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Piano del Commercio su aree pubbliche: forzate le regole, Azzollini introduce il mercato diffuso
15 ottobre 2010

Dopo un anno di attesa, va in scena il Piano del Commercio su aree pubbliche per sanare l’ambulantato cittadino, aggravatosi negli ultimi anni fino all’intervento della magistratura l’8 giugno e il 21 settembre. Senza risultati: le ordinanzetampone del sindaco Antonio Azzollini, pur nella loro natura assistenziale, ripristinavano di fatto la sgradevole situazione. Decoro della città, pianificazione della metratura delle aree di vendita, compromesso tra norme, commercio, igiene e vigilanza, il know-how espresso nella conferenza stampa del 22 giugno dal sindaco Azzollini. Il rischio, ricreare situazioni drammatiche, come l’ambulantato selvaggio, l’intervento delle Forze dell’Ordine e della magistratura, le minacce al Comando dei Vigili Urbani. Mercato diffuso, una bizzarra novità Il nuovo piano introduce ex novo l’idea di «mercato diffuso», con un’ipotesi di strutture di vendita omogenee, presunti box di 30mq acquistati dal Comune con soldi pubblici e ceduti in concessione agli operatori. Necessarie pedane in cemento per alcune postazioni del vecchio piano, irregolari per il Codice della Strada. Definite, inoltre, le autorizzazioni di tipo A, per il commercio su aree pubbliche, escluse quelle a diretto contatto con la strada, con validità decennale, automaticamente rinnovata (non cumulabile per un unico soggetto sulla stessa area, ma solo per piazze diverse) e di tipo B, per il commercio itinerante (non cumulabile per un unico soggetto), con soste non superiori a un’ora nello stesso punto, obbligo di spostamento di almeno 500 mt e divieto di tornare nello stesso punto durante il giorno. Prestabiliti anche gli orari (mercati giornalieri: 8-13 e 17-20; mercati settimanali: 7-14; commercio itinerante: 8-14), con possibili deroghe e limitazioni transitorie da parte del sindaco per particolari esigenze. Le postazioni, da 87 a 103 per il mercato diffuso e giornaliero Confermati i mercati giornalieri di Piazza Gramsci (da 30 a 15 posteggi, con spazio per bevande-alimenti ed edicola), Mercato Minuto Pesce (da 24 a 25 posteggi, con spazio per bevande-alimenti) e Mercato ex-Mattatoio (23 posteggi), il piano prevede una nuova piazza (20 spazi di ortofrutta, ittici, alimentari, alimenti- bevande, fiori e piante, macelleria, edicola) nel comporto 4 (vedi foto). Per il mercato diffuso, 20 postazioni rispetto alle pre-esistenti 10: confermati i posteggi di Largo Apicella, Piazza San Michele, via Papa Montini angolo via Martiri di Via Fani, zona antistante Mercato Minuto Pesce. Aggiunti gli spazi della Piazzetta 167, Piazza Mentana, Piazza San Michele, via Terlizzi angolo via Allende, via di Vittorio, via Caduti sul Mare angolo via Tridente, via Giovinazzo angolo via Leoncavallo, via Capitan de Candia angolo via Cozzoli, Viale dei Crociati, parallela via Salvucci, via Caduti sul Mare, via Salvemini angolo Tenente Marzocca, via Mazzarella. Aggiunto il commercio stagionale per la vendita di angurie e meloni dal 1 giugno al 15 settembre nella piazzola di Corso Fornari angolo via Bruno e nel parcheggio antistante il Mercato ex-Mattatoio, come anche aree particolari lungo il lido, la spiaggia e il porto (possibili punti vendita a Cala San Giacomo, sul Lungomare, alla Banchina Seminario, in via San Domenico e Viale dei Crociati). Trasferito il mercato settimanale nel comparto 15, tra la complanare della 16bis e via Mons. Bello, zona decentrata da attrezzare e riqualificare, forse inadatta ad accogliere 392 operatori (area complessivo di quasi 3100mq). Riproposti i mercatini di antiquariato su Piazza Municipio e nel Centro Storico, di collezionisti su Piazza Principe di Napoli, di artigianato russo-polacco nel parcheggio antistante il Mercato ex-Mattatoio e il mercato etnico lungo il Viale dei Crociati. Nuove ubicazioni per la festa di San Nicola (via Cagliero e via Mazzarella) e per future sagre cittadine (Viale dei Crociati e comparto 15). Opposizione contraria: amministrazione prona ai fruttivendoli «Piano del commercio, la sanatoria che istituzionalizza le postazioni ambulanti fisse sotto l’etichetta di mercato diffuso, senza regole e controllo - ha commentato Nicola Piergiovanni (Sinistra e Libertà), consigliere di opposizione - dobbiamo eliminare la farsa dell’ambulante a posto fisso». Giudizio negativo, quello dell’opposizione. «Pur condividendo il sostegno per chi ha bisogno, non dobbiamo assecondare ogni sua richiesta - ha spiegato Giovanni Abbattista, segretario Pd - gli operatori, anziché titolari di autorizzazioni di tipo B per il commercio itinerante, saranno beneficiari del tipo A, plasmando l’artifizio del mercato diffuso, inesistente nelle normative regionali, dunque creato per l’occasione». Un’amministrazione che forza le regole e «favorisce la categoria degli ambulanti a scapito dell’interesse pubblico e degli altri operatori del settore che rispettano le regole ». Infondate le sue giustificazioni: il piano vorrebbe sanare l’assenza di una dorsale mercatale con il mercato diffuso, «ma l’apertura di punti vendita e supermercati ha colmato questa presunta desertificazione »; e rispondere a quell’utenza, soprattutto anziana, che vuole il punto vendita sotto casa, «eppure gran parte dei posteggi del piano sono adiacenti ad altri punti vendita, proprio perché l’interesse di questi ambulanti è intercettare la clientela dei supermercati», la chiosa del consigliere Abbattista. Lo stesso ha ricordato la mancata revisione del Piano del Commercio Generale, scaduto da un anno, oltre all’assenza di un’analisi dei bisogni commerciali della città: «l’amministrazione non riesce a gestire il fenomeno, abdica al suo ruolo e si lascia dominare dagli operatori stessi». Cosa ha proposto l’opposizione? Attrezzare aree mercatali con 4-5 operatori, individuate nei rioni non ancora coperti e nelle nuove zone di espansione, senza caricare il centro città. Ampliare e recuperare strutture mercatali già esistenti come la Piazzetta 167, Piazza Gramsci, l’ex-Mattaoio, il vecchio mercato ortofrutticolo all’ingrosso, adiacente la chiesa San Giuseppe, assegnando anche posteggi liberi. Senza dimenticare la corretta regolamentazione delle aree di esposizione. L’Amministrazione Azzollini fa orecchie da mercante e procede diritta per la sua strada.

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