Una mostra di Pinuccio Sciola a Budapest
Caro Direttore,
ieri a Budapest, sono stato a visitare la mostra “La città sonora” dello scultore Giuseppe Sciola, meglio noto come Pinuccio Sciola, recentemente scomparso (15 marzo 2016) a Cagliari.
La mostra è stata allestita nell'atrio dello Istituto italiano di Cultura di Budapest. Qui a Budapest non solo la cultura è sempre presente, ma la fa da padrona. La nostra Ambasciata ed il nostro Istituto di Cultura che, oltre tutto, ha la sua sede nel vecchio palazzo del Parlamento Ungherese, organizzano quasi quotidianamente momenti di incontro e di aggregazione attraverso la musica, il balletto, la poesia, il cinema, la fisica, il teatro, la cucina e lunedì, presso l'Università Europea, è stata organizzata una conferenza sulla Costituzione italiana e la giurisprudenza della Corte Costituzionale italiana, alla quale conferenza sarò presente.
Oggi è toccato a Pinuccio Sciola, grande scultore che ha esposto le sue opere in tutta l'Europa ed oltre, lasciando in questi luoghi di esposizione molte delle sue opere. La mostra di questo grande artista era stata programmata e pubblicizzata da tempo per il periodo dal 22 aprile al 3 giugno con la presenza dell'artista il 2 giugno.
Purtroppo la morte è arrivata prima. Così ieri a presentare le opere e la città sonora è stata la giovane figlia Maria. La presentazione è stata piana e scorrevole, ma nessuno poteva immaginare che la figlia, facendo scorrere le sue mani su di una scultura di pietra (di solito di basalto) questa potesse emettere suoni struggenti e toccanti in modo indescrivibile. Tutti siamo rimasti scoccati, quasi sconvolti, ci siamo ripresi solo dopo un lungo e sentito applauso. Questi stessi suoni possono essere a volte ascoltati nello spazio siderale.
La figlia dell'artista ci ha anche raccontato la rabbia di Michelangelo, quando realizzava opere di grande somiglianza all'uomo ma questo non riusciva mai a parlare. Bene, il nostro grande Pinuccio Sciola ha fatto parlare la pietra. Alla fine della manifestazione ho avvicinato la figlia per le dovute congratulazioni, chiedendo anche la possibilità di una mostra a Molfetta, la risposta è stata affermativa, anche se mi rendo conto delle difficoltà, considerato che non abbiamo manco l'amministrazione.
Vitangelo Solimini
Associazione Italo-Ungherese mattia Corvin