Rapine alle Poste e la Direzione Provinciale fa orecchio da mercante
Da tempo nella città di Molfetta e nelle città limitrofe (Provincia di Bari) si stanno ripetendo rapine negli Uffici Postali. Gli impiegati addetti al bancone sono allo sbaraglio, oggetti di tiro a segno, specie nelle nuove agenzie progettate e realizzate senza vetro antiproiettile che difenda i medesimi impiegati; manca anche il vigilante armato fuori la porta di ingresso, la quale anche se a doppia vetrata, non impedisce che un delinquente, di solito drogato, prima entri e immediatamente dopo si cali il passamontagna sul viso. La tattica è sempre quella; si posizionano in modo che uno di essi armato di pistola, tiene sotto minaccia i clienti; un altro, armato di coltello che punta sotto il collo di uno degli impiegati; un altro, sempre armato di coltello, salta a piè pari il bancone, arraffa il danaro dalle cassette aperte (perché le operazioni postali sono in corso) e altrettanto velocissimamente risalta e fugge con i complici. Quindi scatta l’allarme. Dopo 3 minuti arrivano i Carabinieri.., che fanno un giro nel quartiere, ma non hanno mai acciuffato i ladri. Arriva anche l’autoambulanza per soccorrere i tremanti clienti e gli ancor più tremanti impiegati. Alcuni della Direzione Generale Provinciale ha osato dire “se non ve la sentite... cambiate mestiere!!!”. Qui a Molfetta nel giro di un mese due rapine; a Ruvo sei rapine; il 12 marzo, a Bisceglie, alle ore 12:00, un’altra rapina! E’ probabile si tratti della stessa banda. Alcuni sindacalisti opinano che le Poste Italiane facciano l’orecchio di mercante perché perdono meno danaro con queste rapine di solito pomeridiane, piuttosto che impegnandosi in una spesa per installare vetri antiproiettile sui banconi dove lavorano gli impiegati; si rinuncia anche al vigilante armato. Deve scapparci il morto o un ferito che rimanga sciancato per tutta la vita, per sentire le solite “tiritere - pianto del coccodrillo” da parte di politici ed amministratori?! Urge provvedere. E’ dovere civico protestare apertamente per difendere l’incolumità degli impiegati. E’ dovere degli amministratori di Poste Italiane non fare l’orecchio da mercante e non rimandare agli uomini della Forza Pubblica una difesa impossibile data la “preparazione” dei ladri (che operano in 22/24 secondi) e la facilità con la quale possono agire senza certe difese che in altri uffici, precedentemente progettati e realizzati ci sono. A quanto l’ardua decisione? Non è stato, nell’Agenzia Postale di via Raffaele Cormio n. 15 a Molfetta, corretto l’errore (dell’elettricista?) per cui l’allarme che deve risultare muto all’interno degli uffici e sonoro presso la sede dei Carabinieri, non funziona ancora. Sono state inviate varie e-mail dalla Direttrice alla Direzione Provinciale. In attesa di ulteriori rapine, saluto distintamente.