MOLFETTA – Oggi, domenica 23 (dalle 7 alle 23) e domani, lunedì 24 novembre (dalle 7 alle 15) i cittadini pugliesi sono chiamati alle urne per eleggere il nuovo presidente della Regione e rinnovare il Consiglio regionale.
I candidati governatori in corsa sono quattro: Antonio Decaro per il centrosinistra, Luigi Lobuono per il centrodestra, Ada Donno per la lista Puglia pacifista popolare e Sabino Mangano per la lista Alleanza civica per la Puglia.
Gli elettori di Molfetta sono 56.553, dei quali 8.743 residenti all’estero iscritti all’Aire e 29 elettori aggiunti.
Quando si vota e cosa occorre
Si vota domenica dalle 7 alle 23, e lunedì dalle 7 alle 15. Subito dopo la chiusura dei seggi, avranno inizio le operazioni di scrutinio. L'elettore deve presentarsi al seggio con un documento di identità valido e la tessera elettorale. Qualora il cittadino non sia in possesso della tessera o l'abbia smarrita può richiederla all'ufficio elettorale del Comune di residenza: a tal fine il Comune ha disposto delle aperture straordinarie degli uffici elettorali.
Come si vota: l'opzione voto disgiunto, le preferenze
Per quanto attiene alle modalità di voto, ciascun elettore può: votare a favore solo di una lista tracciando un segno sul relativo contrassegno (in tal caso il voto si intende espresso anche a favore del candidato Presidente della Giunta regionale alla stessa collegato; votare solo per un candidato alla carica di Presidente della Giunta regionale, tracciando un segno sul relativo rettangolo; votare per un candidato alla carica di Presidente della Giunta regionale, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per una delle liste allo stesso collegate, tracciando un segno sul relativo contrassegno. E' previsto infine il voto disgiunto: l'elettore può votare per un candidato alla carica di Presidente della Giunta regionale, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per una delle liste allo stesso non collegate, tracciando un segno sul contrassegno di una di tali liste.
L'elettore può inoltre esprimere uno o due voti di preferenza per i candidati al Consiglio regionale presenti nella lista da lui votata, scrivendo il cognome (o il cognome e nome) del candidato o dei due candidati sulle apposite righe poste a fianco del relativo contrassegno. Nel caso di espressione di due preferenze, esse devono riguardare candidati di sesso diverso della stessa lista, pena l'annullamento della seconda preferenza.
Sono 7 i candidati di Molfetta a consigliere regionale nella prossima consultazione. Per Decaro presidente ci sono: Felice Spaccavento, medico, consigliere comunale uscente dell’opposizione di centrosinistra che già nelle scorse elezioni regionali ottenne un discreto successo sfiorando l’elezione, anche per la sua grande popolarità e per la sua azione come apprezzato anestesista. Questa volta è stato il primo a scendere in campo con un’efficace campagna pubblicitaria che sta conquistando il favore della gente.
Sempre con Decaro sono in corsa per Avs (Alleanza Verdi e sinistra) Silvia Rana, Dirigente medico pediatra presso Asl BA, figlia del dr. Damiano, psichiatra impegnato in politica e nel sociale, scomparso qualche tempo fa, ma che ha saputo trasmettere alla figlia i valori fondamentali di giustizia sociale e solidarietà, che ha sempre rappresentato.
In coppia con lei c’è Gano Cataldo, commercialista e personaggio storico di tante battaglie sociali e politiche anche con Nichi Vendola. E’ segretario di Sinistra italiana di Terra di Bari.
Il Movimento 5 stelle presenta un candidato improbabile come Dario La Forgia, già presente in altre competizioni senza successo.
Decaro ha inserito nelle sue liste anche Saverio Tammacco, politico trasformista, la cui presenza non è stata molto gradita e sta creando molti mal di pancia nella coalizione di centrosinistra e articoli sui quotidiani nazionali, che non giovano molto all’immagine di Decaro che, forte del suo 60% dei sondaggi, sembra curarsene poco. Quello che si rimprovera a Tammacco è il suo passato di destra e il fatto di essere sempre stato un opportunista politico, forte del suo pacchetto di voti, ha appoggiato Michele Emiliano ricevendone in cambio incarichi politici, come quello di presidente della commissione bilancio. Eletto con Fitto è poi passato con il governatore di centrosinistra, campione nella raccolta di adesioni anche nel campo avverso. Tammacco è stato il sindaco ombra di Molfetta e protagonista del “ciambotto” delle liste civiche. Ha ottenuto 4 assessori, 6 consiglieri, 2 presidenze su 3 delle aziende municipalizzate. E lo stesso ex sindaco Tommaso Minervini deve tutto a lui, che nella sua città ha preferito non giocare in prima persona, scegliendo di ruolo del burattinaio politico. Il timore della sinistra tradizionale è che la sua presenza possa far aumentare il numero delle astensioni o quantomeno rendere più difficile il recupero di quelli scontenti.
Ma l’invito rivolto anche dall’ex sindaco Paola Natalicchio, che elogia Decaro (e ricorda il suo contributo, come sindaco della città metropolitana, alla rigenerazione del quartiere Madonna dei Martiri, poi concluso male da Minervini e alla riapertura del Pulo) e sostiene la necessità di recarsi alle urne, proprio per scegliere una classe dirigente non compromessa o trasformista (il riferimento è sempre a Tammacco), ma anche per evitare il sistema dei favori e delle clientele e arginare eventuali “stranieri in patria” della coalizione saltati sul carro del possibile vincitore. Non si può fare mercato dei valori dice la Natalicchio in un suo messaggio televisivo e i mercanti vanno cacciati dal tempio. No al clientelismo, all’affarismo e al nepotismo, soprattutto in vista del voto di primavera a Molfetta, dove si sta costruendo un’alternativa al “ciambotto” che non preveda presenze “abusive” nelle fila del centrosinistra. Niente di personale, ma solo valutazioni politiche, insomma, dice Natalicchio.
