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Rifondazione comunista sullo scandalo edilizio: l'assessore Uva si deve dimettere "Dopo il danno, la beffa"
09 febbraio 2007

MOLFETTA - Il Partito della Rifondazione comunista di Molfetta con un manifesto dal titolo "Dopo il danno, la beffa", chiede le dimissioni dell'assessore all'Urbanistica (che continua a tacere) Pietro Uva (foto) dopo lo scandalo del sequestro delle palazzine della zona B4 della 167, ricordando la cronologia degli interventi del partito sulla questione: 7 settembre 2004: interrogazione del consigliere Zaza con cui si intende conoscere quali “permessi di costruire”, e in base a quali piani particolareggiati, siano stati rilasciati nelle zone B4; 27 settembre 2004: interrogazione del consigliere Cataldo che ripropone la questione dei “permessi di costruzione” rilasciati già nel numero di tre; 15 febbraio 2005: richiesta di inserimento all'odg del Consiglio Comunale della vicenda dei permessi di costruzione nelle zone B4 e di immediata sospensione del rilascio di permessi da parte dei consiglieri di opposizione; 11 maggio 2005: richiesta di convocazione urgente del Consiglio Comunale per discutere la vicenda dei permessi a costruire nelle zone di completamento e la monetizzazione degli standard da parte dei consiglieri di opposizione; 23 novembre 2005: richiesta di sospensione dei lavori in zona B4 in base agli art. 40 e 41 della Legge regionale 56/80 da parte dei consiglieri di opposizione; 9 marzo 2006, richiesta di sospensione immediata dei permessi a costruire rilasciati in zona B4 da parte dei consiglieri di opposizione; 30 marzo 2006: richiesta dell'ex consigliere Cataldo all'Amministrazione per chiedere se avesse inviato documentazione completa sulla vicenda zone B4 come richiesto dall'Assessorato all'Urbanistica della regione Puglia in data 24 febbraio 2006. In tante occasioni negli ultimi anni Rifondazione Comunista e l'opposizione di centrosinistra hanno lanciato l'allarme sulla vicenda B4. Chi avesse voluto avrebbe potuto fermarsi un attimo e bloccare tutto, per evitare che succedesse il dramma che oggi rende insicuro il futuro di non poche famiglie molfettesi. Per evitare che ancora una volta gli interessi di pochissimi prevalessero sull'interesse generale, e che il partito del mattone – come avviene da decenni – condizionasse la vita politica della città e quella concreta dei cittadini. È necessaria ora una soluzione chiara che tuteli i proprietari ignari e in buona fede degli appartamenti, vittime di questa squallida vicenda. Una soluzione che disponga il pagamento di quanto i costruttori non hanno corrisposto sia rispetto alle aree standard non cedute al Comune (verde, parcheggi, servizi) e sia all'aumento dei volumi autorizzati e realizzati. Ma una vera soluzione non può essere garantita se non c'è un passo indietro di chi in questi anni non ha saputo verificare e controllare gli interventi nelle zone B4, nonostante fosse stato sollecitato ripetutamente. Per questo chiediamo le dimissioni dell'assessore all'Urbanistica che rappresenta l'elemento di continuità fra la passata amministrazione di centrodestra e quella presente. Dopo il danno che non si è saputo evitare, non si può accettare la beffa che le stesse persone gestiscano questa fase delicata”.
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