MOLFETTA - Interessante e ricco di confronti il dibattito politico organizzato da Quindici e condotto dal direttore Felice de Sanctis alla Sala Turtur. Un’iniziativa senza precedenti e unica nel suo genere, organizzata per chiarire non solo alcune posizioni politiche, ma discutere anche di programmi e primarie locali. Una vetrina anche per i cittadini di Molfetta di fronte alla magmatica situazione del centrosinistra locale e delle diverse e varie alleanze che si vanno prospettando. Un successo che ha confermato il ruolo leader di “Quindici” nell’informazione del territorio e che ci spinge a continuare in questi talk show (le foto sono di Mauro Germinario, fotografo di Quindici). Il prossimo sarà a dicembre, verrà dato spazio anche ai problemi dei giovani.
Cinque i personaggi politici presenti (foto): Nicola Piergiovanni (SEL), Gianni Porta (Rifondazione Comunista), Annalisa Altomare (Lista Emiliano), Pino Amato (UDC) E Mino Salvemini (Pd). In stile “talk show all’americana”, con regole rigide fissate all’inizio, i politici sono stati intervistati dai redattori di Quindici e, alla fine, anche dagli stessi cittadini.
Tre le tematiche affrontate: politica, territorio e porto (bilancio-economia e cultura sono state, purtroppo, rinviate a un secondo appuntamento per ragioni temporali). In particolare, oltre alla politica (dalle primarie nazionali a quelle locali con la scelta del candidato sindaco), l’argomento più dibattuto anche tra il pubblico è stato quello sul territorio per le varie problematiche riguardanti il degrado urbano, ambientale e territoriale.
Infatti, ancora oggi si continua a costruire e a cementificare l’agro invece di senza un atto d’indirizzo indirizzato alla riqualificazione delle aree degradate cittadine, soprattutto nelle periferie e nelle zone di nuova edificazione (ad esempio, la nuova zona di espansione residenziale tra via Terlizzi e la località Madonna della Rosa).
Le stesse aree a verde in città sono state abbandonate al vandalismo e all’incuria: ad esempio, i giardini del centro antico o alcune piazze e parchi di Molfetta, come il Parco di Rione Paradiso e il Parco di Mezzogiorno, sono l’emblema di una politica spendacciona e incapace di gestire aree pubbliche nel migliore dei modi e senza pesare in modo assillante sulla collettività. L’assenza di un Piano dei Servizi ha peggiorato di sicuro la situazione, come anche il mancato adeguamento al Piano Regionale delle Coste sta solo favorendo la lottizzazione del litorale molfettese e non il suo recupero e la sua valorizzazione. Sono altrettanto manifesti l’abbandono ambientale della città, l’inciviltà dilagante e il disinteresse di una buona parte dei cittadini, di quella “pancia malata” che sta smangiando la vivibilità urbana.
Proprio per questo motivo, è stato necessario conoscere la possibile futura impostazione amministrativa e politica per avviare la riqualificazione urbanistica e ambientale di Molfetta, in particolare nelle periferie e nell’agro, e sanare le varie situazioni di degrado socio-ambientale.
Altrettanto interessante è stata la discussione sul nuovo porto commerciale, uno dei principali problemi amministrativi che dovranno essere risolti dalla prossima amministrazione comunale. In particolare, sarà fondamentale non solo pianificare la programmazione da seguire, ma anche definire le misure da adottare per risollevare il settore pesca e riqualificare le condizioni dello scalo di alaggio a Molfetta, rivedendo anche la progettazione azzolliniana che prevedeva uno sviluppo turistico-mercantile della Spiaggia Maddalena (sede dei cantieri), violando la manifesta vocazione della zona.
Seppur per alcuni il tempo era limitato (3 minuti ciascuno scanditi da un grande timer), i politici hanno espresso le loro opinioni concordanti o divergenti a seconda dei temi. Tutti d’accordo sulla scarsa affluenza di molfettesi alle primarie di domenica 25 (inferiore alla media regionale e nazionale, probabilmente perché molte forze politiche erano affaccendate in questioni di carattere locale). Concordi anche sul degrado ambientale in cui viviamo e sulla necessità di riqualificare le zone già esistenti piuttosto che costruirne altre. In disaccordo, però, sul progetto porto: considerato un’infrastruttura che darà a Molfetta la possibilità di rilanciarsi nel traffico nazionale da una parte e dall’altra una «pietra d’inciampo». Anche dal pubblico sono emerse importanti problematiche in riferimento non solo alla situazione politica attuale, ma alla programmazione da elaborare per la valorizzazione del decoro urbano, del centro città, della costa e del territorio agricolo, oggi oggetto di incuria e abbandono (numerose le discariche a cielo aperto di rifiuti ingombranti e pericolosi, come l’eternit).
Sul prossimo numero di Quindici, in edicola il 15 dicembre, sarà dedicato un ampio Primo piano sulla tavola rotonda con le risposte integrali dei politici intervenuti e le domande poste dai redattori di Quindici e dal pubblico.
E' possibile vedere nella web TV di Quindici una prima puntata del talk show.
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