Pazza Virtus!
Mal di PalaPoli Pazza Virtus! Alti e bassi. Meglio in trasferta che in casa. Lo strano percorso della Virtus Molfetta sorprende e lascia un po’ perplessi. Quelle che ad inizio stagione dovevano essere le partite incognita si sono rivelate le più prolifere. Chiamiamola mal di PalaPoli, infatti, l’ultima vittoria risale al 6 febbraio nel derbissimo col Ruvo, poi due sconfitte consecutive di cui quella contro Rieti davvero incredibile per come è maturata, difficile da commentare, ma che peserà molto sulla classifica finale. Il campionato è davvero competitivo e la posta in palio alla portata di quasi tutte le protagoniste. Dalla prima all’ultima giornata la lotta per non retrocedere è continua. Si cerca di approfittare di un passo falso per risalire se pure di una posizione alla volta, ma il sostanziale equilibrio del girone non lascia intravedere nessun passo in avanti. A cinque giornate dal termine con tre gare da disputare in trasferta due in Sicilia (Agrigento, Trapani), l’altra è a Palestrina e due in casa col Potenza e Latina tutto è ancora in palio. L’ottavo posto è virtualmente a due punti, ma molto dipenderà dalle dirette inseguitrici. Cinque finali da disputare al massimo della concentrazione e con il pieno delle energie, con un orecchio sugli altri campi. Ci si aspetta di più da tutti soprattutto da coloro che entrano dalla panchina a partita in corso. Il loro apporto sarà importante, servirà la fisicità di Orlando, l’agilità di Mossi e il talento del funambolo Mastrangelo quando i pari ruolo sono in panca, energie fresche per raggiungere un obiettivo lontano e conteso da tutte a fronte delle molteplici retrocessioni. Un mese intenso nel quale si decideranno le sorti di questa «pazza» Virtus che, ora non può più sbagliare. La pressione e le aspettative di raggiungere l’obiettivo sono tante; durante il corso della stagione si è visto come con la concentrazione giusta e la voglia di dimostrare il valore di un gruppo seppur giovane, ma ricco di talenti, si può disputare una buona pallacanestro anche di fronte ad avversari blasonati. L’imperativo è sempre lo stesso: non perdere punti salvezza.