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Via Fontana, altre 30 famiglie lasciano le case Futuro incerto. Le palazzine lesionate saranno abbattute. Rifondazione: commissione d'inchiesta
15 novembre 2004

Continua il dramma di Via Fontana e dopo lo sgombero delle ultime tre palazzine lesionate (nella foto), altre trenta famiglie si ritrovano senza una casa. La macchina amministrativa, nonostante tutto, stenta a cercare soluzioni e a sostenere le famiglie che sono state colpite dalle speculazioni; anzi, ad oggi la situazione è molto incerta soprattutto per quel che riguarda il futuro. L'unica certezza è che le palazzine sgomberate saranno abbattute, con un costo di operazione di 620mila euro. Cifra che andrà a pesare sui finanziamenti della legge 376/03, con la quale sono stati stanziati 4 milioni e mezzo di euro per il costo totale dell'operazione (ovvero per abbattimento e ricostruzione degli stabili). Secondo indiscrezioni, però, questa cifra non copre i costi complessivi, ma solo una parte di essi. La cifra necessaria, sentito il parere di periti indipendenti, si aggirerebbe intorno ai 7 milioni di euro. Resta da capire come sarà coperto un disavanzo di oltre 2 milioni di euro, visto che l'ipotesi di un secondo finanziamento statale è quanto meno improbabile. Altro punto oscuro è il regime che sarà adottato sul diritto di proprietà: coloro i quali hanno pagato o stanno ancora pagando quelle case, potrebbero non essere più proprietari dei nuovi appartamenti all'indomani della ricostruzione. L'unica mossa che l'amministrazione può fare per aiutare queste famiglie, è quella di costituirsi parte in giudizio rispetto alle responsabilità penali ed amministrative, chiedendo un risarcimento che coprirebbe, per lo meno, parte degli oneri economici. A tal proposito esiste soltanto una petizione di principio espressa con una delibera della Giunta Comunale del 21 ottobre. L'amministrazione, dal canto suo, ha creato una commissione di affiancamento che ha ricostruito solo l'iter amministrativo della vicenda fra il 1988 ed il 2004, senza istituire una vera e propria commissione d'inchiesta. Quest'ultima è stata chiesta a gran voce da Rifondazione comunista che, più di altri partiti, si è mobilitata per denunciare i fatti di Via Fontana. “Riteniamo che il Comune debba istituire una commissione d'inchiesta e costituirsi subito parte in giudizio – ci ha spiegato il segretario del PRC, Gianni Porta – a proposito di questa vicenda, proporremo una interrogazione nella prossima seduta del Consiglio Comunale, per richiedere delucidazioni sui provvedimenti che l'amministrazione intende prendere sia sul diritto di proprietà che sulle responsabilità che hanno concorso a determinare questa situazione”. Vito Piccininni
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