Scatti ed emozioni di Mauro Germinario
Pubblichiamo l’intervista fatta dal periodico “Scatti ed emozioni” al nostro Mauro Germinario. Quando si è manifestata in te la passione per la fotografia e quali sono stati gli elementi o le persone che ti hanno incoraggiato? «Sono stato sin da ragazzo attratto dalla fotografia, dalla bellezza di tutto ciò che guardavo e mi circondava, ma non potevo certo chiedere ai miei genitori di comprarmi una macchina fotografica. Ho, con pazienza, aspettato la mia indipendenza economica per poter soddisfare questo mio sogno. Infatti ,dopo aver lavorato un paio d’anni a Milano (dal ‘69 al ‘71), ho potuto, grazie alla mia prima liquidazione, acquistare la macchina fotografica!». Quale è stato il tuo primo .soggetto fotografico. , e quale quello che ti ha emozionato di più, quello che ti appartiene? «Fotografare il mio primo figlio, mi ha dato la più’ grande emozione, che si alimentava con la sua crescita sempre immortalata con degli scatti!». Quale è stata la tua prima attrezzatura? «Minolta X700 Reflex con obiettivo MD 50mm 1:1,7 con relativo flash Minolta 280px, che ,ancora oggi, custodisco gelosamente ed in perfette condizioni!». Quali sono i temi ed i soggetti che ti appassiona di più fotografare, quali quelli in cui tu riesci a trasmettere meglio le tue emozioni? «Non ho particolari temi o soggetti. La fotografia, per me, è come un arcobaleno. Come l.arcobaleno produce uno spettro multicolore ed è bellissimo per questo, così la fotografia cattura e registra tutti gli oggetti e situazioni presenti nel mondo fisico. Per questo, quando “scatta” in me l’emozione di fronte ad una qualsiasi situazione, che i miei occhi “vedono” e sento un “sussulto” in me, parte il click. Il dolce click, un suono di benessere che mi da auto- gratificazione. Poi la corsa a casa per vedere gli scatti e riprovare le stesse emozioni all’apertura del file sullo schermo! Devo però dire, con tutta coscienza, che il soggetto che mi colpisce di più’ è l’essere umano che è al centro dell’Esistenza e dell’Universo. Attraverso lui posso specchiarmi, osservare direttamente ed analizzare la mia interiorità, rappresentata da sentimenti, desideri, prodotti del pensiero stesso, che danno il senso dell’identità di una persona. Tutto questo mi fa capire che la persona va rispettata, perché ha la mia stessa dignità e merita così rispetto, lo stesso che pretendo io». Quali sono gli interventi che adotti per le tue fotografie prima di presentarle al pubblico? «Sono un perfezionista e quindi analizzo e curo nei minimi particolari il lavoro. Tutto questo perché ho svolto il lavoro di progettista elettronico per cica 40 anni in una azienda multinazionale e quindi dovevo, necessariamente, garantire la massima funzionalità al progetto per il raggiungimento dell’obiettivo aziendale! Quindi, la cura inizia sin dallo scatto, cercando di sbagliare il meno possibile: 1 - Bilanciamento del bianco; 2 - Corretta esposizione; 3 - Regola dei terzi; 4 - Messa a fuoco; 5 - Lo spazio necessario intorno al soggetto; 6 - Lo sfondo; 7 - L’orizzonte; 8 - La profondità; 9 . Dettagli; 10 - Dosaggio luce. Dopo aver rispettato queste regole penso di presentare al pubblico un lavoro che si presenti bene e venga apprezzato!». Quanto tempo dedichi alla passione per la fotografia? «Oggi, mediamente, intorno alle quattro ore al giorno! Anche perché faccio parte della Redazione di un giornale mensile della mia città (Quindici, ndr) , chiaramente, come fotografo ufficiale!». Cosa ti spinge a rendere pubblici i tuoi scatti e cosa ti aspetti da chi osserva le tue fotografie, nel momento in cui le proponi? «Non voglio tenere per me ciò che gli occhi, il cuore vedono. Desidero aprire una finestra anche a tutte le persone che guardano le mie foto, affinché anche loro possano vedere la bellezza che ci circonda. La fotografia è soggettiva e pertanto ogni persona la giudica secondo la propria sensibilità e quindi massimo rispetto». Quali sono, se vuoi dircelo, le cose più importanti della tua vita? «Aver formato una famiglia ed essere circondato da persone che mi vogliono bene. Aver lavorato onestamente e non aver mai accettato compromessi o situazioni che andassero a ledere la mia dignità di uomo! L’amore per la fotografia ». Descrivi te stesso come persona, cosa vorresti cambiare di te e cosa ti rende soddisfatto di essere? «Sono una persona molto decisa. Non guardo mai indietro, perché non ha senso. Vorrei essere meno altruista. Sono leale, sincero. Un buon marito, padre ed amico con gli amici veri!».