Zandomeneghi, De Nittis, Renoir: i pittori della felicità in mostra a Barletta
Renoir: se Dio non avesse creato il petto della donna, non so se avrei fatto il pittore!
Zandomeneghi, De Nittis, Renoir. I pittori della felicità, è il titolo della mostra sull' Ottocento ospitata a Palazzo della Marra nella città di Barletta. L'esposizione, patrocinata dal Comune, oltre che dal ministero per i Beni e le Attività culturali, è veramente ben organizzata; molto curata è la disposizione dei dipinti e, più in generale, degli spazi. Lungo le pareti, quasi a guidare l'osservatore, sono riportate frasi degli stessi pittori. Proprio queste rappresentano utili chiavi di lettura della corrente, l'impressionismo, durante il quale le opere sono state realizzate. A questo proposito, il visitatore attento non si lasci sfuggire le numerose tavole dipinte “en-plain air”, all'aperto, elemento questo, molto innovativo in quanto fino ad allora si era dipinto con luce artificiale nelle accademie. Altre caratteristiche fondamentali e innovative proprie dell'impressionismo sono gli incarnati luminosi (volti, mani…) e la freschezza delle espressioni, evidentissimi soprattutto in Renoir. Al contrario, in Zandomeneghi questi risultano studiati, motivo per cui l'autore si al- lontana dai canoni propri della cor- rente. Precisiamo, in questo brevis- simo excursus sull' impressionismo, l'importanza della pennellata larga, fugace, che a volte ricorda i Fauves, altre diventando vorticosa, Van Gogh; ne è esempio il “Paysage de Cagnes” del periodo maturo di Renoir. Il colore è dato da campiture larghe, manca il nero e gli effetti chiaroscurali sono il risultato degli studi ottici sulla luce; tutti dati evidenti nei paesaggi di De Nittis, nella prima stanza. Infine, per la prima volta vengono ritratte modelle nude, fatto ritenuto all'epoca scandaloso dai più, ma non da Renoir: “Un seno è qualcosa di rotondo, di caldo: se Dio non avesse creato il petto della donna non so se avrei fatto il pittore!”. Nell' imponente struttura barocca di Palazzo della Marra, il visitatore può ammirare non solo dipinti e pastelli, ma anche incisioni di vario tipo: puntasecca, acquaforte, xilografia, litografia. Prevalgono tuttavia le opere di Zandomeneghi, che dei tre è il minore, mentre di Renoir sono ospitati soprattutto schizzi e incisioni e di De Nittis solo pochi dipinti. Perciò, per poter avere un' idea più completa della sua pittura, occorre visitare la pinacoteca permanente di Barletta, situata nello stesso palazzo e interamente a lui dedicata. Complessivamente la mostra merita un'attenta visita, soprattutto perché è un' importante occasione per farsi un'idea dell'impressionismo, poco presente nel nostro territorio. La mostra resterà aperta fino al 15 luglio.