubblica interdetti al libero uso dei cittadini – dicono gli organizzatori dell'iniziativa pubblica.
I nuovi stabilimenti balneari privati hanno sottratto al libero accesso uno dei tratti a più alta fruibilità della costa molfettese.
Chi ha rilasciato le concessioni è responsabile dei disagi occorsi a centinaia di bagnanti, alle prese, oggi più di prima con divieti, limitazioni e impedimenti alla libera fruibilità della spiaggia.
Il rilascio di concessioni per la realizzazione di lidi balneari privati non è un atto d'ufficio, né tanto meno un atto dovuto. La giurisprudenza si è già espressa in merito:
“È legittimo il provvedimento di una capitaneria di porto che neghi la concessione di un'area demaniale per la realizzazione di uno stabilimento balneare, in base alla valutazione dell'opportunità che l'area richiesta resti destinata ad area libera, data la limitatezza delle zone idonee, sotto il profilo della sicurezza, alla libera balneazione di utenti di età infantile ed anziana” (C. Stato, sez. II, 27-01-1993, n. 765/91: fonte Centro di azione giuridica di Legambiente Puglia).
Oggi ciascun cittadino molfettese ha a disposizione poco meno di 4 cm di spiaggia libera e fruibile. Degli 11.225 m di costa, infatti, appena 3mila m sono accessibili ai bagnanti e di questi ben il 30% è già stato ipotecato ai privati mediante concessione demaniale.
Chiediamo agli organi competenti di abbandonare la dissennata politica di dismissione e svendita ai privati del litorale, patrimonio di tutta la comunità. Sollecitiamo l'amministrazione comunale a provvedere al più presto all'approvazione del Piano delle coste e della pianificazione dell'area con destinazione turistica, prevista dal Piano regolatore generale. Sollecitiamo, inoltre, le autorità a vigilare su ogni eventuale abuso perpetrato ai danni della costa”.