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Sono 6 i lavoratori di Molfetta a bordo del traghetto Norman Atlantic in fiamme: i loro nomi Rotto il cavo del rimorchio, la nave torna alla deriva, poi viene faticosamente riagganciata
28 dicembre 2014

MOLFETTA – Cresce il numero dei molfettesi (sarebbero 10) a bordo del traghetto Norman Atlantic, che ha dichiarato emergenza all'alba per l'incendio divampato nel garage mentre era in navigazione sulla rotta che da Patrasso lo avrebbe condotto ad Ancona. Mentre il rimorchiatore Marietta Barretta, partito dal porto di Brindisi, che era riuscito ad agganciare il traghetto e faticosamente lo stava trascinando al sicuro, verso le coste albanesi, ha visto rompersi il cavo, per cui il traghetto è andato di nuovo alla deriva, poi è stato faticosamente riagganciato. Intanto il gelo e il buio scendono sulle acque greche e un'intera città, segue col fiato sospeso le manovre di salvataggio.

Le notizie sono confuse in queste ore drammatiche ed è difficile avere particolari esatti. Intanto “Quindici” è in grado di fornire altri nomi di membri dell’equipaggio, numero che potrebbe ancora salire: si tratta di Luigi Andriani, operaio motorista, Onofrio Fornari, operaio motorista e Angelo Tommaso Paniscotti giovane di macchina, che portano a 10 il numero rotale finora conosciuto. Sei sono componenti dell’equipaggio, quattro accompagnatori di un lavoratore desiderosi di trascorrere con lui le feste. I molfettesi a bordo sono impiegati come: nostromo, operaio motorista, elettricista, uomo di macchina.
Ricordiamo gli altri tre nomi: Angelo De Candia, 58 anni nostromo (cognato del presidente del consiglio comunale Nicola Piergiovanni), Antonio Gadaleta elettricista e Michele Lazzizzera direttore di macchina. I tre accompagnatori (moglie e due figli) sono parenti di quest'ultimo e sono stati tratti in salvo e trasportati su un mercantile, poi c'è un parente di Fornari.  Le famiglie dei sei marittimi stanno cercando da stamattina di contattare i propri cari, ma invano.
Da pochi minuti è giunta sul posto la Nave San Giorgio della Marina  che servirà da appoggio per gli elicotteri che stanno proseguendo nel lavoro di soccorso dei naufraghi. Il mare è forza 8, le onde sono alte 5 metri e le condizioni climatiche diventano di ora in ora più proibitive ma a quanto pare  lo scarrocciamento del traghetto verso l'Albania non è un problema per i soccorsi. Alcuni dettagli della drammatica notte che ha portato all'incidente sono stati raccontati dalla figlia di Lazzizzera, un'adolescente di 12 anni, ora ricoverata in una stanza nel reparto di pediatria di Copertino e in buone condizioni di salute. Il tutto sarebbe partito dall'esplosione di un camion: “troppi camion a bordo”, ha detto qualcuno.
"Ho sentito che il fuoco si è sprigionato da un camion – ha raccontato ancora la dodicenne – e poi si è propagato alla nave". Il dopo è un caos fatto di urla, grida, sirene, con il traghetto che si trasforma all'improvviso in un inferno di fiamme. Poi la fuga disperata dall'altra parte dell'imbarcazione nella speranza dei soccorsi salvifici.

© Riproduzione riservata

Autore: Onofrio Bellifemine
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