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Questa sera all'Università popolare di Molfetta, Nicolò Carnimeo parla del suo libro “Com'è profondo il mare”
20 gennaio 2015

MOLFETTA – Questa sera, alle ore 18,30 all’Università Popolare Molfettese (Corso Umberto 70), il prof. Nicolò Carnimeo, docente di Diritto della Navigazione presso la facoltà  di Giurisprudenza della Università degli Studi di Bari presenterà il suo ultimo lavoro: “Com'è profondo il mare”.

Il relatore sarà introdotto dalla presidente dell’UPM, prof.ssa Ottavia Sgherza.

 

 

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I grandiosi rilievi degli abissi e le fosse narrano la storia dell'oceano, giacchè il fondale sottomarino è sempre in movimento. Come le “zolle”continentali vanno alla deriva sopra una strato di lava bollente e semifusa, anche il letto dell'oceano è composto da zolle in movimento. Le grandi dorsali che solcano il fondo oceanico segnano i punti in cui le zolle si separano: lo strato sottostante di materia incandescente, preme verso l'alto dando originio ai rilievi, mentre il fondale si diparte dall'asse della dorsale, formando la piana abissale. Fosse profonde si hanno ai margini degli oceani, nei ponti di collisione tra zolle oceaniche e continentali. In termini di dimensioni, la quantità d'acqua che copre il globo è paraganabile appena al sottile velo di umidità che copre un pallone da calcio, eppure la profondità degli oceani e la loro magnificenza sono straordinarie. Tanto per fare un esempio, il monte Everest potrebbe sparire senza difficoltà nella Fossa delle Marianne. I paesaggi sottomarini sono straordinariamente variegati e offrono caratteristiche geologiche spettacolari. Lungo i bordi delle masse di terra ci sono le “piattaforme continentali” (l'otto per cento della superficie oceanica): alimentate dai sedimenti provenienti dalla terra, sono spesso fertili e permettono intense attività pescherecce. Di estensione doppia sono invece le scarpate continentali, con gradienti da 4 a 10 volte più ripidi, che arrivano fino a una profondità di 500 metri. Oltre, queste propagini sprofondano fino a 3 mila metri fino a raggiungere il fondo oceanico. Questo enorme pianoro, che a volte si stende per centinaia di chilometri, senza il minimo rilievo, e a volte invece solcato da fenditure e corrugamenti come le “maleterre” del Dakota, ed è rotto al centro sa possenti dorsali che si stendono da un'estremità all'altra dei quattro grandi oceani. Accanto ad esse compaiono, in scala gigantesca, canyon e trincee lunghe e strette situate lungo il fianco dei continenti, o associate ad archi insulari, e la più grande profondità di queste fosse raggiunge gli 11 mila metri sotto la superficie del mare. L'oceano è l'ambiente in cui ha avuto inizio la vita, il luogo ove – più di tre miliardi e mezzo di anni fa – ebbe inizio l'evoluzione di semplici alghe monocellulari e batteri, assai simili a quegli stessi organismi che costituiscono ancora oggi la base della vita nel mare.
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