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Tagli all'ospedale di Molfetta, denuncia anche dell'Adisco (donatrici cordone ombelicale)
23 marzo 2016

MOLFETTA – Anche Cosima Raguseo, Presidente dell’Adisco (Associazione Donatrici Sangue del Cordone Ombelicale) sezione territoriale di Molfetta denuncia la gravità degli effetti del riordino della rete ospedaliera 2015-2016,  in applicazione dell'Intesa Stato-Regioni 10 luglio 2014 - Patto per la Salute 2014-2016, sulla salute dei cittadini del comprensorio del Nord Barese.

In particolare evidenzia le conseguenze della chiusura del reparto di Ostetricia e Ginecologia di Corato con drammatica penalizzazione delle donne del nostro comprensorio, dopo una precedente scomparsa dei punti nascita a Molfetta e Terlizzi. La maternità delle donne si protegge anche con la garanzia di punti nascita eccellenti, qualificati e certificati.
L’ospedale di Corato, inoltre, è anche centro di raccolta di sangue di cordone ombelicale e placentare, ricco di cellule staminali emopoietiche, utili a curare moltissime malattie ematiche, come alcune forme di leucemia, e utilizzabili (da studi recenti e approvati dal Ministero della Sanità) nel campo della medicina rigenerativa( grandi ustionati , piaghe diabetiche ecc.). Per essere accreditato come tale il centro deve soddisfare tutta una serie di requisiti e garanzie certificate, e deve comunque avere oltre 1000 parti l’anno.
Privare le donne di questo centro nascita vuol dire anche privare la Banca Regionale del Sangue del Cordone Ombelicale di San Giovanni Rotondo
(istituita da leggi regionali, certificata da protocolli nazionali ed internazionali) di una importante fonte di reperimento di sangue cordonale e placentare, con cui poter salvare bambini ed adulti.
Costringere le donne a rivolgersi a centri nascita privi di questa certificazione vuol dire ledere la libertà delle donne di donare il sangue cordonale, facendo perdere un “tesoro” prezioso e favorendo addirittura non solo lo spreco di questa fonte di cellule staminali, ma anche il ricorso ad altri utilizzi del suddetto sangue cordonale, puramente speculativi e non scientificamente provati.
Pertanto chiediamo che sia rivista per i suddetti motivi la decisione sull’ospedale di Corato e sull’ospedale di Molfetta, con il suo efficiente centro trasfusionale e i suoi reparti ad alta professionalità, al fine di attuare quanto previsto nel:
DOCUMENTO DI INDIRIZZO PER L’ATTUAZIONE DELLE LINEE DI SUPPORTO PIANO NAZIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018 (http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2477_allegato.pdf ).

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