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Tele e pennelli con l’artista Marisa Carabellese
15 giugno 2018

Si è concluso il bel progetto Tele e pennelli con l’artista Marisa Carabellese, che ha avuto luogo presso l’I.C. “Manzoni – Poli” durante il corrente anno scolastico ed è sfociato in un’esposizione delle realizzazioni dei giovanissimi corsisti presso la Fabbrica di San Domenico. La manifestazione di inaugurazione, avvenuta il 26 aprile, alle 17, ha previsto gli interventi della pittrice stessa, del Dirigente Scolastico dell’Istituto, il prof. Gaetano Ragno, e dell’insegnante Patrizia Roselli, referente del progetto. Numerosi i docenti che hanno contribuito alla realizzazione di quest’ultimo: Annalisa Amato, Anna Maria Amato, Carmela Altizio, Sergio Andriani, Fiorella Camporeale, Teresa Carabellese, Cinzia Claudio, Simona de Iudicibus, Mariella de Virgilio, Carmela Facchini, Ida Salvemini e Sabrina Todaro. Il progetto ha consentito agli alunni delle sei classi quinte di primaria dei plessi della Scuola Manzoni e di G. Cozzoli di compiere un percorso in aula con Marisa Carabellese, artista che ha partecipato a collettive di livello internazionale e allestito in territorio nazionale varie personali. Ci limiteremo a rammentare le recenti “Congetture sugli architetti contemporanei”, presentate a Molfetta nel 2007 e, nel 2009, nella galleria L’ Agostiniana di Roma, con il patrocinio dell’ordine degli Architetti di Roma e dalla Società di Cultura Caracciolo (Molfetta), e l’esposizione “Dodici” (Sala dei Templari, 2016), dedicata al bellissimo ciclo dei segni zodiacali. Ogni gruppo classe ha lavorato su una tematica, ai fini della maturazione di una più profonda consapevolezza del territorio. Gli studenti hanno approfondito l’osservazione di luoghi importanti della nostra città (si pensi al Pulo) o di elementi tipici del paesaggio pugliese (i muretti a secco, per esempio). Si sono ispirati alle conchiglie, che abbelliscono e colorano di poesia le nostre spiagge, oppure alle marine. In particolar modo, efficace è stata l’esortazione della pittrice a liberarsi dagli stereotipi che condizionano il nostro sguardo, legandoci a rappresentazioni convenzionali e superficiali della realtà. Sono nate così realizzazioni deliziose, come quelle di soli dotati di curiosissimi raggi, a forma di spicchi di arancia o magari di note musicali. Un’altra graziosissima suggestione è quella che ha trasformato le chiome degli alberi in dita di una mano protese sin quasi a toccare il cielo. La pittrice, entusiasta di quest’esperienza, per lei fonte di straordinaria gioia, ha saputo valorizzare una dote innata nei fanciulli: la capacità di rapportarsi alle cose non per mero riconoscimento, ma per visione, cogliendo dettagli che ormai sfuggono allo sguardo adulto. Ne sono germogliate rappresentazioni di precisione notevole; un altro aspetto interessante, inoltre, risiede nel fatto che i giovanissimi studenti abbiano assorbito alcuni elementi fondanti del mondo della Carabellese: i gabbiani, Leitmotiv della produzione dell’artista molfettese, la forma della spirale, l’attenzione per le architetture, il ricorrere dei drappi, spesso affioranti a mo’ di quinte teatrali stagliate nel cielo… Un cielo “senza fine”, quello del disegno e della creazione artistica, in cui la fantasia dei bambini, come ha scritto uno di loro, può volare “senza paura”, proprio come quei gabbiani tanto amati. © Riproduzione riservata

Autore: Gianni Antonio Palumbo
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