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Vola alto l'orgoglio biancorosso Calcio
15 marzo 2007

Mancano tre gare al termine del torneo di Eccellenza e anche se i giochi sono fatti, l'interesse sarà sostenuto fino all'ultima gara. Gli unici verdetti certi sono la vittoria del titolo del Fasano che salirà direttamente in Serie D e la retrocessione dell'Apricena, nel mezzo tutte le altre. Grazie alla formula dei Play-off (dal 2° al 5° posto) e Play-out (14°- 17°), obiettivi, ambizioni e speranze saranno sempre alla portata di mano fino agli ultimi 90'. Molfetta, Cerignola e Noci, sono nei Play-off, ma tutte e tre cercheranno di conquistare la posizione d'onore, perché in caso di parità tra le due finaliste, la graduatoria finale verrà stilata in base alla posizione in classifica. Per il 5° posto sono in corsa Francavilla, Lucera, Bisceglie e Locorotondo. Il Molfetta si appresta al rush finale sull'onda di una serie di risultati eccellenti. Dopo la ciliegina della vittoria sulla capolista Fasano (1-0, Uva su rigore), quasi di slancio sono arrivate le vittorie di Apricena (1-0, Paparella) e quella interna contro il Nardò (1-0, Lobascio). La striscia delle sei vittorie consecutive s'interrompeva ad Ostuni (1-0), ma dopo tre giorni il Molfetta riprendeva la marcia vincente con i tre punti di Massafra (1-0, Luigi D'alessandro). Poi due gare interne, prima la scontata vittoria sul Novoli (1-0 Lobascio) nel recupero della 24ª giornata (non disputata il 4 febbraio, per gli incidenti di Catania) e poi la perdita dell'imbattibilità interna contro il Francavilla (0-1). Una sconfitta maturata nella classica gara storta, dove tutto girava per il verso sbagliato: autogol beffardo, occasioni mancate di poco, gol annullato per un dubbio fuorigioco, una clamorosa traversa e come suggello finale un rigore fallito da Corrado Uva al 90', mentre il Francavilla restava a guardare. Un mese tirato e problematico per il tecnico Di Giovanni, costretto ogni domenica ad inventare qualcosa per le continue assenze per infortuni e squalifiche. Nelle ultime tre gare (Massafra, Novoli e Francavilla) la panchina molfettese era formata da under, e senza centrocampisti di ruolo, il tecnico utilizzava il difensore Salamina a centrocampo. Lo spirito di questa squadra è stato più forte delle avversità. Anche gli sportivi sono cresciuti e hanno capito sia i limiti, ma soprattutto le qualità della squadra, che a volte gioca più di sciabola che di fioretto, ma che in ogni gara ci mette la voglia, la determinazione, il coraggio, insomma il cuore. La dimostrazione proprio al termine della sconfitta interna col Francavilla, quando i giocatori sono usciti tra gli applausi. RINASCIMENTO BIANCOROSSO Avevamo temuto che il giocatolo potesse rompersi, ma quest'anno il “Molfetta calcio” si è dimostrato più forte delle avversità, e ora lo possiamo scrivere a tinte forti: è l'annata del Rinascimento Biancorosso. Una casacca con una storia lunga 90 anni, orgoglio e passione tra alti e bassi, alcune volte splendente, altre volte umiliata, stracciata, ma altrettante volte ricucita e ripulita. E la storia recente della società biancorossa è stata un paziente lavoro di ricostruzione di una dignità, troppo precipitosamente caduta in basso. Gli artefici di questo miracolo portano i nomi del tecnico Riccardo Di Giovanni, poco considerato dai benpensanti nostrani che “capiscono” di calcio, e del presidente Giuseppe De Nicolò, che avrà tanti difetti, ma sicuramente è un galantuomo e che nello sport è un vincente. Un tandem che ha costruito un modo di stare insieme, di fare gruppo, che ha coinvolto tutti, dal magazziniere, all'ultima riserva. Un modello positivo che esprime valori, nonostante tutto ciò che di negativo succede intorno al calcio e agli stadi. Dopo i punti salvezza e la conquista dei Play-off i biancorossi non sono ancora sazi. Ora puntano al secondo posto, che consentirà non solo di giocare la gara decisiva del ritorno in casa, ma anche di acquisire un importante vantaggio, perché in caso di parità nel doppio confronto finale, accederà alla fase nazionale la squadra meglio piazzata in classifica. Un obiettivo a portata di mano. Se verrà raggiunto o meno, per quanto ci riguarda sarà indifferente, perché tutto ciò che i biancorossi hanno fatto finora, non tanto sul piano tecnico e tattico, anche se in campo la qualità non manca, quanto per i valori morali espressi, meritano il plauso di tutti.
Autore: Francesco Del Rosso
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