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Pd Molfetta: ecco la verità sull'aumento della Tares. Dal centrodestra solo bugie
03 gennaio 2014

MOLFETTA – Sulla Tares a Molfetta intervengono i coordinatori del Pd locale e dei giovani democratici Giulio Calvani e Fabio Ciocia.

« Le polemiche di queste ore, provenienti dai soliti ambienti del centrodestra, sull’aumento della tassa per i rifiuti- dice un comunicato -, sono l’ennesimo tentativo di agitare inutili polveroni, al solo fine di creare confusione tra i cittadini e continuare ad alimentare questo deleterio clima da campagna elettorale permanente.

Mente sapendo di mentire chi, oggi, cerca di far passare l’idea che l’amministrazione guidata da Paola Natalicchio abbia aumentato le tasse comunali.

E, cosa ancora più grave, dice il falso su un tema così delicato al solo fine di raccattare qualche facile consenso, strumentalizzando con il solito populismo a buon mercato la grave crisi economica che sta attanagliando le famiglie.

E’ necessario fare chiarezza.                               

Il governo nazionale ha stabilito (con il decreto legge n. 201 del 6 dicembre 2011, convertito con la legge n. 214/2011) che a partire dall’anno 2013 la Tares debba coprire integralmente il costo del servizio di spazzamento, raccolta e smaltimento dei rifiuti, mentre lo scorso anno i cittadini molfettesi, attraverso la Tarsu, coprivano solo parzialmente (per l’82%) il costo del servizio.

Ma non è tutto: la stessa legge ha anche previsto una maggiorazione pari a 30 centesimi a metro quadrato da devolvere direttamente nelle casse dello Stato, senza contare l’ulteriore imposizione del 4% imposta dalla Provincia governata dal centrodestra.

E’ inevitabile, quindi, che il bollettino di pagamento che i cittadini molfettesi stanno ricevendo in questi giorni risulti superiore rispetto al passato: è la diretta conseguenza di una scelta operata, a livello nazionale, dal Governo Monti e che sta determinando gli stessi effetti negativi in tutta Italia.

Certo è abbastanza avvilente constatare che chi, come il senatore Antonio Azzollini, ha sostenuto, difeso e approvato, da Presidente della Commissione Bilancio di Palazzo Madama, questa norma negli ovattati salotti romani che solitamente frequenta, poi la contesti a Molfetta, di fatto rinnegando le sue scelte e il suo voto favorevole, reso nella seduta del Senato n. 651 del 22 dicembre 2011, come è facilmente verificabile sul sito istituzionale del Parlamento.

Azzollini sapeva bene che dando il suo voto favorevole a quella legge avrebbe determinato un aumento dell’imposizione per i cittadini di Molfetta (di cui nel 2011 era anche Sindaco), ma all’epoca scelse di sostenere la politica del Governo Monti e, oggi, tenta con il suo nuovo partito di far dimenticare la sua diretta responsabilità, scaricandola sull’amministrazione comunale di Paola Natalicchio che è completamente estranea a questa vicenda.

Noi riteniamo che siano, questi, comportamenti scorretti nei confronti dei cittadini che, tra l’altro, non fanno altro che aumentare la sfiducia nelle istituzioni.

Che credibilità può avere un parlamentare che a Roma sostiene una scelta e, tornato a Molfetta, la rinnega?

La verità è che nonostante la disastrosa situazione dei conti ereditata dal centrosinistra, con gli oltre 4 milioni di euro di debiti fuori bilancio, l’amministrazione Natalicchio ha scelto di non aumentare le tasse comunali di un solo euro, e quanto si pagherà in più deriva esclusivamente dall’imposizione di una legge dello Stato che di certo non può essere ignorata.

E’, quella dell’amministrazione di centrosinistra al governo della città, una politica diametralmente opposta rispetto a quanto fece il centrodestra che, negli scorsi anni, non solo aumentò l’addizionale comunale IRPEF dallo 0,50 allo 0,65%, ma soprattutto aumentò l’IMU sulla prima casa dal 4 al 5 per mille, contrariamente a tutti i comuni limitrofi e contro il parere del PD che, nel 2012, votò in Consiglio Comunale contro tale aumento. E i molfettesi saranno ancora oggi chiamati a pagare di tasca loro per quella scellerata decisione, versando entro il 24 gennaio prossimo, la cosiddetta mini-IMU così come stabilito dall’ultima Legge di Stabilità (approvata anche con il voto del sen. Azzollini).

Questi sono dati di fatto.

Tutto il resto è la solita vuota propaganda della quale la città ha dimostrato, alle scorse elezioni amministrative, di essere stanca bocciando sonoramente i “cantastorie” del centrodestra».

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