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Serve una nuova “Agenda” per Molfetta bene comune! IL DIBATTITO SULLA SINISTRA PERDUTA – Cosimo Sallustio di “Sinistra italiana”
15 febbraio 2023

“Sinistra perduta” mi ha subito fatto venire in mente quel film denominato “alla ricerca dell’arca perduta” in cui l’Indiana Jones della situazione combatteva contro “i predatori dell’arca perduta” ed era sempre alla ricerca dell’ “arca perduta dell’alleanza”. Notate anche voi, come ho fatto io, uno strano sillogismo con quanto è accaduto e continua ad accadere alla compagine di centro sinistra nella nostra città? Non notate similitudine tra “l’arca perduta” ed il “bene comune” caro alla sinistra? Un’ “arca dell’alleanza” che in diverse occasioni la sinistra ha perseguito ma che puntualmente non è riuscita a trovare perché impegnata a “spaccare l’atomo”, specialmente in occasione degli appuntamenti elettorali. E poi, la figura dell’Indiana Jones che si cerca sempre per affrontare le sfide elettorali quasi fosse l’unica soluzione possibile e che spesso viene talmente enfatizzata che la scia di delusione che ne resta è talmente forte che vien voglia in molti di abbandonare ogni impegno per il cambiamento. In questi ultimi decenni ho visto compagni impegnarsi in politica con tanta buona volontà come quelli che fecero grande il movimento politico de “Il Percorso” negli anni ’90 o per la splendida vittoria nel 2013. Ma ho anche visto i cambi di casacca di molti personaggi che hanno fatto ripetuti cambi di casacca da un partito ad un altro pur di restare sempre a galla e gestire il denaro pubblico per fini troppo spesso solo personali o di gruppi di interesse. E, infine, ho visto partiti o movimenti diventati quasi di esclusiva proprietà di questi avventurieri in cui la base e l’opposizione interna è stata poi costretta ad emigrare altrove. Ho visto sempre le solite dinamiche tra le componenti della sinistra: quando ci si incontrava gli argomenti di fondo erano basati sui “distinguo” anziché sui “punti comuni”. Un cercare il “pelo nell’uovo” che non ha consentito una analisi, pur elementare, sui cambiamenti veloci e radicali che attraversano la società. Si percepisce da tempo un abbassamento, e non di poco, dell’interesse collettivo per la difesa dei “beni comuni” o delle “risorse comuni”; di fronte a questa caduta di attenzione purtroppo la sinistra non ha reagito adeguatamente. Potremo definirlo un arretramento forte rispetto alla principale battaglia ideale che ha dato senso e forma alle politiche di sinistra degli ultimi decenni; un approccio fondamentale per ogni azione della sinistra rossa e verde, che ha avuto alla base prima il “pensare globalmente” e poi l’ “agire localmente”. Fortunatamente nel dibattito globale restano al centro dell’attenzione, soprattutto tra le giovani generazioni, argomenti che travalicano i confini geografici quali il riscaldamento globale, la depauperazione degli ecosistemi o la perdita di biodiversità; poi però la stragrande maggioranza di loro affida le posizioni politiche al partito virtuale della tecnologia. I passi indietro invece riguardano l’ “agire localmente”, nei territori e negli ambiti urbani e periurbani, in cui rispetto al concetto di “bene comune” da molti anni si fa strada il concetto di “libertà” ovvero “fare ciò che si vuole” dimenticando il concetto di “limite”, di “sostenibilità”: una trasformazione che si è accompagnata tra la gente alla perdita di consapevolezza del “noi” , con gli “io” diventati talmente ipertrofici soprattutto durante questi ultimi anni attraversati da profonde e svariate crisi. Rimettere al centro dell’agenda politica la bussola del “bene comune” quando si interviene su pezzi di città evitando le realizzazioni inutili e sprecone di denaro pubblico a scapito di piccoli interventi che possano risolvere questioni lamentate da troppi anni; rivedere, in questo momento di crisi sociale, le politiche di “welfare” basate sulla “solidarietà” verso le persone e i lavoratori più in difficoltà. Tutelare e valorizzare a pieno il nostro patrimonio culturale ed ambientale e far ripartire i luoghi istituzionali della “partecipazione” nei momenti in cui la pubblica amministrazione deve fare scelte importanti per la collettività; già questo renderebbe più coesa la nostra cittadinanza e ne aumenterebbe la responsabilità e il senso civico verso i beni collettivi. Su questa agenda le forze politiche di centro sinistra possono avere occasioni di dialogo e confronto con la città, costruendo le basi per una proposta di governo alternativa a quella delle consorterie interessate che governano la cosa pubblica, mascherate da alcuni anni da un abusato civismo opportunista. Questi, assieme ad altri temi di interesse nazionale e locale, saranno sicuramente argomenti al centro del dibattito che terremo in primavera nella prima assemblea congressuale del partito di Sinistra Italiana a Molfetta.
Cosimo R. Sallustio

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