Successo della personale “Sintesi” di Raffaele Ferrero
Alla Galleria Spazio Start di Giovinazzo
Si è conclusa con successo la mostra personale di Raffaele Ferrero intitolata Sintesi. L’allestimento ha avuto luogo presso la Galleria Spazio Start, in via Cattedrale, a Giovinazzo. A curare l’esposizione, il cui vernissage ha avuto luogo il 27 ottobre, è stata Patrizia Di Noi. In questa mostra rivivono i morfemi tipici di Ferrero, quelli che Gaetano Mongelli ha definito “i morfemi che provengono dalla galassia dell’immaginario”. Nell’allestimento Ferrero privilegia l’uso dei colori acrilici, su cartone (anche telato) e su legno; ne consegue la solare e gioiosa luminosità delle opere esposte, che sembrano collocarsi in uno spazio dello spirito da cui si voglia bandire ogni forma di turbamento. È una sintesi la sua, perché astrae dall’immagine reale, la geometrizza riconducendola a forme pure, nitide, che lusingano lo sguardo, a volte s’intrecciano. Colpisce il nitore di alcune soluzioni, come accade nell’acrilico Senza titolo, 22x22 cm, scelto quale immagine guida dell’allestimento. Ritorna il motivo della precedente mostra, quello delle Trame, perché comunque nel garbuglio delle connessioni tra le cose sembra risiedere la chiave del vitalismo del cosmo. In alcuni casi, Ferrero fa qualche concessione alla figurazione tradizionale, introducendo nel suo immaginario geometrizzante alberi bianchi e gialli, figure isolate che attraggono lo sguardo su di sé, ma che pure non appaiono irrelate agli altri elementi della composizione (si pensi soprattutto all’Albero giallo dell’acrilico su cartone 22x22 cm). In alcuni casi Ferrero punta alla sinestesia, come nel Suono dei colori, in cui sembra volerci far cogliere la complessa e quasi impercettibile energia che può, per esempio, accompagnare l’apparizione di un fiore. In Orizzonte il dato visivo di un arancio tramonto coesiste con tutta una gamma di cromatismi, i quali probabilmente cercano di tradurre in immagine le risonanze interiori che derivano dalla contemplazione di quel particolare tipo di spettacolo paesaggistico. E poi i Pezzi di cielo ci fanno pensare all’improvviso manifestarsi dell’azzurro a frammenti tra le architetture tipiche del paesaggio urbano. Ci torna alla mente quello che scriveva Montale ne I limoni: “Ma l’illusione manca e ci riporta il tempo / nelle città rumorose dove l’azzurro si mostra / soltanto a pezzi, in alto, tra le cimase”. Ferrero, nelle sue Sintesi, riesce a volgersi al caos che lo e ci circonda e a tradurlo in strutture armoniche, a essenzializzarlo, ad additarci forme resilienti di bellezza. © Riproduzione riservata