Raccolta rifiuti porta a porta, bugie, demagogia e propaganda populistica del centrodestra a Molfetta
MOLFETTA - La gestione dei rifiuti è spesso occasione di scontro fra le forze politiche e strumento demagogico per chi gioca sulla scarsa memoria dei cittadini per attribuirsi meriti che non ha, anzi nel nostro caso, si tratta sicuramente di demeriti, come la cronaca e la storia raccontano.
E così il centrodestra di Molfetta, che tanti danni (e tanti debiti) ha prodotto per la comunità in materia e non solo, si presenta in veste di innovatore e di censore, prendendo di mira la raccolta differenziata, anzi no, per gli allocchi, solo il porta a porta.
Quelli che non hanno l'anello al naso capiscono, però, che si tratta solo di propaganda anche quella della cosiddetta falsa conferenza stampa, annunciata per oggi e convocata solo per gli amici. Gli incontri con i giornalisti sembrano andare di moda: inesistenti in passato, copiati oggi, dopo che erano stati introdotti dall'amministrazione di centrosinistra, vengono organizzati d'intesa con i cronisti locali amici (quelli liberi e scomodi devono restare fuori, come insegnano le migliori scuole di regime da Mussolini a Erdogan), e, sull'esempio del Pd locale, che se ne intende, si passano le veline e, magari anche le domande (inesistenti in passato) e il gioco è fatto. Poi si dà fiato alle trombe dei giornali e siti controllati, con il solito azzeccagarbugli servo, pronto per l'uso e le bugie, anzi le falsità possono essere diffuse in giro.
Ma coloro che pensano con la propria testa e ricordano cosa era l'Asm dell'amministrazione di centrodestra del sen. Antonio Azzollini non si fanno incantare. Questi i fatti, non le chiacchiere delle veline dei vari Roselli, Minuto e qualche altro amico rimasto al povero senatore: 3 milioni e mezzo di perdite, una crisi economico-finanziaria senza precedenti, ritardi anche di un anno nel pagamento dei fornitori, dipendenti senza stipendio da mesi. Per non parlare poi dei bilanci chiusi sempre in perdita in 12 anni dalle Amministrazioni di centrodestra da Tommaso Minervini allo stesso Azzollini. Il primo bilancio in attivo si è avuto solo nel 2015 con il Sindaco Paola Natalicchio, che ha provveduto a pagare i debiti pregressi e a rinnovare l'80% del parco macchine che era composto da catorci; pulito le spiagge fin da aprile, disinfestato la città, ecc.
Va anche ricordato il finanziamento di ben 3 milioni di euro da Fondi Cipe, oltre al finanziamento messo a disposizione dall'amministrazione di centrosinistra.
Ma quello che può essere considerato il fiore all'occhiello dell'amministrazione Natalicchio, è sicuramente la raccolta differenziata porta a porta, nella quale Molfetta arriva buon'ultima per i ritardi e la mancata programmazione del passato, quando l'unico problema della città sembrava essere il porto commerciale (non quello turistico, non facciamoci incantare dal solito servo mercenario che imperversa nella rete, diffondendo falsità a chili).
Questo servizio ci permetterà di aumentare il livello di raccolta differenziata, di evitare le sanzioni regionali e di risparmiare in futuro sulla tassa rifiuti, che già oggi è più bassa di quella di Comuni della stessa dimensione e popolazione.
È vergognoso speculare sui zozzoni che a Molfetta sono tanti e fare i cronisti della monnezza: sembra che la sporcizia sia l'unico argomento per qualche cronista da strapazzo che imperversa sui siti del senatore, il quale, contrariamente al passato, si sta dotando di organi di informazione e cerca di accaparrarsi anche quelli che non controlla direttamente (collocando uomini suoi ai vertici di presunti media indipendenti) per cercare di resuscitare politicamente dopo la batosta elettorale e l'abbandono dei suoi consiglieri comunali.
Cavalcare populisticamente la comprensibile resistenza dei cittadini al cambiamento e soffiare sul fuoco del malcontento, pur sapendo che il porta a porta è irreversibile e faceva parte dei programmi elettorali anche del centrodestra (Roselli finge di dimenticarlo) significa voler far ritornare indietro Molfetta, agli anni bui quando non c'erano regole e nessuno rispettava le leggi. Un segnale del "liberi tutti", come l'ha definito "Quindici", c'è già in giro e se ne avvertono gli aspetti negativi. Un gruppo politico e i suoi esponenti che mandano questi segnali, vanno considerati irresponsabili e non degni di rappresentare la città.
Cominciare la campagna elettorale (per la verità mai finita dal centrodestra dal 2013) un anno prima, non può essere tollerato.
Ecco perché, fatta chiarezza e ripristinata la verità dei fatti, saremo sempre qui a rappresentare i cittadini liberi e onesti che vogliono le regole e la democrazia e non il regime azzolliniano dal quale la città si è liberata tre anni fa. Ci siamo e ci saremo anche se siamo scomodi per qualcuno che vorrebbe tacitarci e prova ancora, inutilmente, a metterci il silenziatore, con l'effetto di farci gridare più forte per difendere quell'opinione pubblica onesta che rappresentiamo.
Senatore stai sereno...
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