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Terzo a polo a Molfetta alleanza temporanea o proposta postazzolliniana
15 dicembre 2010

Semplice alleanza parlamentare o anche elettorale? Nuova destra o alleanza temporanea per approdare al postberlusconismo? Una bufala, il terzo polo, «esile nei numeri» e «dalle smisurate ambizioni», secondo il premier Silvio Berlusconi. «Ridicolo», la replica di Gianfranco Fini, «avanti così non si poteva andare», perché «governare non vuol dire comandare». Scenari mutevoli, diffi cile azzardare un pronostico politico. Udc e Api sono le uniche forze con cui Fini può costruire un’alternativa all’asse Pdl-Lega per le prossime elezioni, creando nuove triangolazioni per un rassemblement liberal moderato. Contorni, però, pochi chiari: terzo polo d’incertezze e interrogativi da risolvere. Interrogativi anche a Molfetta, dove il terzo polo (Fli, Udc, Mpa, Pensionati, Api) sembra essere piovuto dall’alto, in linea con la politica nazionale, piuttosto che coordinato per una proposta organica di politica postazzolliniana. Quindici ha intervistato i coordinatori cittadini di Generazione Futuro - Futuro e Libertà, Udc e Mpa: che sia un «nuovo stile politico» (Rino Lanza, Fli) o un «primo polo» (Robert Amato, Udc), non sappiamo quali crepe potrebbero aprirsi per le prossime elezioni comunali, nel caso in cui si dovesse tendere a una grande coalizione liberal moderata per raff orzare l’attuale maggioranza. RINO LANZA (FLI): «NUOVO STILE POLITICO» Quali le motivazioni dell’adesione a Futuro e Libertà? «Dopo lo scioglimento di An, facevo politica per crisi di astinenza, non mi sentivo a casa. Con la nascita di Futuro e Libertà è scattata in me l’adrenalina politica e l’8 ottobre mi è stata notifi cata la carica di coordinatore cittadino di Generazione Futuro - Futuro e Libertà. Questa è la mia casa politica». Quante adesioni a Molfetta? «102 adesioni spontanee dall’8 ottobre, di cui un 70% di giovani under 30». Una risposta importante da parte di Molfetta. «Un entusiasmo, una fi ducia che non avrei mai immaginato». Perché? «È una destra nuova, non ideologica, ma idealista e pragmatica nella risoluzione dei problemi dell’Italia, cui ora devono tendere tutti i soggetti politici». Qualche passaggio da Pdl a Fli? «No, nessuno. Qualora accadesse, se sono degni politicamente di rappresentare Futuro e Libertà nel modo di fare politica, io li accoglierei ben volentieri. Non certo chi pratica una politica vecchia». In che senso? «Negli ultimi anni la politica ha cassato i valori della famiglia, della protezione delle fasce deboli, della patria, della cristianità, dell’interesse collettivo. Vecchi valori, da recuperare e rivalorizzare per una nuova politica. I partiti sono diventati delle lobbies, orti in cui raccogliere interessi e clientele. Nessuno ha mai sentito parlare Berlusconi di patria, famiglia e solidarietà. La sua è la politica del gossip che distoglie le coscienze dai reali problemi della nazione. Una politica che non accetto». Perché un terzo polo anche a Molfetta? «Sono uomo di partito e seguo la linea nazionale, senza escludere nulla. Costruiamo a Molfetta con Udc e Mpa, Api e Pensionati un terzo polo, anzi, un nuovo polo, pragmatico e rivolto anche a quei soggetti politici che hanno a cuore le sorti della città e condividono il nostro programma. Questo è un polo di centrodestra, al contrario del Pdl, lobby personalistica». Esclude, dunque, una possibile apertura al Pdl. «Questo non posso dirlo, tutto è legato alla politica nazionale». Quale proposta politica di Fli e del terzo polo a Molfetta? «Comunicazione e confronto costante con il cittadino sulle problematiche locali. Nuovo stile politico, insomma, basato sulla completa trasparenza. Allora non hai più alibi, o le cose le fai o non le fai. Dal confronto, capire le esigenze, elaborare un programma pragmatico e dare risposte concrete». I fi niani sono stati tacciati di tradimento. Chi, in realtà, ha tradito il patto con gli elettori? «L’Italia è stata consegnata a una forza politica del 10% (Lega Nord, ndr), che considera la nazione metastasi e vulnus per la sua produttività. Berlusconi è il fantoccio del suo alleato, proprio come Mussolini nel ’43 lo era del suo contorno politico. Non puoi essere alleato con un partito che fa del dileggio la bandiera, della secessione la sua ispirazione politica. Non è possibile un’alleanza con chi usa i simboli secessionisti nelle scuole e un linguaggio scurrile. Non è possibile indirizzare al Nord fondi europei per le aree sottosviluppate del Sud Italia. Questo è alto tradimento all’Italia ». Cade il governo a Roma, cadrà anche a Molfetta? «Sono convinto che cadrà il governo a Roma, sostituito da un governo tecnico strategico, per depotenziare Berlusconi. Azzollini non si dimetterà, almeno per il momento». ROBERT AMATO (UDC): PUNTARE SUI GIOVANI Perché un terzo polo a Molfetta? «Per uscire