Voglia di rimetterci in discussione: sono più le cose che ci uniscono che quelle che ci dividono
IL DIBATTITO SULLA SINISTRA PERDUTA – Bepi Maralfa di “Area pubblica”
Gentile Direttore, ho letto con estrema attenzione il Suo editoriale pubblicato sul numero di Gennaio della Sua rivista e la lettura del pezzo è stata per me proficua e feconda di riflessioni che tengo a condividere con Lei e con i lettori di “Quindici”. Troppo spesso ci ritroviamo ad interrogarci sul futuro del centrosinistra nazionale e locale, riflettendo su quali possano essere le prospettive del polo progressista nella nostra Città ed all’esito di questo percorso trovo che le cose che ci uniscono sono maggiori di quelle che ci dividono. E non mi sembra un pensiero di poco momento, tenuto conto che può rappresentare la base fondante di una coalizione che abbia in animo di proporsi come forza di governo. Gran parte della Comunità non si riconosce affatto nelle linee dell’amministrazione del sindaco Tommaso Minervini ma si riconosce in valori altri, progressisti, socialdemocratici e legati al civismo autentico e al cattolicesimo democratico; si avverte quindi il bisogno di abitare una casa comune in cui le parole chiave siano legalità, trasparenza, lotta alla corruzione, corretta gestione del denaro pubblico, salvaguardia dell’ambiente e sostegno alle fasce più fragili della popolazione, rilancio dei giovani. Nel 2012 davo vita assieme ad entusiasti compagni di avventura al Movimento Indipendente Linea Diritta, che partecipava all’esperienza amministrativa Natalicchio e nel 2017 ponevo le basi per un allargamento della base civica, fondando Area Pubblica, tuttora attivo sul territorio, uno spazio ampio ed aperto alla cittadinanza attiva con voglia di impegnarsi per una città legale, solidale e a misura d’uomo. Ebbene, nell’ottica della necessità di coniugare le istanze della società civile con quelle più squisitamente politiche, nell’anno 2022 prendevamo parte alla competizione elettorale formando la lista Molfetta Libera assieme ai compagni di avvenuta del locale circolo di Sinistra Italiana. Credo di poter dire che ci abbia animati il giusto spirito, improntato al confronto pubblico con tutte le forze politiche di ispirazione progressista, quelle cui più sentiamo di assomigliare. Siamo riusciti a portare in Consiglio Comunale un degno rappresentante, nella persona dell’avv. Domenico Gagliardi, il quale unitamente agli altri rappresentanti dell’opposizione sta svolgendo egregiamente la propria missione, di controllo e propositiva, anche se non posso fare a meno di rimarcare che di fronte alla presentazione di istanze consigliari, l’organo di governo si è mostrato spesso sordo e poco disposto al dialogo. Ritengo che l’amministrazione di una Città complessa come Molfetta, non lasci più spazio a personalismi, vecchi rancori, inutili distinguo e marcature delle differenze, queste ultime pure utili per il sano e democratico contraddittorio. Penso che sia utile invece costruire una alternativa seria e credibile a questa amministrazione che abbia una visione concreta del futuro di Molfetta e che sia al servizio dei bisogni dei cittadini, troppo spesso trascurati in luogo di “attenzioni” ad opere pubbliche talvolta inutili e dispendiose. Il resto potrà dirlo solo la capacità degli attori che vogliano impegnarsi in questo progetto, soprattutto di quelli che sembrano indifferenti rispetto alle problematiche ma che comunque possono dare tanto a Molfetta, l’esperienza di tutti noi, la nostra voglia di rimetterci in discussione, il nostro non sapere voltare la testa dall’altra parte. Questo a me sembra un momento decisivo per la storia della nostra Comunità e il centrosinistra politico e civico, anche attraverso la coesione con forze di altro segno ma comunque disposte al dialogo, può all’insegna dei detti valori rappresentare un polo solido per la politica locale, intesa soprattutto come buona amministrazione della cosa pubblica, a vantaggio esclusivo dei cittadini. Bepi Maralfa