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Sperimentazione, la nuova frontiera della contabilità comunale
15 luglio 2014

I cambiamenti in città passano anche dal “Settore Economico - Finanziario e Fiscalità”, che ha avviato la sperimentazione alla della nuova contabilità comunale al fine di rendere omogenei i sistemi di bilancio a livello locale e centrale, e sta coinvolgendo tutto l’apparato comunale. Molfetta infatti è uno tra i Comuni (insieme a Bari, Venezia, Arezzo, Lecce, per citarne solo alcuni) che, prim’ancora di essere chiamata ad una passiva applicazione, sta collaborando e partecipando ad un progetto nella sua fase pre - applicativa, che ci consentirà, in primo luogo una radicale operazione trasparenza finalizzata ad una sempre più corretta e veritiera rappresentazione dei nostri conti pubblici sin da subito, ma anche di beneficiare di un sistema premiante, ovvero riduzione dell’obiettivo del patto di stabilità e maggiori margini di assunzioni. Quindici ha incontrato la referente della sperimentazione Ottavia Antonucci (unitamente al dott. Giuseppe Lopopolo) e l’assessore al Bilancio Angela Amato, per chiarirci i termini di questa innovazione. Perché la nuova contabilità? «Il processo di riforma dei bilanci e della contabilità pubblica denominato “Armonizzazione dei sistemi contabili delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi e sancito dal D.LGS n.118/2011, si pone come obiettivo quello di assicurare un linguaggio comune dei sistemi contabili fra enti in cui sono presenti strutture di bilancio differenti e coesistono principi contabili disomogenei. Esso nasce dall’esigenza di consolidare e rendere più trasparenti i conti pubblici così come imposto dalle direttive dell’Unione Europea. Quali sono i difetti dell’attuale sistema contabile? «L’attuale sistema contabile non svolge completamente una funzione conoscitiva e non rappresenta in maniera veritiera lo stato di salute dei conti. In particolare l’attuale struttura non tiene conto delle varie scadenze dei debiti e crediti, per cui a fronte di obbligazioni attive esigibili a lungo termine si manifestano obbligazioni passive esigibili a breve termine determinando così difficoltà di liquidità. Inoltre, l’attuale meccanismo, previsto dall’ art. 183 comma 5 del TUEL prevede l’assunzione automatica di un impegno a fronte di un accertamento vincolato e ciò ha comportato l’accumulo di una notevole mole di residui passivi a cui non corrispondono effettivi debiti verso terzi». Quando il Comune di Molfetta ha deciso aderire alla sperimentazione? «Con deliberazione n. 53 del 26/09/2013 la Giunta Comunale ha deciso di partecipare alla sperimentazione e con decreto MEF del 15/11/2013 il Comune di Molfetta, insieme ad altri circa 330 comuni, 12 province e 5 unione di comuni applicano a partire dall’esercizio 2014 le disposizioni previste dall’art.36 del D.L.gs n. 118/2011 affiancando così il primo gruppo di sperimentatori che erano già partiti negli anni 2012 e 2013». Nel concreto in cosa consiste la sperimentazione e quali sono le fasi procedurali eseguite? «Innanzitutto la riclassificazione del Bilancio in cui le Entrate vengono suddivise per Titoli, Tipologie e Categorie e le Spese In Missioni, Programmi, Titoli e Macroaggregati, poi la redazione di un Piano dei Conti Integrato che si compone di un Piano dei Conti Finanziario, economico e patrimoniale. Dal punto di vista gestionale varrà il principio della competenza finanziaria potenziata, cioè tutte le obbligazioni attive e passive che danno luogo ad entrate e spese per l’Ente, devono essere registrate nelle scritture contabili quando l’obbligazione è perfezionata con imputazione all’esercizio in cui viene a scadenza. Pertanto si è proceduto al riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi ed alla copertura delle spese rimpegnate a cui non corrispondono entrate riaccertate attraverso il meccanismo del Fondo Pluriennale Vincolato che è pari alla differenza dei residui passivi meno i residui attivi riaccertati. Tale operazione è stata approvata dalla Giunta con deliberazione n.168 delle scorso 27 giugno. Sul piano della programmazione il Consiglio Comunale si appresta ad approvare il bilancio 2014 armonizzato la cui maggiore novità è rappresentata dalla modalità di contabilizzazione delle spese di investimento. La programmazione e la previsione delle opere pubbliche per gli enti locali è fondata sul Programma Triennale delle opere pubbliche e relativo elenco annuale da adottarsi secondo gli schemi previsti dall’apposito decreto ministeriale in attuazione al Codice degli appalti di cui al decreto legislativo n.163 del 2006 e s.m.i.. Tuttavia attualmente non è consentita la rappresentazione contabile della tempistica necessaria alla realizzazione dei lavori, laddove il bilancio armonizzato ridefinisce le modalità di imputazione delle spese in conto capitale secondo un dettagliato cronoprogramma dei pagamenti individuato dal settore LL.PP. Inoltre sarà necessario prevedere anche un Fondo crediti di dubbia esigibilità, un vero e proprio misuratore, per l’ente, della capacità di riscuotere effettivamente gli accertamenti registrati e volto ad evitare, negli anni, la formazione di residui attivi consistenti e continui avanzi di amministrazione in grado di alimentare ulteriori voci spesa pregiudicando, così, il mantenimento, nel tempo degli equilibri di bilancio. Infine, sempre sul piano della programmazione, verrà approvato il DUP (Documento Unico di programmazione) che sostituirà la Relazione Previsionale e Programmatica e il Piano generale di sviluppo ed esporrà le linee programmatiche relative ad azioni e progetti in materia di LL.PP., personale, patrimonio e sviluppo da realizzare nel corso del mandato del sindaco». Per quest’anno quali sono i vantaggi per gli enti sperimentatori? «Innanzitutto una riduzione dell’obiettivo del patto di stabilità 2014 del 52,80% oltre ad ulteriori agevolazioni in tema di rapporto spesa del personale e spesa corrente». E le criticità emerse? «Sicuramente i disavanzi tecnici dovuti, con riferimento alla singola opera pubblica ad entrate riaccertate maggiori alla spese rimpegnate nonché l’iscrizione nella parte spesa del bilancio del FCDE (Fondo crediti dubbia esigibilità). Tuttavia, la normativa ci viene incontro prevedendo un rientro, dell’eventuale disavanzo, nel lungo termine».

Autore: Rebecca Amato
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