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“La scuola si è allagata: venite subito a prendere i vostri bambini!”: evacuate primaria e media di Levante a Molfetta dopo una pioggia intensa
La foto di archivio della mattonella rotta alla scuola di Levante
19 novembre 2025

 MOLFETTAVenite subito a ritirare i vostri figli da scuola perché le aule si sono allagate! Questo è il messaggio urgente inviato dalla dirigenza scolastica della scuola dell’infanzia e di quella primaria della Zona Levante.

Una conferma dell’inefficienza amministrativa dell’amministrazione Minervini, che non ha provveduto all’ordinaria manutenzione delle scuole, col risultato che basta una pioggia più intensa per far evacuare tutti, col risultato di bambini disorientati, insegnanti amareggiati e genitori inviperiti.

Sarebbe bastato curare l’ordinaria amministrazione per lasciare un buon ricordo di sé, più delle presunte grandi opere a caccia di finanziamenti regionali e nazionali, quasi che il merito di un sindaco sia quello di essere più bravo di tutti nella cattura ai fondi pubblici. Questo significa non conoscere la propria città, le esigenze del territorio e i bisogni dei suoi abitanti.

“Quindici” l’ha scritto decine di volte e ogni volta si è ritrovata a pubblicare i bilanci negativi sul piano amministrativo.

Tornando alle scuole allagate (ricordiamo che la giunta comunale non è stata in grado di sostituire per mesi una mattonella rotta, lasciando i bambini a rischio, limitandosi a coprire il buco con una sediolina dell’asilo, facilmente removibile) e all’incapacità gestionale, siamo al punto che tutte le classi sono state traslocate nelle aule della primaria Cesare Battisti e della scuola media Pascoli… stringendosi un po’, con notevoli disagi, compromettendo anche l’attività didattica.

E, dulcis in fundo, questa situazione continuerà presumibilmente fino al 28 novembre.

“Si precisa che questa istituzione scolastica ha costantemente segnalato agli organi competenti la situazione strutturale dell’edificio e il correlato rischio, richiedendo più volte interventi risolutivi al fine di prevenire disagi e garantire sempre condizioni di piena sicurezza”: è la testuale nota della dirigenza scolastica, che ha ragione da vendere e che fa emergere maggiormente le falle di una gestione politica carente sotto molti aspetti. E, quel che è più grave, molto supponente, con assessori legati alle poltrone e allo stipendio fino alla caduta dell'amministrazione e allo scioglimento del consiglio, dopo l'arresto del sindaco e le dimissioni dei consiglieri di minoranza, con l'aggiunta di 3 esponenti di maggioranza.

Certo, non si vuole sparare sulla croce rossa, ma l’arroganza degli uomini che hanno guidato la città negli ultimi anni, non può essere taciuta, nell’interesse dell’opinione pubblica che la stampa libera rappresenta, non foss’altro che per evitare errori futuri. Anche se molte volte i politici contano sulla memoria corta della gente.

Per i negazionisti del cambiamento climatico ricordiamo che già domenica 9 novembre c’era stata una pioggia intensa, che si è ripetuta ieri, mandando in tilt un equilibrio già precario e tollerato. L’ufficio propaganda del Comune, sempre attivo nel vantare le opere dell’amministrazione, ha sempre taciuto dei problemi che si creano in città ogni volta che piove abbondantemente (una cosa ormai sempre più frequente), come non ha mai fatto cenno alla manutenzione di parchi e giardini, inaugurati in pompa magna e abbandonati a se stessi. Uno per tutti il Parco Baden Powell sul quale già il giorno dell’inaugurazione “Quindici” non nascose le proprie perplessità, rivelatesi puntualmente profetiche. Molfetta non meritava tutto questo. E, come sempre, i conti si fanno alla fine e sono amari.

Il commissario prefettizio dott. Gradone, che governa la città dopo lo scioglimento del consiglio comunale, ci era apparso troppo ottimista nelle sue prime impressioni dopo il suo insediamento. Forse ora, alle prese con problemi, ritardi e inefficienze, avrà cambiato idea e si sarà reso conto che c’è molto lavoro da fare tra le opere in sospeso e quelle fatte male. Non ci resta che augurargli buon lavoro.

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