La serie dei candidati per Decaro si chiude con Venere Altamura, 30 anni, campionessa internazionale di nuoto della categoria master. Lo scorso agosto ha conquistato una medaglia di bronzo ai Mondiali di nuoto di Singapore negli 800 metri stile libero, battuta dalla tedesca Alisa Fatum Boler, medaglia d’oro e dalla statunitense Allison Arnold. Da nuotatrice master ha vinto diversi titoli italiani ed anche europei. E’ ingegnera esperta di cyber security.
Sul fronte del centrodestra con Luigi Lobuono, abbiamo un’altra trasformista molfettese, campionessa di raccolta di voti, come Carmela Minuto, un passato nella Dc, già senatrice di Forza Italia con duri scontri con l’ex senatore e sindaco Antonio Azzollini, è poi passata alla Lega, seguendo il suo compagno Davide Bellomo (senatore di FI), per ritornare in Forza Italia, sempre al suo seguito. E’ assessore uscente al commercio dell’amministrazione Minervini sciolta dal Prefetto, dopo l’arresto del sindaco Minervini e le dimissioni di 13 consiglieri comunali. Recentemente una foto della Minuto con Antonio Lopez, all’inaugurazione del comitato elettorale dell’assessore al Comune di Modugno e fino all’arresto, con l’accusa di voto di scambio politico mafioso, candidato alla Regione a sostegno di Luigi Lobuono, ha creato imbarazzo alla bella Carmela, che, insieme a Bellomo, ha preso subito le distanze dall’imbarazzante compagno di partito.
Ci sarebbe, poi, l’ipotesi di un presunto conflitto di interessi. A chiederselo è Gabriele Vilardi, coordinatore cittadino di Sinistra Italiana: «È una domanda legittima, non un'accusa quella che rivolgo all'ex Assessore Carmela Minuto e attualmente candidata al consiglio regionale Puglia per Forza Italia. E la domanda sorge spontanea se si va a delineare il suo doppio ruolo che ha avuto come assessore (nomina ad agosto 2022 fino a caduta dell'amministrazione) alla sua nomina da consigliera di amministrazione di Difesa e Servizi s.p.a. con atto del 10 maggio 2023, per un mandato della durata di tre anni».
Imbarazzante anche questo incidente di percorso, pubblicato pure dai giornali regionali, relativo a questo episodio oggetto di un esposto presentato il 6 novembre alla Procura di Roma, alla Corte dei Conti e all’autorità nazionale anti corruzione e alla direzione delle società partecipate del ministero della Difesa. Si ipotizza una incompatibilità della Minuto nel consiglio di amministrazione della Difesa Servizi Spa. La sua nomina risulterebbe nulla e gli emolumenti percepiti dovrebbero essere restituiti e si potrebbe configurare un danno erariale e un annullamento di una eventuale elezione alla Regione. Carmela Minuto ha replicato: “La mia nomina è pienamente legittima, perché è una società interamente controllata dal ministero della Difesa vigilata dallo Stato e totalmente estranea a qualunque rapporto amministrativo, economico, gestionale e decisionale con il Comune di Molfetta”.
In conclusione, saranno poco meno di 600, 565 per l’esattezza, i candidati per complessive 12 liste in campo che si contenderanno i 50 seggi disponibili. La pattuglia più numerosa di candidati è quella del centrosinistra con 300 in corsa per uno scranno.
Il Presidente della Regione Puglia viene eletto a suffragio universale diretto, cioè votato direttamente dai cittadini. Vince il candidato che ottiene anche un solo voto in più degli altri (non è previsto il ballottaggio). Il presidente eletto ottiene automaticamente anche un “premio di maggioranza” per garantire una solida base in Consiglio regionale.
Viene proclamato consigliere regionale anche il migliore degli sfidanti non eletti.
Il Consiglio regionale è composto da 50 consiglieri, così distribuiti: 23 eletti con metodo proporzionale su base provinciale (collegi); 27 eletti con premio di maggioranza, assegnato alla coalizione del presidente vincente, che varia in base alla percentuale dei voti conseguiti. Se la somma dei voti validi supera il 40%, la coalizione vincitrice ottiene 29 seggi; tra il 35 e il 40% i seggi sono 28; con meno del 35% ottiene 27 seggi su 50. Per partecipare all'assegnazione dei seggi è necessario superare la soglia di sbarramento, fissata all’8% (dei voti di lista) per le coalizioni e al 4% (dei voti di lista) per le singole liste della coalizione.
La soglia di sbarramento per le elezioni regionali in Puglia è del 3% dei voti validi per accedere alla ripartizione dei seggi. Tuttavia, una coalizione di liste deve raggiungere l'8% per ottenere seggi provinciali, a meno che non superi il 12% con il totale dei voti di tutte le sue liste. Le liste che non raggiungono il 3% non ottengono seggi a meno che non siano collegate a un candidato presidente che abbia ottenuto almeno il 5% dei voti. La legge elettorale attualmente in vigore per il rinnovo del Consiglio regionale della Puglia è la Legge Regionale n. 2 del 28 gennaio 2005, modificata dalla Legge Regionale n. 5 del 30 aprile 2025.
Queste norme disciplinano l’elezione diretta del presidente della Regione e dei consiglieri regionali, introducendo anche la doppia preferenza di genere.
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