Pallavolo, il PalaPoli è pronto ad accogliere la quotata Città di Castello
MOLFETTA - “Iniziamo col botto”. Non ha tutti i torti Francesco Mattioli, che recitava queste testuali parole qualche giorno fa. La Gherardi SVI Città di Castello è una corazzata vera e propria, non c’è altro modo di definirla. Certo, parliamo di serie A, ma il team allestito da coach *Andrea Radici* e dal presidente *Joan Arveno* è il primo vero ostacolo che si frappone fra la Nuova Pallavolo Molfetta e la salvezza. Non stiamo parlando di un match qualunque: i curricula dei nostri avversari sono eloquenti.
Fare punti, questo è il nostro chiodo fisso, non lasciare nulla al caso, sorprendere sul campo, giocarcela con freddezza, senza farci intimorire. Alla corte di Radici tanti sono i nomi ben noti agli appassionati di volley, partendo dalla coppia di schiacciatori *Simone Rosalba* e *Leondino Giombini*. Il primo ha alle spalle 19 stagioni in serie A e 4752 punti totali racimolati, senza trascurare il titolo di miglior giocatore, nel 2005, nella Coppa Italia di A1;il secondo, classe ’75, vanta 18 stagioni in A1 e 3 in A2, 6467 punti conseguiti in serie A, e tutto il realizzabile: World League, Supercoppa Europea, Coppa CEV, Coppa dei Campioni. Non finisce qui. Città di Castello annovera, fra i suoi atleti, il ventinovenne finlandese *Jukka Lehtonen*,**centrale, vera sorpresa di mercato, perché proveniente dalla Lega Finlandese, dalla quale riceve perfino il riconoscimento come miglior muro della massima categoria, nel 2007 e nel 2008, insomma, un osso duro. Al comparto centrali si aggiungono anche il ventunenne *Matteo Piano* (dalle selezioni nazionali under 23 di Lega), *Cristian Vigilante*, un passato di 7 campionati di serie A, e infine *Giovanni di Benedetto*.
Oltre alla coppia Rosalba-Giombini, la schiera dei laterali si arricchisce di altri assi nella manica a disposizione di mister Radici. *Sergio Noda Blanco*, classe ’87, è uno di quelli che tanto farà parlare di sé: cubano di nascita, è al terzo anno consecutivo nella serie A italiana (due a Santa Croce e quest’ultimo a Città di Castello). Stesso ruolo per *Claudio Nardi*, evergreen della pallavolo italiana, classe ’65, habitué della categoria, con 10 stagioni all’attivo, fra A1 e A2, e *Alessandro Dordei*, ventiduenne romano, reduce dall’esperienza sarda a Sant’Antioco.
La regia dell’organico è affidata agli esperti *Marco Visentin*, una vita sui parquet nazionali, fra Treviso e Loreto (A1 e A2), e *Simone Marini*, classe ’78, palleggiatore ormai noto al pubblico castellano. A completare l’organico, il libero *Roberto Romiti*. Un inizio in salita può rappresentare uno svantaggio, ma anche un incentivo: a Molfetta non manca certo l’entusiasmo e la motivazione. Il fattore campo, inoltre, a questi livelli, incide e non poco sulle prestazioni individuali degli atleti. Il pubblico molfettese si farà sentire, ha fame di vittoria, e può davvero condizionare la riuscita del match. Il “settimo uomo in campo” dunque, non è solo una formula per infuocare gli animi di chi assiste allo spettacolo che domenica andrà in scena, ma è davvero il compito che spetta al pubblico biancorosso. Certo, non si dica che il compito non sia arduo, anzi, un’armata simile intimidisce e allarma, anche il pubblico. Ma, riprendendo le dichiarazioni di Francesco Mattioli, non esistono partite agevoli in serie A, ognuna ha la propria difficoltà e certo, Città di Castello ci riserverà le sue. E’ anche vero che quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare, e non c’è modo migliore di definire una circostanza analoga. E, in tema di motti, “chi ben comincia è a metà dell’opera”. Si cominci bene, dunque. E a partire da domenica.