Vince Emiliano con il 54,2%. Eletto Minervini con 3.102 voti (91,45%)
Anche a Molfetta Michele Emiliano è stato il primo in assoluto fra i candidati alla carica di presidente della Regione Puglia nelle elezioni del 31 maggio 2015 con 11.458 voti il 54,2%, mentre tra i candidati locali come consiglieri, dopo un testa a testa, tra Guglielmo Minervini e Saverio Tammacco, ha prevalso il secondo con uno scarto di 103 voti, ma è stato eletto Minervini con 3.102 voti complessivi, il primo della lista di Vendola “Noi a sinistra per la Puglia”. Tammacco con 3.205 voti è il primo dei non eletti della lista dei Popolari. Le operazioni di scrutinio, che “Quindici”, unica testata locale ha seguito come sempre in tempo reale minuto per minuto, è terminato all’alba e ha dato questi risultati: Saverio Tammacco 3.205 (75,41%), Guglielmo Minervini 3.102 (91,45%), Stanislao Caputo 2213 (73,82%), Erika Cormio 1.527 (74,85%), Mario Abbattista 880 (98,65%), Mauro Mongelli 37 (69,81%). Questi i voti dei candidati presidenti: Michele Emiliano 11.458 (54,2%), Francesco Schittulli 3.793 (17,94%), Antonella Laricchia 3.304 (15,63%), Adriana Poli Bortone 1.373 (6,49%), Riccardo Rossi 1.039 (4,91%), Michele Rizzi 117 (0,55%), Gregorio Mariggiò 56 (0,26%). Dato singolare di queste elezioni è che il Movimento 5 stelle è il quinto partito cittadino con 2.579 voti di cui solo 761 sono stati raccolti con l’espressone del voto di preferenza. Dunque come nel resto d’Italia il voto ai Cinque stelle più che premiare il Movimento ha catalizzato lo scontento dei cittadini che hanno messo una croce sul simbolo di Grillo. Tra i candidati molfettesi, dunque, il più suffragato è stato Saverio Tammacco con 3.205 voti nella lista Popolari (prima con il 21,76%) in cui seguono Giuseppe Longo 568, Natale Mariella 456. E alla fine ha prevalso Longo, sostenuto dall’Udc di Pino Amato. Guglielmo Minervini con 3.102 voti per la lista Noi a sinistra per la Puglia, che è stata la seconda più suffragata a Molfetta con il 17,73%. E dunque a fare la differenza con i 3.205 di Tammacco potrebbero essere stati proprio i voti raccattati attraverso rappresentanti di lista reclutati dalla Bat. Stanislao Caputo (Movimento per Schittulli) con 2.213 voti, il candidato del senatore Antonio Azzollini, porta a casa un buon risultato dopo una campagna in solitaria e in sordina. Si è fermata a soli 1.527 Erika Cormio la candidata molfettese del Partito democratico quarto partito in città con il 13,92%. Chiude Mario Abbattista (L’Altra Puglia) con 880 voti. Il partito più grosso è stato quello dell’astensionismo, appena 22.088 votanti e una percentuale del 39,46% in calo di ben 14 punti rispetto al 53,47% del 2010, quando però, si votava anche il lunedì. Il successo dell’assessore regionale di Molfetta assume un valore doppio se si considera la campagna di odio e di diffamazione messa in atto, come una vera caccia all’uomo (anche da parte della componente del Pd “Cambia verso” di Annalisa Altomare e Lillino Di Gioia), tra le più brutte e vergognose della storia della politica cittadina. Una conferma che le campagne contro, non giovano a nessuno e che è più importante costruire e non demolire, come dimostra il ridimensionamento del Pd che si è dimezzato perdendo quasi 2.000 voti da 4.704 a 2.792, con il 13,94%, mentre il partito di Vendola, nuovo sulla scena elettorale ha ottenuto il 17,73% con 3.556 voti.