Pesca abusiva, la Guardia costiera di Molfetta sequestra reti con verbali da 10.500 euro
MOLFETTA - In prossimità delle festività pasquali i militari della Guardia Costiera di Molfetta sono intervenuti a mare e a terra al fine di contrastare il fenomeno della pesca abusiva.
L’intervento congiunto tra le forze terrestri e marittime ha permesso di accertare, durante tutta l’operazione, il perpetrarsi di tre reati, elevare tre verbali amministrativi per sanzioni fino a 10.500 euro, e procedere ad eseguire sei sequestri, di cui tre penali.
Sono stati sequestrati circa 60 kg di limoni di mare (cd. “taratuffi”) trovati in possesso a due diversi soggetti. Uno di questi li ha repentinamente lasciati sulla strada all’interno di un bidone dandosi alla fuga appena visti arrivare i militari, mentre l’altro è stato colto in flagranza durante la pesca della suddetta specie ittica.
A quest’ultimo è stata sequestrata anche tutta l’attrezzatura utilizzata per l’attività illecita. In entrambi i casi è stata data comunicazione alla competente Procura della Repubblica.
Ulteriore condotta illecita veniva accertata, a carico di ignoti, per il posizionamento di una rete “da posta” di circa 300 metri proprio
all’imboccatura del porto di Molfetta che creava, di fatto, un serio pericolo per tutti i natanti e le imbarcazioni in transito. L’equipaggio della motovedetta CP 2102, appena rinvenuta la rete, procedeva alla rimozione dell’attrezzo da pesca ripristinando le condizioni di sicurezza per l’ingresso e l’uscita dal porto a favore di tutti i naviganti.
In aggiunta, sono stati elevati due verbali amministrativi per la detenzione di attrezzi da pesca non consentiti secondo la vigente normativa relativa alla pesca sportiva, rinvenuti a bordo di unità da diporto. Questi ultimi, due reti da posta della lunghezza di 200 e 50 metri circa, sono stati posti sotto sequestro assieme a circa 3 kg di prodotto ittico, rinvenuti su una delle due unità.
Un ultimo verbale amministrativo è stato elevato nei confronti del proprietario di una pescheria, all’interno della quale sono stati rinvenuti circa 75 ricci provenienti da pesca abusiva.