dal fallimento del bipolarismo italiano dopo l’implosione di Pdl e Pd, secondo la politica nazionale. Con il terzo polo, primo polo per Casini, vogliamo ridare un futuro anche a Molfetta, off rire un’alternativa politica ai cittadini ormai sfi duciati e riavvicinare i giovani alle istituzioni». In che modo? «Lanciando i giovani nella politica. È obiettivo comune creare per le prossime elezioni un mix di giovani e adulti esperti». Quale risposta dai cittadini di Molfetta per questo terzo polo? «Risposta aspettatamente positiva. All’indomani del manifesto politico del terzo polo, si sono avvicinate tante persone, dal libero professionista al semplice cittadino, sfi duciate dalle diatribe e dalla politica dei maggiori partiti di Molfetta. Ad esempio, in questi anni sono state numerose le adesioni spontanee all’Udc, soprattutto da parte dei giovani. Questo signifi ca aver seminato e raccogliere i primi frutti» Dunque, l’Udc punta sui giovani per svecchiare la politica. «Quei giovani qualifi cati e davvero interessati alla politica dovrebbero partire dai politici adulti, di cui bisogna solo valutare la reale competenza politica, perché, ad esempio, in consiglio comunale ci sono alcune fi - gure segnaposto». Risvegliare la coscienza dei giovani, come? «Stiamo entrando nelle scuole con la cooperativa Oltreconfi ne onlus (presidente Saverio di Gioia, coordinatore Giovani Udc, ndr), senza il simbolo del partito, perché vogliamo sviluppare un dialogo che possa far svegliare le coscienze dei ragazzi. Vedo, infatti, nei più giovani un totale disinteresse nella politica e verso la propria città». Quale sarà la proposta politica dell’Udc in ambito locale? «Rilanciare il lungomare con un piano del commercio ad hoc e con un’area balneare attrezzata. Investire sulle strutture turistiche e sulle bellezze architettoniche, paesaggistiche e storiche di Molfetta, puntando su un turismo di qualità. Allestire un progetto per i giovani, dalle strutture sportive ai luoghi di aggregazione e cultura, dopo il fallimento della Cittadella degli Artisti. Riscoprire il valore della famiglia, col-mare le lacune della disoccupazione, aiutare i ceti più bisognosi con concrete politiche economiche e sociali, come la costituzione di uno sportello per le pari opportunità, il miglioramento della mensa scolastica e il recupero di un fondo economico per la socialità. Puntiamo, insomma, su specifi che problematiche locali». Cade il governo a Roma, cadrà anche a Molfetta? «Credo che Azzollini non possa fare altrimenti ». MARIANO CAPUTO (MPA): RAFFORZARE L’AREA DEI MODERATI Perché un terzo polo a Molfetta? «Per aggregare i partiti moderati di Molfetta in un unico progetto politico, indipendentemente da quello che accadrà a livello nazionale. Una compartecipazione volta a individuare tutte le prospettive e le progettualità future per Molfetta». Quale risposta da parte dei cittadini? «Buona risposta, da chi, giovane o adulto, non s’identifi ca necessariamente negli schemi tradizionali, ma vuole partecipare alle scelte progettuali della città». Quale proposta politica del terzo polo a Molfetta? «Ribadisco, è riduttivo parlare di terzo polo. Vogliamo agganciare e coinvolgere nei processi democratici e di programmazione politica della città tutte le forze moderate presenti sul territorio, dunque Udc, Fli e Api. Come Mpa, questa aggregazione moderata non si contrappone all’attuale maggioranza cittadina, ma ha la possibilità di plasmare una grande coalizione. Più che vedere i moderati isolati per scelte schierate, come quelle del centrosinistra, possiamo elaborare dei progetti che possono essere condivisi anche dall’attuale maggioranza per un rilancio politico a Molfetta». Dunque, non è esclusa una futura alleanza con il Pdl a Molfetta. «Non escludo nulla, perché a livello locale scelte politiche e alleanze sono costruite sui programmi. Non lo escludo assolutamente, anzi auspico che nella programmazione complessiva ci sia il coinvolgimento di tutti, perché solo in questo modo Molfetta potrà avere una proiezione elettorale, politica e programmatica di ampio respiro». Non un distacco dall’attuale maggioranza. «Assolutamente, non ne avrei motivo come Mpa. Non è un contrapporsi all’attuale amministrazione, è un raff orzamento, un’opportunità per elaborare un programma con cui presentarsi alla città alla scadenza elettorale. Questa amministrazione, a diff erenza di tutte le altre passate, porta a casa parecchi punti programmatici esposti all’elettorato, come Piazza Minuto Pesce, il basolato del Centro Storico, l’asilo di Levante, tra poco Casina Cappelluti, i lavori di manutenzione per le scuole, gli interventi sui Giardini e su via Respa, che partiranno a breve. Non posso mettere in discussione l’attuale amministrazione, ma è necessario potenziarla, consolidando l’area moderata».

Autore: Marcello la Forgia
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